Prove tecniche di alleanza. Triangolazioni imprevedibili, alla ricerca di uno scenario futuro possibile per le coalizioni elettorali. Così, da una parte il Centrodestra si arma e lavora su un’ipotesi femminile, quella della Sindaca di Castel Castagna, Rosanna De Antoniis, anche se ambisce anche il primo cittadino di Tortoreto, Domenico Piccioni (che si è fatto organizzatore di una cena nei giorni scorsi in Val Vibrata), e scalpita addirittura quello di Valle Castellana, Camillo D’Angelo, che dopo aver lanciato un referendum per portare il suo Comune fuori dalla Provincia, ha deciso che, tanto che deve restare, vuole diventarne presidente. Dall’altra, invece, il Centrosinistra si sta muovendo in ordine sparso e, all’insegna del motto “squadra che perde non si cambia”, il Sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto sta tentando di orientare le scelte, costruendo una sua strategia, che poggia su Mario Nugnes presidente. Il primo cittadino aprutino, in pratica, vuole sostenere la candidatura del suo omologo roteano, pur di ottenere poi un appoggio del Terzo Polo di Sottanelli nelle elezioni teramane. Una triangolazione, appunto: D’Alberto porta Nugnes, poi Sottanelli porta D’Alberto. Il problema è che, almeno per quello che mi risulta, Sottanelli ha già scelto la sua strada, che è quella di un appoggio al Centrodestra, se il candidato sarà forte e condiviso da tutta la coalizione, oppure in alternativa una corsa “da solo” con un candidato del Terzo Polo, pronto a farsi portatore della bandiera di Azione. L’asse Nugnes - D’Alberto inoltre, nascerebbe già fragile, visto che non sarebbe particolarmente appoggiata dall’ex Sindaco di Roseto, Enio Pavone, che ha sì sostenuto Nugnes, ma che si sarebbe già pentito della scelta. Insomma, per quanto “secondarie” e “non popolari”, le elezioni provinciali stanno agitando le acque della politica locale, anche perché sull’esito di quelle si ridefiniscono rapporti di forza all’interno delle coalizioni. E non è cosa da poco, con le elezioni all’orizzonte.