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fitness-influencer-italia.jpgVacanze da sogno e cene stellate ma anche fitness miracolosi che promettono un corpo da urlo, quando da urlo c'è solo il conto. Tutto al prezzo di uno o più post, con la promessa di raggiungere un ampio pubblico di internauti. A dettare le nuove regole della promozione di ristoranti e alberghi, sempre più spesso, sono gli influencer. Il meccanismo è semplice evidenzia stamattina in un bell'articolo Il Messaggero: in cambio dell'ospitalità gratuita in hotel, ristorante, spa o simili, l'influencer pubblica post o storie, con giudizi positivi sulle sue pagine social. Insomma, uno "scambio" tra un bene reale e uno virtuale, che potrebbe però - il condizionale è d'obbligo - tradursi in ulteriori clienti per la struttura. Quella che prima sembrava l'eccezione di pochi con migliaia di follower, oggi, pare essere meccanismo diffuso, difficile da scardinare. C'è però chi dice no.

lele-usai-influencer-pranzo.jpgL'ultimo, in ordine di tempo, è stato lo chef stellato Lele Usai, che ha deciso di non ospitare una influencer nel suo ristorante Il Tino a Fiumicino (foto sopra) e di raccontare - e denunciare - il fenomeno sui social. Lo chef ha pubblicato la richiesta ricevuta: «Sono una blogger professionista, fondatrice dell'unica community al femminile in Italia di blogger di viaggio», si legge nella mail, in cui si chiede il pranzo gratis per un «gruppo previsto di 5-7 blogger (numero preciso da confermare)», in cambio di web-promozione. Netta la risposta: «Se vorrete venire presso uno dei nostri ristoranti ne saremo lieti, ma sia chiaro, pagherete il conto come tutti i nostri ospiti». Non un semplice "no", ma una lezione: «Questo vi consentirà anche di essere liberi quando racconterete sui vostri canali l'esperienza fatta da noi. Si chiama onestà intellettuale senza conflitti d'interessi». Il post è diventato virale, animando il dibattito e rivelando che la pratica è più diffusa di quanto si pensi.

KaylaItsines-2.jpgAccade anche nel fitnees ed accade anche nella nostra città e nella nostra Regione. Belle e giovanissime ragazze che mettono in evidenza il loro bel fondoschiena, che si allenano gratis nei centri che non fanno pagare la giovane, che poi posta sue fotografie sui più noti social con il logo della sruttura che l'ha ospitata gratis e che invita a recarsi proprio lì, per raggiungere la forma perfetta, ma a costi esorbitanti rispetto ad altri centri simili che invece non accettano questo genere di pubblicità. Trappole per le persone sprovvedute che credono ai miracoli in vista dell'estate che sta arrivando, tutto questo senza neppure provare prima e senza avere in mano i curriculum delle persone che ci allenano. La cosa drammatica è che c'è chi paga pacchetti fino a duemila euro per una decina di lezioni, senza porsi il ben che minimo interrogativo. Dicasi lo stesso per palestre in declino che vendono la struttura,  ma non chi allena perchè i professionisti sono passati e fuggiti da anni oramai e di questi luoghi resta solo un lontano ricordo dei tempi che furono.

Attenzione,  dunque a chi affidate il vostro corpo ed anche la vostra mente. Riflettete prima di firmare un contratto, sempre che ve lo facciano firmare,  e leggete bene le clausole per non incorrere in brutte sorprese sempre pronte e ben nascoste. Per il resto pagate, se potete e pretendete il massimo ma solo dai professionisti non dai venditori di fumo dai quali, purtroppo, siamo circondati e dai quali dobbiamo pretendere di difenderci. Buona Giornata.

Elisabetta Di Carlo