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PHOTO-2025-08-20-05-54-19.jpgCampli è sempre bellissima. La Sagra della Porchetta Italica, appuntamento che ogni anno richiama migliaia di visitatori, sarà un successo anche quest’anno. La 54esima edizione che si è aperta ierie sera, però (QUI IL NOSTRO SERVIZIO) mostra i segni di una “stanchezza” che un evento così importante non può e non deve permettersi. Forse, per la più antica sagra del Teramano, è venuto il momento di pensare ad un salto di qualità, con la nascita di un “Comitato Sagra” che la curi tutto l’anno, ne curi la promozione sui mezzi adeguati (continuare ad investire sulla carta stampata, per esempio, è un errore madornale) e riveda anche il sistema stesso della sfida tra i maestri della porchetta, dandole davvero una connotazione di “gara”. Insomma, è venuto il momento di cambiare, come ha dimostrato in maniera più che evidente l’organizzazione della “serata ad inviti”, quella che vede la partecipazione di autorità, sponsor, stampa, insomma una sorta di festa inaugurale. A Torano, tanto per fare un esempio, solo pochi giorni prima avevano vissuto una serata splendida: piazzetta riservata, servizio efficiente, cibo buonissimo… ieri sera, una serata da incubo. La cena ad inviti dell’inaugurazione, che avrebbe dovuto essere il fiore all’occhiello della manifestazione, ha invece messo in luce gravi lacune organizzative da parte della Pro Loco locale.L’accoglienza riservata ai tanti ospiti presenti è stata giudicata, da più parti, improvvisata: chi all’interno di un locale, chi costretto a cercarsi un posto su panche traballanti, mentre c’era chi si aggirava alla ricerca di una sedia. Una situazione che ha lasciato l’amaro in bocca a diversi amministratori e ospiti istituzionali, che non si sono sentiti accolti. Le critiche non si sono fermate qui: a parte i buonissimi panini con la porchetta (ma sarebbe stato forse il caso di dire quali tra i 9 maestri li avessero preparati) il resto è stato un trionfo dell’improvvisazione; insalata e pomodori serviti senza condimento e abbandonati sui tavoli, patate al forno impossibili per chi (ed erano in tanti) non aveva piatto né posate, insomma un generale senso di improvvisazione, che non fa onore alla tradizione e alla reputazione che la Sagra porta con sé da oltre mezzo secolo. C’è chi, ieri sera, commentava apertamente che è venuto il momento da rivedere le modalità operative della Pro Loco, accusata anche di voler agire in maniera autonoma e scollegata dall’amministrazione comunale, che invece dovrebbe rappresentare il naturale punto di riferimento, tanto più che il dichiarato scopo è quello di fare della Sagra di Campli un riferimento per tutto il Centro - Sud. La piazza, come sempre, ha registrato il tutto esaurito: segno che la forza della Sagra della Porchetta va ben oltre chi la organizza e che il richiamo popolare resta intatto. Ma proprio per questo motivo la responsabilità di chi gestisce l’evento dovrebbe essere ancora maggiore, perché non è accettabile che un patrimonio gastronomico e culturale di tale importanza venga offuscato da leggerezze e superficialità. Perché la Sagra della Porchetta non è solo festa di popolo, ma anche immagine del territorio, e ogni passo falso rischia di trasformarsi in un boomerang. 
Buona Sagra a tutti.


Elisabetta Di Carlo