Ah, la coerenza. Merce rara, quasi quanto un autovelox che non faccia arrabbiare nessuno. A Campli, il sindaco Federico Agostinelli, paladino della crociata contro il “malefico” autovelox provinciale, quello sulla SP3 si ritrova al centro di una storia che neanche uno sceneggiatore satirico avrebbe osato immaginare: mentre tuona contro la macchina mangiasoldi della Provincia, il suo Comune ne affitta una tutta sua. Sì, avete letto bene. Mentre da un lato si denuncia la “macchina delle multe” piazzata sulla provinciale, dall’altro il Comune di Campli firma un contratto da 4mila euro per noleggiare un autovelox mobile — dalla stessa ditta che gestisce quello della Provincia. Insomma, è un po’ come indignarsi per i prezzi del bar sotto casa e poi ordinare il caffè al banco accanto, sempre gestito dallo stesso proprietario. Il dispositivo sarà usato due volte al mese per otto mesi, al modico prezzo di 250 euro a uscita. Otto mesi di controlli, si dice, “per la sicurezza dei cittadini”. Ma molti si chiedono: quale sia questa misteriosa strada di Campli così pericolosa da meritare l’occhio elettronico della legge. O, più maliziosamente, se non sia piuttosto una questione di “quadratura dei conti” — perché, si sa, le multe non risolvono i problemi di bilancio, ma aiutano a respirare meglio.V E così, mentre la Provincia continua con le sue rilevazioni di velocità e il sindaco continua a protestare, Campli diventa la capitale del controsenso istituzionale: da un lato si denuncia la “tassa occulta”, dall’altro si investe nella stessa tecnologia per, diciamo così, “mettersi in proprio”. Forse è la versione amministrativa del celebre detto “se non puoi batterli, unisciti a loro”. O meglio ancora: “se l’autovelox non puoi toglierlo, almeno fattelo anche tu”. Chissà se il prossimo passo sarà un gemellaggio tra i due apparecchi, con tanto di nastro tricolore e taglio ufficiale. Intanto, i cittadini possono dormire sonni tranquilli: la velocità è sotto controllo, l’ironia pure.
E.D.C.

