Luciano D'Amico candidato Sindaco? No. SIcuramente, no. Perché ha detto di no e perché, soprrattutto, il Pd non vuole insistere, rispettandone la decisione: «E' vergognoso, continuare a dire che il Pd continua a corteggiare il rettore dell'Università di Teramo Luciano D'Amico - sottolinea il segratio Gabriele Minosse - è una "voce" priva di ogni fondamento, un'ipotesi non più percorribile». Il segretario del Pd se la prende anche, senza citarli, con Verna, Bartolini e Melarangelo, che tentarono un'opera di convincimento: «Qualcuno poi è andato a Coste Sant'Agostino, a parlare col Rettore, senza averne alcun titolo - continua Minosse - chiedo scusa al Rettore che viene ancora tirato in ballo per questa candidatura, non nego che ci sarebbe piaciuto averlo quale candidato a Sindaco, ma rispettiamo la sua decisione e nessuno deve più tirarlo in ballo a nome del Pd». Resta aperta una domanda: ci sarà il candidato del Pd? Domani sera c'è la direzione comunale, per una sintesi finale e decidere sul nome dell'aspirante Sindaco, in ballo c'è la possibilità di un appoggio a Cavallari, un "apparentamento" con D'Alberto o, magari, un nome nuovo, sul quale invitare Cavallari e D'Alberto a convergere, rinunciando alle loro ambizioni.