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ELEZIONIPREFE 

La Lega di Salvini in Abruzzo chiede di tornare al voto: « Le garanzie non esistono soltanto per Luciano D'Alfonso. Le garanzie e le regole esistono per tutti coloro che intendono impegnarsi per dare un futuro all'Abruzzo, candidandosi e mettendoci la faccia, ma esistono soprattutto per i cittadini, che devono vedere rispettato il loro diritto a scegliere, secondo i tempi previsti dalla legge, nuovi amministratori per la loro terra. Dovrebbe ricordarlo anche il presidente facente funzioni della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli, che a quasi due settimane dalla data di pubblicazione ufficiale del decreto di scioglimento del Consiglio Regionale, non dà alcun segnale sulla data per le elezioni. Proprio quel Lolli che è arrivato a ricoprire il suo incarico senza neanche essere stato eletto. Un ritardo dovuto alla pausa estiva? Noi della Lega Abruzzo vogliamo continuare a sperarlo: altrimenti ci troveremmo di fronte a una nuova prepotenza istituzionale, che va di pari passo con la scelta arrogante di Luciano D’Alfonso di mantenere il doppio incarico di senatore e presidente per oltre cinque mesi. Anche i pareri che ci arrivano dai nostri legali confermano che le elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale debbano tenersi entro 90 giorni dalla pubblicazione del decreto di scioglimento, che è avvenuta Il 22 agosto scorso. Quindi entro e non oltre il 22 novembre. Tesi supportata da una sentenza della Corte Costituzionale del 2003, nonché da successive decisioni del Consiglio di Stato. E siamo certi che anche il necessario parere del Presidente della Corte d'Appello andrà in questa direzione. Se l'attuale maggioranza di centrosinistra vuole impuntarsi sulla maldestra interpretazione che, furbescamente, punta a far scadere il temine nel periodo natalizio per riuscire ad arrivare al nuovo anno, dovrà assumersi una grave responsabilità. Si sappia però che noi faremo di tutto per evitarlo: siamo pronti anche ad impegnarci sul fronte della giustizia amministrativa per impedire quello che consideriamo un vero e proprio abuso. Anche perché, andando avanti di questo passo, gli abruzzesi continueranno a pagare fior di stipendi ai consiglieri regionali che, per legge, ora non possono svolgere alcuna attività. Un altro schiaffo ai tanti cittadini in difficoltà, un altro insulto allo Stato e al diritto. Eppure il centrosinistra di segnali di stanchezza, ormai, dovrebbe averne ricevuti tanti, da un popolo che esige il cambiamento. Proprio quel cambiamento che la Lega è pronta a portare anche in Abruzzo: con il voto e nel più breve tempo possibile.

Anche Rudy Di Stefano, candidato di Azione Politica chiede l'intervento del centrosinistra teramano per sollecitare i vertici regionali

“È da irresponsabili continuare a giocare sulla data delle elezioni regionali. Dilatare i tempi del ritorno alle urne significa condannare la Regione Abruzzo alla paralisi completa. Il centrosinistra teramano, se non vuole essere complice di questo immobilismo, solleciti i suoi vertici” così Rudy Di Stefano, candidato consigliere alla Regione con il movimento civico di centrodestra Azione Politica di Gianluca Zelli.

“L’attuale amministrazione teramana non può essere sorda conoscendo la difficile situazione in cui versano le famiglie sfollate a seguito del sisma del 2016. La macchina della ricostruzione procede troppo a rilento e ne subiscono le conseguenze i cittadini - tuona Di Stefano - E non dimentichiamo che questa attesa rischia di tradursi in un grave spreco dei fondi europei di cui il nostro territorio ha profondamente bisogno”.

"Secondo lo Statuto e la legge elettorale, le elezioni devono tenersi entro tre mesi dalle dimissioni del Governatore e emblematico in tal senso è il caso del Friuli Venezia Giulia. Il ritorno al voto nei tempi stabiliti, a seguito delle dimissioni della Serracchiani, ha permesso alla Regione di riprendere il lavoro anche con ottimi risultati. L'Abruzzo – conclude Rudy Di Stefano – non può attendere oltre".