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benignodorazioRispondo brevemente alla nota della federazione che ringrazio comunque dell’opportunità di tornare sull’argomento:
Non sono andato all’incontro di Montesilvano con la Meloni perché un big del partito mi ha scritto che preferiva andare in vacanza piuttosto che all’incontro: è stato uno dei motivi per cui mi sono deciso a scrivere la lettera aperta.
Da mesi sollecitavo tutti, dagli esponenti locali a quelli nazionali ad una scelta diversa sul candidato; mi è sempre stato detto e scritto che non si poteva fare nulla.
La strada che ho scelto è dunque quella giusta; ho ricevuto decine e decine di telefonate e messaggi di condivisione da parte di tantissimi esponenti del centrodestra, a tutti i livelli: ho semplicemente scritto quello che tutti pensano.
Per quanto riguarda le “gentili” considerazioni della federazione sulla mia persona, va innanzitutto detto che i rappresentanti regionali della Lega mi hanno cercato (e non il contrario) presentandomi Salvini e Giorgetti prima delle politiche. Successivamente ho chiesto, sulla scorta di tantissime sollecitazioni provenienti dal territorio, di essere candidato alle regionali. Mi hanno fatto capire che ero troppo forte elettoralmente e non “gestibile” una volta eletto: motivazione discutibile, ma tant’è. Non ho fatto alcuna polemica e mi sono ritirato in buon ordine.
Poi è iniziato un lungo corteggiamento da parte del mio amico Morra e dopo mesi ho accettato di entrare in FDi. Sono stato accolto in modo trionfale da tutti gli esponenti regionali del partito (v.si conferenza stampa ad hoc), esponenti che ringrazio anche in questa occasione. Per quanto riguarda la mia candidatura, più volte sollecitata da tutti, ho posto due condizioni: un candidato presidente credibile ed una lista forte senza la quale non si poteva raggiungere il quorum nella mia provincia. In questo senso, l’aver tanto inseguito la mia presenza in lista da parte del partito, rappresenta la prova certificata della mia forza e non della mia “solitudine” come scritto fallacemente nella nota federale.
Registro con soddisfazione che non vi è stata alcuna contestazione di “merito” sulla mia proposta, fatto salvo un generico riferimento all’entusiasmo che la candidatura romana starebbe suscitando; non so a cosa si riferiscano, certo è che pochi giorni fa a Francavilla (in occasione della conferenza regionale del partito), Marsilio è stato accolto in una sala semivuota da poco più di cento persone, flop clamoroso causato anche dal boicottaggio ordito proprio dalla federazione provinciale di Teramo!
Nessuno sgambetto dunque da parte mia, ma la semplice, amara constatazione della realtà. Devo però riconoscere che l’essermi rivolto solo alla Meloni può ingenerare qualche dubbio. Mi rivolgo allora a tutti coloro che possono realmente cambiare le cose in Abruzzo.
In primo luogo faccio appello a D’Eramo e Bellachioma, Martino e Pagano perché si adoperino per avere un candidato Abruzzese alla guida della Regione, se necessario dimettendosi dalle loro cariche politiche ove l’appello rimanga inascoltato. In questo senso mi rivolgo loro citando Ezra Pound: Se un uomo non lotta per le proprie idee o le idee non valgono nulla o non vale nulla l’uomo.
Mi appello poi al sen. Marsilio, rievocando un episodio a me caro: nel 2000 Nino Sospiri era il capo indiscusso di AN in Abruzzo. Il candidato Presidente toccava al suo partito e lui doveva essere il prescelto. Subì però il veto dei più piccolo partito del centro destra e lui fece un passo indietro rinunciando ad una candidatura alla quale aveva lavorato per anni, non per giorni. Lanciò Giovanni Pace che divenne il nostro Presidente e Sospiri dopo qualche tempo divenne Sottosegretario del Governo Berlusconi. Mutatis mutandi la stessa cosa potrebbe accadere anche in questa occasione.
Infine rivolgo un accorato appello al Leader del centro destra, Matteo Salvini. Lei ha conquistato l’Italia al grido “Prima gli Italiani”! Venga in Abruzzo il prossimo 4 e 5 gennaio potendo gridare insieme a noi “Prima gli Abruzzesi” con un candidato espressione di questa terra. Ha dimostrato che se vuole una cosa sa come ottenerla. In questo caso basta un’altra semplice video-conferenza per risolvere il problema. Ci pensi. Grazie comunque, Capitano.

BENIGNO D’ORAZIO