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Caso “espulsioni” nel Partito Democratico: per il segretario provinciale Gabriele Minosse (che per le 16 di oggi ha convocato a Teramo una Segreteria ad hoc) di persecutorio c'è soltanto la voglia di “dividere a tutti i costi”. Non si fa attendere la sua replica alle durissime dichiarazioni del sindaco di Castellalto, Vincenzo Di Marco, referente dell'area renziana in seno al partito. “Io ero, sono e resto per il rispetto delle regole. Vincenzo Di Marco evidentemente non ha ben inteso cosa significhi...”, esordisce il segretario provinciale, ricordando ad esempio quanto accaduto in fase di individuazione delle proposte di candidatura per la lista delle Regionali: il riferimento è all'accordo elettorale saltato fuori dal congresso e che prevedeva due candidature, un uomo e una donna, in capo a ciascuna delle aree. “Di Marco è venuto meno a questo accordo fino alla fine, uscendo fuori con il nome mancante all'ultimo secondo...”, incalza Minosse. Si sofferma poi sulle espulsioni di alcuni tesserati: “Il rispetto delle regole deve valere per tutti e a dirlo non è il sottoscritto bensì lo Statuto del Partito Democratico...Statuto che Di Marco dovrebbe ben conoscere, per altro. Le regole parlano chiaro: chi, tesserato del Partito Democratico, si candida in contrapposizione con quella che è la lista ufficialmente sostenuta dal Pd non può ritenersi ancora nel partito. E' fuori... Ripeto: lo dice lo Statuto, non lo dice Gabriele Minosse”. Fa alcuni nomi il segretario provinciale, smentendo Di Marco: “Nessuno ha cacciato Roberto Ricci (di Campli...ndr) che, per altro, è tesserato col Pd di Teramo. Nessuno ha cacciato nessuno a Montorio...Vorrei ricordare a tutti, anche a Vincenzo Di Marco, che il Partito Democratico della Provincia di Teramo non è il partito delle epurazioni. E' e sarà il partito del rispetto delle regole”. Per la serie: qualcuno se ne faccia una ragione. “Capisco che Di Marco forse sia rimasto profondamente deluso dalla sconfitta al Congresso ma il partito deve prevalere sui personalismi. Io ho dato la possibilità allo stesso Di Marco di guidare il Pd insieme, entrando in Segreteria: lui ha rifiutato, evidentemente per poter rimanere all'esterno e uscire fuori, periodicamente, con attacchi strumentali e privi di sostanza”. Minosse chiosa così la replica: “Se Vincenzo Di Marco si facesse vedere più spesso e se partecipasse realmente alla quotidianità, anche organizzativa, di questo partito anziché preferire le ospitate in tv o sui giornali, il primo ad esserne felice sarei io...” Leggi cosa aveva detto Vincenzo Di Marco cliccando su questo link: http://certastampa.it/2014/05/08/caos-espulsioni-dal-pd-di-marco-contro-minosse-gestione-rozza-e-irregolare-intervenga-la-commissione-di-garanzia/comment-page-1/#comment-289 gabriele minosse