Elezioni/Grillo a Pescara: maxiressa della stampa (foto)
Una maxiressa di cameraman, fotografi e giornalisti all’arrivo di Beppe Grillo al Tribunale di Pescara. Il leader del Movimento 5 Stelle è giunto poco dopo le 15.30 per l’udienza che vede messa all’asta la casa di un ex imprenditore pescarese, Silvio Buttiglione, al quale Grillo ha dato il suo sostegno.
Oltre alla stampa anche attivisti e curiosi. Grillo ha alzato un braccio in saluto del vice presidente della Camera, Luigi Di Maio, che lo attendeva dall’altra parte della marea umana.
“Questo è un caso simbolo. Le case non vanno espropriate e messe all’asta. Lavoreremo con ogni mezzo legale per affermare questo concetto - ha detto - La casa è un bene che non si può espropriare e lo diciamo da quattro anni. Non si può pignorare e quando saremo al governo faremo una legge affinché non si possa pignorare la prima casa”.
“Questi vanno aboliti, Equitalia è un baraccone che va chiuso”. È quello che ha detto Grillo all’imprenditore Buttiglione dentro il tribunale di Pescara. “Non riescono a prendere i crediti, si fermano al 7% non ce la fanno”, ha proseguito.
Ha poi aggiunto che è “giusto pagare i debiti, ma così è impossibile. Dentro Equitalia c’è gente competente che deve essere messa dentro i Comuni perché i comuni hanno un rapporto diretto con i cittadini - ha proseguito - hanno 500 milioni di stipendi mentre il problema è culturale, sociale ed economico”.
“Questa è l’usura dell’anima e dei sentimenti”. Ha detto Grillo all’imprenditore Silvio Buttiglione riferendosi a Equitalia dentro l’aula del tribunale di Pescara dove è andata deserta l’asta di vendita dell’appartamento dell’imprenditore. “Asta deserta? Segno che non vogliono riflettori”.
“Abbiamo deciso di organizzare una colletta per pagare il debito di Buttiglione con banche ed Equitalia”, ha annunciato poi uscendo dal Tribunale di Pescara con il vice presidente Di Maio.
“Saremo sempre presenti alle aste, faremo abbassare il prezzo, poi me la compro io me la intesto a mia insaputa come Scajola...”.
È la battuta che Beppe Grillo ha fatto nell’incontro con il curatore fallimentare dell’appartamento.
Equitalia si tira fuori dalla disputa sulla casa del pescarese Silvio Buttiglione messa all'asta per recuperare il debito contratto con una banca dall'imprenditore 'difeso' da Grillo e dal M5s.
"La vendita dell'immobile del signor Silvio Buttiglione è stata richiesta unicamente da una banca e non da Equitalia. Di conseguenza eventuali richieste di annullamento della procedura d'asta e di rinuncia alla vendita non devono essere rivolte a Equitalia che non ha alcuna possibilità e nessun titolo per andare incontro a tali esigenze" scrive l'ente di riscossione ricordando che "Equitalia per legge (decreto legge 69/2013) non può pignorare né mettere in vendita la prima casa, cioè l'unico immobile del debitore adibito a sua abitazione principale. E non può pignorare e vendere altri immobili, diversi dalla prima casa di abitazione, se il debito del contribuente non supera i 120 mila euro".
Tali limitazioni, sottolinea invece Equitalia, "non sono valide per le banche e i creditori privati che possono procedere alla vendita degli immobili per qualsiasi importo del debito, anche se si tratta della prima casa. In base alla normativa vigente, Equitalia, come ogni altro creditore, interviene nelle procedure di vendita, decise e avviate da altri, per tutelare gli importi che il debitore deve allo Stato e ai vari enti pubblici".
"Solo se il ricavato della vendita fosse superiore a quello necessario a pagare il debito con la banca, la differenza potrebbe andare a coprire parte del debito che il signor Buttiglione ha nei confronti della collettività", rimarca.
Equitalia rimane dunque "a disposizione del signor Buttiglione per fornire la massima assistenza e tutte le informazioni necessarie".