Asp/ Ruffini diffida la giunta regionale sulle nomine
Il Consigliere regionale Claudio Ruffini, componente della V Commissione consiliare, ha formalmente diffidato la Giunta Regionale a voler desistere dalla approvazione di qualsiasi atto inerente l’attuazione della LR n.17/2011 e, in particolare, per quanto riguarda le nomine nelle Asp della provincia di Teramo.
“Avevo invitato il Presidente della Regione Chiodi a desistere da qualsiasi nomina nelle Asp in questo periodo di campagna elettorale” dice Ruffini “invece ho riscontrato un atteggiamento di arroganza e disprezzo per le regole. Per questo ho deciso di denunciare il tutto, sottoponendo tutta la procedura finora espletata anche al Difensore Civico Regionale ed al Collegio Regionale per le Garanzie Statutarie”.
Gli elementi palesemente illegittimi che Ruffini evidenzia da tempo sono:
1. La violazione dell’art. 86, 3° Comma, lett. b), dello Statuto della Regione Abruzzo che prevede che, dopo la scadenza del mandato, “Le funzioni del Presidente e della Giunta regionale sono prorogate sino alla proclamazione del nuovo Presidente della Regione limitatamente all’ordinaria amministrazione e agli atti indifferibili”, ovvero le nomine dei cda delle Asp nulla hanno a che vedere con l'urgenza e l'indifferibilità;
le assemblee non sono regolari in quanto sono avvenute senza che sia stato approvato il regolamento interno delle stesse, invalidando le designazioni dei due componenti del cda e dei due componenti del collegio dei revisori;
le nomine sono avvenute senza alcuna procedura di trasparenza pubblica, senza sapere chi e come ha operato la valutazione dei curriculum. Non c'è stato nessun bando pubblico e nessuna valutazione dei curriculum ma soltanto nomine operate in base alle amicizie del centro-destra teramano;
Le due Assemblee della ASP n. 2 di Atri si sono tenute entrambe a Teramo, presso strutture di una IPAB accorpata alla ASP n. 1. Orbene, con la deliberazione n. 109 del 24.02.2014, ai sensi dell’art. 4 comma 9 della LR 17/2011, la G.R. ha istituito la ASP n. 2 di Atri, fissandone la sede in Atri e attribuendole uno specifico patrimonio, dotazione organica e di uffici. Pertanto, l’Assemblea dei portatori di interesse non poteva non essere convocata presso uno degli uffici e delle strutture delle IIPPAB accorpate nella ASP n. 2. Sicché, le convocazioni e i provvedimenti assunti presso la sede in una IPAB accorpata nella ASP n. 1 sono radicalmente nulli
tutti gli atti sinora prodotti sono viziati da nullità e comunque non suscettibili di ratifica alcuna;
“Ho invitato gli Organi e le Autorità di controllo competenti a porre in essere tutti gli atti e le azioni di propria competenza o, comunque, ritenuti necessari, utili ed opportuni nel pubblico interesse e, comunque, finalizzati al rigoroso rispetto delle disposizioni di legge” aggiunge Ruffini “evidenziando che la palese illegittimità dell’intero procedimento e dei singoli atti, espone l’ente regionale a potenziali danni derivanti dal loro successivo necessario annullamento. Ritengo che le procedure finora svolte vadano revocate in autotutela e che sia riavviato l’iter per la nomina del cda attraverso la pubblicazione di un bando pubblico per l’acquisizione dei curriculum al fine di procedere ad una scelta meritocratica e non partitica superando i vizi di illegittimità finora emersi.”