Asp/I consiglieri di minoranza di Civitella a Gatti: «L'affaire Ospizi»
Con grande destrezza a pochi giorni dalle elezioni regionali, l’Ass. Reg. Gatti ha dato concretezza
alla sua pessima legge sul riordino delle Case di Riposo (ASP).
Una pessima legge in quanto sebbene i Comuni interessati abbiano conferito a questo nuovo organismo tutti i loro beni, vengono identificati come organi della nuova Azienda ASP solo il Presidente e il Consiglio di Amministrazione (CdA), scartando di fatto i veri Portatori di interesse, i Comuni. Lo scrivono in una nota i Consiglieri di Minoranza del Comune di Civitella del Tronto Giuseppe Zunica, Luca D’Alessio e Stefano Tucci.
In un passo di un articolo di un noto giornale teramano si recita:
<< Il 28 aprile Gatti tenta il colpo di mano convocando le assemblee delle ASP per effettuare le nomine, ma la fretta produce numerose irregolarità: notifiche tardive delle convocazioni, mancato rispetto del plenum delle assemblee per esclusione dei rappresentanti della Provincia nominati con ritardo, mancata approvazione del regolamento di funzionamento delle assemblee, ecc.
La fretta è dovuta all’esigenza di poter collocare uomini fidatissimi al comando delle ASP per i prossimi cinque anni, in maniera da consentire a Paolo Gatti di mantenere il controllo delle Aziende per i Servizi alla Persona durante l’intera legislatura regionale.>>
Le nomine sono state invalidate dalla Direzione Politiche Attive del Lavoro della Regione Abruzzo.
Tra le nomine assegnate per il CdA, spicca l’autorevole nome di Erminio Di Pietro, protagonista da circa trent’anni della vita politica locale, ricoprendo anche la carica di Sindaco per due mandati, passando poi il testimone alla figlia Cristina attuale Sindaco di Civitella del Tronto.
Incarico ratificato nella successiva assemblea del 15/05/2014, nonostante la proposta della
Minoranza di rinviare le nomine a dopo le imminenti elezioni regionali.
Cari Cittadini non fatevi illudere dal sorriso ammiccante dell’attuale Amministrazione, le opportunità vanno solo in un’unica direzione, questo “non è un paese per giovani”.