- Al fine di mantenere gli impegni assunti con i cittadini, se si è diventati forza di governo, si avviino senza alcun indugio i progetti per trasformare le città in senso democratico e partecipativo;
- Si aprano fronti unitari di lotta popolare, se non si è diventati forza di governo, perché nei comuni finalmente si attuino tutti gli strumenti di democrazia partecipativa e diretta previsti dagli statuti (che si possono modificare aggiungendone altri) e si dia concretezza ai principi costituzionali;
- La Regione Abruzzo faciliti i processi di democrazia partecipativa e di programmazione dal basso con una leggere regionale come in altre regioni dove questo avviene da tempo (Toscana, Umbria, Emilia Romagna ecc..).
Elezioni/Demos invita i politici eletti a mantenere gli impegni
Si sono appena chiuse le urne e si è quasi conclusa (salvi i ballottaggi in alcune sitauzioni locali) una campagna elettorale difficile e contrassegnata da toni molto forti, non sempre giustificati e qualche volta persino molto dannosi.
Prima di esaminare attentamente i risultati, a prima lettura ci sembra che uno dei dati più evidenti sia quello di cui nessuno parla mai perché ai fini della decisione finale su chi saranno i rappresentanti eletti risulta essere ininfluente: è aumentato ulteriormente il numero dei cittadini che non sono andati a votare, hanno annullato volutamente la scheda o l’hanno rilasciata in bianco. Noi vorremmo partire, invece, proprio da questo dato per sottolineare ancora una volta che il fossato fra politica e società civile si amplia a dismisura e testimonia sempre di più il fallimento del sistema rappresentativo occidentale.
Durante la campagna elettorale appena trascorsa abbiamo notato con soddisfazione un forte avvicinamento di vari partiti e raggruppamenti politici ai temi della democrazia partecipativa, del ruolo attivo e diretto dei cittadini e del controllo popolare come strumenti etici e politici di esercizio della sovranità del popolo. Abbiamo raccolto questa sorprendente novità e ci siamo messi a disposizione di quanti avrebbero voluto – e ancora vorrebbero, ne siamo convinti – dare il segno del rinnovamento reale della politica ripartendo dai principi costituzionali e da quel “metodo democratico” posto dai costituenti come condizione imprescindibile per assicurare la presenza dell’uomo nuovo nella politica. Abbiamo così progettato e cominciato a realizzare un intervento formativo denominato “La democrazia partecipativa è facile”, avviando due corsi gratuiti per facilitatori di progetto per la democrazia partecipativa. Uno si è quasi concluso molto positivamente, altri si avvieranno nei prossimi giorni. Siamo rimasti sorpresi e entusiasti dell’alto numero di prenotazioni in tutta la provincia di Teramo e in quella di Pescara.
Il fenomeno testé rappresentato, nella sua indiscutibile valenza innovativa, ci incoraggia e ci induce a rivolgere un appello a tutte le forze politiche e sociali che hanno conquistato gli scranni del potere locale, quelle che non ci sono riuscite, quelle che non hanno partecipato alla tornata elettorale e quelle che nascono ora per dare un contributo al rinnovamento della politica e al suo riavvicinamento ai cittadini, affinché: