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La Giunta Chiodi e l’ex Assessore Paolo Gatti, al di la dei millantati risultati, che hanno incrociato il pieno dissenso degli elettori, hanno portato l’Abruzzo sull’orlo del baratro in materia di lavoro. Fiumi di denaro del Fondo sociale europeo utilizzati senza alcuna pianificazione strategica, che non hanno minimamente inciso sul benessere dei cittadini abruzzesi. Infatti, l’ISTAT rileva, in Abruzzo, una disoccupazione record del 13,8 %, con un aumento di 2,3 punti percentuali rispetto allo stesso dato nel scorso anno. Il modello Teramo ci ha riportato, con questi dati, ai livelli del 1977, valori che registrano – tra l’altro - un tasso di disoccupazione giovanile pari al 46%. Il dato negativo abruzzese si conferma, peraltro, più alto della media nazionale che si ferma al 13,6%. In sostanza, in Abruzzo c’è stata una perdita di 211 mila posti di lavori su base annua. Ci stupisce che Paolo Gatti abbia divulgato numeri farneticanti circa il grande lavoro compiuto nei cinque anni e mezzo di assessorato al lavoro. Evidentemente, l’ex Assessore è bravo ad informare, ma poco attento ad informarsi. La questione lavoro è, in Abruzzo, una questione emergenziale. Il modello Teramo ci ha portato nel baratro della disperazione. Ci auguriamo che i cittadini teramani, nel ballottaggio di domenica prossima, votando Manola Di Pasquale, sappiano sradicare l’ultimo caposaldo di un potere tracotante, ignaro, incapace di fare il bene dei cittadini.