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Una regione "aperta" in grado di dare "risposte definitive ai cittadini e di generare nuova linfa di crescita per le imprese e per la società abruzzese in generale". In un intervento durato un'ora il presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, nel suo discorso alla prima seduta del nuovo Consiglio regionale che ha aperto la Decima legislatura, ha disegnato il futuro dell'Abruzzo secondo l'idea che "questo governo regionale vorrà portare avanti". Un'idea in grado "già da subito di rimpore il pericoloso isolamento nel quale è caduta questa regione. E' una priorità essenziale del nostro programma di governo, pensare ad un Abruzzo che sappia rapportarsi con le regioni limitrofe, che sappia parlare il linguaggio nazionale ed europeo delle istituzioni, che ridiventi punto di riferimento di un certo modo di programmare e progettare. Tutto questo - ha detto il presidente D'Alfonso nel corso del suo intervento - richiede un'idea nuova e forte di Regione. Non una Regione autoreferenziale e autorefenziata, ma una Regione che si definisca progetto, dimensione progettuale. Potenza di una dimensione progettuale che permetta di realizzare più velocità, più premure, più attenzioni verso le famiglie e le imprese". Il passaggio alla collaborazione e alla rottura di "ogni forma di isolamento" è stato più volte ribadito dal presidente D'Alfonso che non ha mancato di tratteggiare le coordinate programmatiche. "La grande sfida - ha sottolineato - è generare collaborazione con due linee di sviluppo: la costa con la collaborazione con Marche e Molise e l'Appennino con Lazio e Umbria. Concepire queste alleanze significa allontanare l'isolamento e la debolezza di questa regione". GUARDA IL SERVIZIO  (CLICCA QUI)   20140630-115023.jpg