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Pur con tutti i distinguo del caso, ma queste elezioni politiche a meno di un anno dalle Comunali, sono anche un messaggio chiaro. E il messaggio è che i teramani bocciano il sindaco Gianguido D'Alberto, così come i giuliesi bocciano Costantini. Il dato elettorale di quete Politiche, se declinato in chiave comunale, sui Comuni più grandi della nostra provincia, racconta di una evidente bocciatura dei primi cittadini "regnanti", visto che sia D'Alberto a Teramo, sia Costantini a Giulianova, hanno riportato risultati di coalizione inferiori a quelli nazionali. Il Centrosinistra teramano, infatti, non arriva al 26 per cento ma sfiora appena il 23 (dati di 70 sezioni su 80), mentre a Giulianova il partito del Sindaco, la Lega si ferma al 7 per cento a fronte del 9 in Italia. Ben diversa, invece, la situazione a Roseto, dove Azione, il partito di Sottanelli fortemente sostenuto dal Sindaco Nugnes, lucra un 5 per cento in più rispetto al dato nazionale, assestandosi al 12 per cento. In  questa rapidam e necessariamente sommaria analisi, abbiamo tenuto conto dei risultati della Camera, ma quelli del Senato sono omologhi. A Teramo città, il primo partito è Fratelli d'Italia con il 24 per cento, seguito dai Cinque Stelle con il 18, dal Pd con il 17, da Forza Italia con l'11. Male la Lega anche nel capoluogo, con un non esaltante 6 per cento, molto al di sotto del dato nazionale.