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ConfrontotrspE primo confronto fu. Per la prima volta, i tre candidati teramani alla carica di Primo Cittadino si sono affrontati davanti ad una telecamera. Ad ospitare questa prima sfida, è stata TRSP, in una trasmissione condotta da Daniela Facciolini e Carla Dragoni. E ora, la pagella, come faremo in occasione di ogni confronto.

MARIA CRISTINA MARRONI voto 8

E’ preparata e pungente, determinata nei toni e puntuale nelle contestazioni. Chi credeva che l’aver condiviso una parte del viaggio di D’Alberto, anche come vicesindaca, potesse essere un punto debole, ha scoperto invece che quello è un punto fortissimo a favore della candidata di Italia Viva, perché conosce “dal di  dentro” tutti i meccanismi che hanno paralizzato l’attività del Sindaco attuale. Più volte, nel dibattito, lo stesso D’Alberto ha evitato di incrociare lo sguardo della Marroni, evidente segnale di debolezza. Alle sollecitazioni puntuali e puntute della candidata, il Primo Cittadino replica quasi sempre cercando di buttare la palla in calcio d'angolo, ma la Marroni tiene la posizione e mette più volte il Sindaco all'angolo, specie quando cerca di inanellare qualche verbo al futuro, per spostare l'attenzione dal non fatto al faremo. La Marroni lo sa, lo blocca, lo previene e lo riporta sui temi, con una precisione di contestazioni che è quasi chirurgica nella sua efficacia. 

CARLO ANTONETTI voto 8

È stato una sorpresa. Pur senza perdere il suo stile e quella sua eleganza naturale, sveste i panni del competitor pacato e tira stoccate dolorose al Sindaco in carica, con qualche affondo già memorabile. Come nel caso del Covid, sul quale Antonetti, pur senza svilirne la portata drammatica dal punto di vista sanitario e umano, ricorda a D’Alberto quale occasione sia stata per le amministrazioni comunali, che hanno avuto due anni di “sospesa gestione” a parte l’emergenza, e un carico di aiuti economici importante, ma che a Teramo si traduce nel vantare l’ordinaria manutenzione di un campetto di periferia come “evento straordinario”. D'Alberto soffre la dialettica antonettiana e lo si nota nella mimica facciale del Sindaco.

GIANGUIDO D’ALBERTO voto 5

È stanco, e si vede. È logoro, e si sente. È in difficoltà su ogni sollecitazione che arriva dagli altri partecipanti al confronto. Tenta difese d’ufficio, in realtà neanche troppo convinte, su ogni argomento, tentando di svicolare su temi più caldi e palesemente aggirando le domande più fastidiose. Non è neanche l’ombra del D’Alberto di cinque anni fa. Quando si sente all’angolo, come sulla pungolata Covid di Antonetti, la butta in caciara, alzando la voce e accusando il competitor di quello che non ha detto… vecchio artificio retorico che Antonetti smonta subito, invitando il Sindaco a non mistificare. Con la Marroni è in evidente difficoltà, che gli vieta l’incrocio dello sguardo dell’ agguerrita candidata. Cerca di giocarsi la carta del "quando siamo arrivati noi.." per spostare l'attenzione sulla Giunta precedente, ma non funziona.

Siamo solo all'inizio 

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