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 gianguidostanco A distanza di “soli” quattro giorni dal comunicato stampa del candidato Sindaco Carlo Antonetti (LEGGILO QUI) nel quale si contestava la “Favola della ricostruzione che non c’è”, arriva la risposta della maggioranza, senza firma, senza indicazione dell’addetto stampa o del politico, quindi lo consideriamo attribuibile al Sindaco. Già la tempistica della risposta, palesa i contorni della lentezza operativa di questa amministrazione, e spiega i motivi dell’ inesistenza della ricostruzione pubblica a Teramo.

Ma andiamo per ordine, perché il comunicato è un esempio straordinario di come non si dovrebbe fare comunicazione. .

Leggiamo e commentiamo (in neretto il comunicato, in corsivo le nostre considerazioni)

Chi oggi parla delle scuole, dopo averle lasciate morire, non può essere credibile. Chi parla di "città che non c'è" dimostra solo di essere stato totalmente assente dalla vita cittadina di questi ultimi cinque anni. E non permettiamo a nessuno di parlare di finanziamenti persi o enunciare slogan falsi: le scuole teramane sono state tutte finanziate.
Allora, della ricostruzione che non c’è ha parlato Antonetti… dunque Antonetti ha “lasciato morire le scuole”? Come, e quando? Eppure, che Antonetti sia un candidato civico lo sanno tutti. Così come sostiene di essere il Sindaco uscente, o no? E in merito ai finanziamenti… Antonetti non ha mai parlato di mancati finanziamenti, anzi: sottolinea come questa amministrazione abbia ottenuto “stanziamenti enormi”… e se le scuole sono state finanziate, ma i lavori non sono partiti… la situazione è ancora più grave. Primo autogol.


Questa amministrazione ha scelto un percorso chiaro e definito che porta le scuole in centro, convinta che la rigenerazione, non solo materiale, ma anche sociale e culturale di un territorio, passi attraverso la presenza delle scuole nel cuore delle comunità, integrate nello spazio urbano, per favorire la vitalità della città. Scuole che per me e per la mia amministrazione sono sempre state una priorità e che continueranno ad esserlo nella prossima legislatura, quando andrà a compimento quell'attività di programmazione e progettazione che abbiamo messo in campo partendo da zero.
Sentite l’odore inconfondibile dell’aria fritta? Un intero capoverso per non dire nulla, ma quel “per me” almeno spiega che a parlare è il Sindaco…

 

Sappiamo, e sapete bene, che si tratta di una scelta che va nella direzione contraria rispetto a quella della compagine che ha governato questa città in passato e che oggi, senza provare alcun imbarazzo, si ripresenta alla città. Quella compagine che parla genericamente di poli scolastici, quella compagine che aveva deciso di dismettere la Savini per decentrarla, quella compagine che nel corso degli anni non ha effettuato alcun intervento sugli edifici scolastici.
Seconda portata di aria fritta, questa in salsa vintage, visto che dopo cinque anni di gianguidità, per coprire le proprie mancanze si ricomincia ad attaccare la Giunta precedente. Qualcuno spieghi a D’Alberto e a tutti i guanguidici, che Teramo cinque anni fa ha scelto di mandare a casa quell’amministrazione, per affidare la città a loro. Però, vanno compresi: a chi non ha un presente da vantare, serve un passato da criticare…





Oggi, grazie all'imponente lavoro messo in campo in questi anni e alle risorse economiche intercettate, tutto il patrimonio scolastico comunale è interamente finanziato. E grazie alla ‘Ordinanza Teramo’ a valere sui fondi del terremoto, tanto è stato già fatto: i lavori per l'adeguamento alla normativa antincendio, la conclusione dei lavori della prima scuola antisismica a Colleatterrato, la realizzazione del polo scolastico a Piano D'Accio, ed è prossimo l’avvio dei lavori per il completamento del polo scolastico a Villa Vomano, finanziato con il PNRR.
Dunque, in cinque anni: sistemato l’anticendio, chiuso un cantiere aperto da altri, sistemata una scuola già esistente…e poi annunci e progetti. Intanto, la San Giuseppe è un rudere e la Savini è un vuoto urbano, vicino ad una casa nera, per la quale il vicesindaco Cavallari aveva promesso un intervento. Promesso, appunto…


Una progettazione che consentirà di non depauperare il centro storico spostando altrove le scuole. E questo anche grazie alla scelta, lungimirante, di utilizzare la Molinari come scuola jolly (attraverso la costruzione di edificio ex novo proprio dietro al plesso).
AUTOGOL NUMERO 2: la “scelta lungimirante” della Molinari la fece Brucchi. Però, vanno compresi: a chi non ha un presente da vantare, serve un passato da ereditare…



E’ giustificabile non capire la complessità della gestione della cosa pubblica, non è accettabile che si mente sapendo di mentre.
E qui, va aperta una parentesi. Perché se quel “mentre” al posto di “mentire” è un chiaro refuso.. quel “non è accettabile che si mente”… al posto di un “…che si menta” è un attentato alla grammatica. Visto che si parla di scuole, consigliamo un ripassino..



In questi anni abbiamo restituito fiducia, serenità e speranza alla comunità scolastica cittadina. proseguiamo in questa direzione: ora è possibile proseguire nel percorso di rigenerazione.
Ora Teramo può.
Questo ultimo capoverso è stato chiaramente rubato da una delle novelle dei fratelli Grimm

 

CERTASTAMPA - UFFICIO VERIFICA FAVOLE