Nei giorni scorsi, vi è stato un serrato confronto tra chi sostiene, come noi, che Teramo attraversi un periodo di forte crisi ed arretramento sociale ed economico e chi, di contro, asserisce che la città è in fase di ripresa.  

Il maggior insegnamento che lo studio ci ha dato è quello di consultare oggi quello che abbiamo detto o scritto ieri.  Per non incorrere in posizioni di retrovia difficili da difendere, per evitare colossali smentite.

Ci siamo messi a studiare. Come sempre, alla ricerca di una verità condivisibile, anche da fronti politici contrapposti.

Quella verità l’abbiamo trovata. Proviene da fonte certa, perché è produzione diretta dell’Amministrazione D’Alberto, della sua maggioranza. Parliamo del Piano sociale distrettuale di ambito 2023-2025, approvato dalla Giunta comunale e dal Consiglio comunale nel novembre 2022.

Il Piano sociale è lo strumento di pianificazione dei servizi sociali territoriali. Al suo interno, nel profilo sociale locale, vi è appunto una sezione che descrive le condizioni di vita della comunità amministrata.

Intendiamo, in questa sede, semplicemente informare i cittadini su ciò che l’Amministrazione D’Alberto rileva in termini di disagio, marginalità e povertà.

• pag. 11 La città di Teramo, in linea generale, attraversa un periodo di grave difficoltà strutturale, produttiva e socio-demografica prodotta sia dalla congiuntura economica negativa, ma soprattutto dagli eventi sismici del 2016 e del 2017, aggravati dalla Pandemia Covid-19 iniziata a Marzo 2020.
• pag. 15: La comparazione degli indicatori di saldo naturale indica un arretramento maggiore nel Comune di Teramo rispetto ai valori medi provinciali e regionali, sempre al netto dell’ulteriore regressione prodotta dagli eventi sismici e pandemici.
• pag. 20: L’esposizione dei maggiori indicatori di composizione demografica consente di rappresentare, in sintesi, l’andamento del comprensorio a riferimento, caratterizzato da: ˗ Consistenza del carico demografico; ˗ Processo di regressione demografica per effetto dei recenti eventi sismici e pandemici; ˗ Incremento dell’indice di vecchiaia e di carico sociale; ˗ Incidenza quantitativa dei cittadini stranieri non integrati;
• pag. 25: In linea con il profilo regionale, è apparso evidente in questi anni di crisi economica l’aumento rilevante della domanda sociale connessa al sostegno al reddito e all’inclusione; infatti, la crisi socio-economica degli ultimi anni sta facendo ingrossare paurosamente le fila dei poveri e, soprattutto, dei “nuovi” poveri tanto che un quarto della popolazione è a rischio di povertà e con una grave deprivazione materiale.
• pag. 34: Si evidenzia, tra gli altri aspetti, le seguenti criticità sulle quali è necessario intervenire: ˗ l’invecchiamento progressivo della popolazione, ˗ i bassi tassi di natalità ˗ difficoltà di integrazione (soprattutto lavorativa) delle giovani generazioni e della middle age; ˗ aumento delle fasce di popolazione a rischio di povertà ed esclusione ˗ trend in crescita delle malattie neurovegetative ˗ scarto tra domanda e offerta di servizi a sostegno delle persone in stato di disagio, soprattutto in materia di inclusione e domiciliarità.

Insomma, il Comune di Teramo, in un recentissimo studio sulle condizioni di vita socio-economiche e demografiche, ammette in tutta evidenza il clima di recessione, la crescente povertà, la bassa natalità, l’aumento delle fasce a rischio di povertà ed esclusione. Una situazione che può essere sintetizzata, utilizzando le frasi del Piano sociale di Teramo, come grave difficoltà strutturale, produttiva e socio-demografica (cit. pag. 11).

A noi, non interessa aver avuto ragione. A noi, non interessa essere supponenti rispetto ad un’idea di città. A noi, interessa solo il bene di Teramo e dei teramani. Una città che vogliamo immaginare meno povera, demograficamente più vitale, economicamente più reattiva, socialmente più protettiva.

FAUSTA DI BERARDO E GIANNI DI GIACOMANTONIO

CANDIDATI CONSIGLIERI DI FUTURO IN