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Lettera di Luciano D’Amico alle cittadine e ai cittadini della Regione Abruzzo

«Con emozione e consapevolezza, ho accolto la proposta di candidarmi alla Presidenza della Regione Abruzzo, di mettermi al servizio della comunità e dei territori nei quali si è plasmata la mia vita.

Qui sono nato, ho avuto la possibilità di studiare e di formarmi come ricercatore e professionista e di svolgere il mio lavoro al servizio degli studenti, dell’università e di aziende pubbliche e private. Questa è stata per me la terra delle opportunità realizzate, con l’impegno e la fatica di chi è partito da un paese alle pendici della Maiella.

Proprio il mio percorso di vita mi rende consapevole che questa nostra regione merita molto di più: non l’affanno e l’arretratezza che paghiamo
oggi rispetto ad altri territori d’Italia e d’Europa per quanto riguarda la salute, il lavoro, le infrastrutture e la formazione.

Quanti abruzzesi sono oggi costretti a rinunciare alle cure di cui hanno bisogno o a cercare altrove le terapie necessarie? Quanti vivono il disagio di collegamenti a singhiozzo e lenti tra le città e le aree interne? Quanti giovani incontrano ostacoli nel percorso formativo o nella ricerca di un lavoro? Anche perché molti settori produttivi non offrono opportunità idonee a chi si è formato con fatica e passione.

Tutto questo non è accettabile, non è giusto e, soprattutto, non possiamo permettercelo.

Avverto il dovere di fare in modo che tutte le cittadine e i cittadini – che come me non sono
partiti da una posizione privilegiata – abbiano le stesse possibilità che ho avuto io e possano contare sull’impegno in questa direzione di tanti abruzzesi che hanno la volontà di restituire al territorio
le proprie competenze. Per tutte queste ragioni, quello che ti propongo è un Patto per l’Abruzzo:
un nuovo cammino che ci veda tutti protagonisti per restituire all’Abruzzo il valore che merita,
e agli abruzzesi il diritto di vivere, o magari di tornare, in una regione che abbia ben chiare le necessità dei propri territori e di chi li abita. Con determinazione dobbiamo uscire dalla limitatezza di orizzonti che ha contraddistinto gli ultimi anni e recuperare la dimensione nazionale e internazionale
che è innata all’Abruzzo per la sua bellezza e per le sue capacità produttive.

Abbiamo il dovere di spazzare via la sfiducia, la rassegnazione, lo sconforto,
di far percepire che sappiamo come e cosa realizzare per rendere l’Abruzzo una terra capace di promuovere diritti e meriti, di dare piena cittadinanza alle questioni che favoriscono il futuro e costruiscono progresso e pace. Con queste parole ti chiedo di camminare insieme a me,
di mobilitarci senza esitazione per costruire una regione più accogliente, produttiva e solidale.

Ti propongo obiettivi allo stesso tempo ambiziosi e possibili, usando solo tre parole che indicano quello che noi abruzzesi vogliamo e meritiamo: molto di più!

È possibile, facendolo insieme».

LUCIANO D'AMICO

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