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IMG_5202.jpgPiù di duecento persone hanno preso parte, questa mattina a Teramo, all’apertura ufficiale della campagna elettorale dell’assessore Giovanni Cavallari, candidato alla Regione nella lista del candidato presidente Luciano D’Amico. C’erano, oltre allo stesso D’Amico e al Sindaco D’Alberto, molti dei consiglieri comunali della maggioranza, i candidati della lista Bella Teramo, che vanta in città tre consiglieri e due assessori, e molti cittadini, che hanno riempito la - in verità piccola - sede elettorale scelta da Cavallari, in quelli che erano una volta i locali del famoso negozio “Mordente”, in via Scarselli 6. Una sede “non grande”, quella scelta da Cavallari perché, nelle sua previsioni, il candidato presidente D’Amico avrebbe dovuto prendere quella, molto vicina, che alle Comunali era stata la sede di D’Alberto ricandidato Sindaco. L’idea dello staff della comunicazione di Cavallari (a proposito: i manifesti verdi e rossi, col candidato in dolce vita nera, esistenzialista Anni ’70, sono davvero malriusciti), era quella di creare un sorta di “unicum”, con le due sedi confinanti e l’ineevitabile riflesso di visibilità che lo stesso Cavallari avrebbe avuto dalla vicinanza del candidato presidente. Solo che, non è andata così, e con una riuscita giocata d’anticipo, la sede pensata per D’Amico è stata presa da un’altra candidata, ma del Centrodestra: Francesca Persia, che sarà adesso la scomoda dirimpettaia di “Jhonny”. Torniamo alla politica: Cavallari ha spiegato che il suo progetto è quello di esportare in Regione il “Modello D’Alberto”. Prima di lasciarvi al video dell’intervista, una nota: a salutare Cavallari, con un sincero in bocca al lupo, c’era anche l’altro assessore candidato alla Regione, Valdo Di Bonaventura, sempre in appoggio a D’Amico, ma come indipendente nella lista di Azione.

IMG_5204.jpgUna grande dimostrazione di stile, quella di Di Bonaventura. Al lancio della candidatura di Di Bonaventura, invece, non c’era nessuno dei suoi colleghi di Giunta, né il Sindaco, né gli assessori. Lo stile, in fondo, è come il coraggio: chi non ce l’ha… non se lo può dare.