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elezioni 300x223Non tanto un election day vero e proprio, quello di giugno sarà un intero fine settimana elettorale. Sarà infatti  varato oggi in Consiglio dei ministri un decreto che, stando alle bozze circolate in queste ore, rende possibile accorpare alle elezioni Europee che in Italia si terranno l'8 e il 9 giugno (dalle ore 14 alle 22, e dalle 7 alle 23), sia il voto per il primo turno delle Regionali che quello delle Amministrative. Se è però scontato che assieme agli oltre 2700 comuni in scadenza (di cui 21 capoluoghi di provincia e 6 di regione: Bari, Cagliari, Campobasso, Firenze, Perugia e Potenza, nel Lazio Civitavecchia, Cassino, Tivoli) non ci saranno Sardegna e Abruzzo (la prima è stata ufficializzata il 25 febbraio, la seconda va il 10 marzo), restano da chiarire i "casi" Basilicata e Piemonte.La prima, in attesa di sciogliere i dubbi che vanno addensandosi nel centrodestra attorno a Vito Bardi, sarebbe in scadenza a fine marzo e, quindi, potrebbe andare al voto prima (o, secondo alcuni esponenti del centrodestra, finire accorpata all'Abruzzo). La seconda invece, dovrebbe andare alle urne a fine marzo e, quindi, il governo sarebbe orientato a preferire l'accorpamento. Dubbi anche sull'Umbria dove il mandato della presidente leghista Tesei scade a ottobre ma, soprattutto per evitare che la contesa politica possa creare nuovi scossoni in maggioranza dopo i risultati delle Europee, potrebbero essere anticipate.
Viene infatti dato il via libera al terzo mandato degli amministratori locali. L'intervento è circoscritto solamente ai piccoli centri, quelli con una popolazione residente compresa tra i 5 e i 15mila abitanti, e dove ora vige il limite di due mandati di fila. Aperture ancora maggiori per i sindaci dei Comuni fino a 5 mila abitanti, per i quali invece il vincolo ad un massimo di tre mandati è invece eliminato del tutto.