E' per una sola scheda, che il Conisglio di Stato ha annullato le elezioni di Atri. Una sola scheda... in più. Una scheda che non dovrebbe esistere, nel conteggio dei votoi di una sezione elettorale e che, invece, ad Atri è esistita. E' per quella scheda, che apre il campo a tutta una serie di valutazioni e, forse, a successive indagini, che il Consiglio di Stato ha annullato le elezioni al Comune di Atri. Come è arrivata nell'urna? Chi l'ha portata all'interno del seggio? la sentenza è di stamattina ed ha di fatto cancellato l'amministrazione comunale che era in carica dallo scorso mese di maggio. A breve arriverà il Commissario prefettizio, poi a giugno si tornerà al voto con le europee.
A presentare l'appello alla sentenza del Tar, che aveva respinto il primo ricorso presentato da Alfonso Prosperi, candidato sindaco sconfitto con uno scarto di soli 11 voti, sono stati alcuni esponenti di "Alleanza civica", la lista diventata associazione: Gianluigi Antonelli e Livio Nespoli e dai candidati non eletti Alessandro Demetrio e Antonella Innamorati con l'avallo dai consiglieri Gabriella Liberatore e Giammarco Marcone e di Ugo Giuliani e Alessandro Graziosi. Per loro l'iniziativa aveva una matrice puramente civica, quindi sarebbe apolitica, ma destinata a fare chiarezza sulla vicenda elettorale.
«La documentazione prodotta dal Comune al Tar contiene imprecisioni, ricostruzioni fallaci, che hanno indotto i giudici in errore», affermarono gli esponenti dell'esposto, «il tribunale dunque non ha sentenziato all'epoca basandosi su fatti reali, ma su fatti ricostruiti male dall'ente, sicuramente in buona fede, ma ricostruiti male sulla base non dei documenti di seggio ma anche e soprattutto su dichiarazioni postume raccolte a tale scopo».