Consiglio provinciale oggi pomeriggio con un unico punto all'ordine del giorno: la riserva del Borsacchio. La minoranza ha presentato una mozione che qui di seguito riportiamo. Del Borsacchio ha parlato nel pomeriggio a Roseto il presidente Marco Marsilio intervenendo in un incontro politico per la presentazione dei candidati di Fratelli D'Italia: Paolo Gatti e Marilena Rossi con la DEuroparlamentare Elisabetta De Blasis, ripercorrendo tutto quello che è accaduto in consiglio regionale.
QUI L'INTERVENTO DI MARSILIO
AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA
AL SEGRETARIO GENERALE
I sottoscritti consiglieri provinciali Adriani Pietro, Cardinale Lanfranco, Cianella
Maria Cristina, Giansante Luciano e Scodella Andrea
Chiedono
Ai sensi dell’articolo 19 del vigente Regolamento per il funzionamento del Consiglio
Provinciale, vista la particolare rilevanza e la stretta attualità del tema dedicato,
che il Presidente sottoponga a discussione e votazione nella odierna seduta di
Consiglio il seguente:
“ORDINE DEL GIORNO
RISERVA NATURALE DEL BORSACCHIO – INDIRIZZI E PROPOSTE OPERATIVE
IL CONSIGLIO PROVINCIALE
Premesso che
- la salvaguardia degli interessi legittimi dei cittadini, quelli universali
dell’ambiente e quelli particolari e personali all’uso delle risorse agricole per
la sussistenza propria e delle aziende (e anche in questo caso a tutela della
cura dei terreni prevenendo dissesti e incuria) sono interessi che vanno
assicurati entrambi bilanciando le misure;
- nello specifico questa tutela e questi diritti possono essere parimenti garantiti
rispettando gli iter procedurali e le legge vigenti;
- la storia della Riserva del Borsacchio traccia un quadro di azioni confuse e
contraddittorie da parte di chi, negli anni, si è alternato alla guida delle
istituzioni pubbliche che avrebbero dovuto affrontare i problemi ed è questo
che ha arrecato un danno alla Riserva e agli interessi della comunità come
dei singoli. Sono state le “regole transitorie” protrattisi ad un tempo
inaccettabile a causare conflitti e problemi. La Riserva deve essere gestita
attraverso un Comitato di gestione e un Piano di Assetto Naturalistico, gli
elementi che fino ad oggi sono mancati
- ad essere in discussione, quindi, a nostro parere, non sono né l’estensione né
gli obiettivi della Riserva ma i ritardi di chi doveva amministrare, decidere e
trovare soluzioni
Ritenuto di ripercorrere i passaggi storici e giuridici che ci conducono ad
occuparcene in questa sede
- approvazione della Legge Regionale n. 6 dell’8 febbraio 2005 dove veniva
istituita la “Riserva Naturale Regionale Guidata Borsacchio”, comprendente
l’area Cologna-Borsacchio già protetta con la “Dichiarazione di notevole
interesse pubblico” e con i Decreti ministeriali dell’11 aprile 1963 e del 25
ottobre 1969. La legge del 2005 conteneva però un errore sulla
perimetrazione e fu riformulata l’anno successivo con la L.R. n.11 del 3 maggio
2006.
- L.R. n. 27 del 9 agosto del 2006, si permetteva la realizzazione di diverse opere
cementizie all’interno della zona di vincolo di conservazione integrale del
luogo e del biotipo. Una quarta legge regionale, la n.34 del 1 ottobre 2007,
ribadisce che la superficie protetta è di 1100 ettari.
- Il 2 ottobre 2008 veniva presentato alla cittadinanza il Piano di Assetto
Naturalistico (Pan) della Riserva naturale Borsacchio che prevedeva la
realizzazione di nuovi edifici per una superficie di oltre 5 ettari, oltre a varie
opere di urbanizzazione.
- Il Pan non viene approvato in Consiglio Comunale causa i numerosi conflitti
di interesse presenti tra i votanti, e il 27 novembre 2008, con Deliberazione n.
1153, la Giunta Regionale affidava la gestione della Riserva naturale
Borsacchio alla Provincia di Teramo che però non ha mai nominato gli organi
di gestione. Si apre una stagione di proteste e polemiche sia da parte degli
agricoltori e dei proprietari dei terreni sia del mondo ambientalista che
chiede tutela e gestione organizzata.
- Nel 2015 vista l’inerzia degli Enti Locali la Regione dispone il
Commissariamento della Riserva Naturale con la nomina di un Commissario,
l’architetto Fabio Vallarola, direttore dell’Area Marina Protetta che porta a
termine il compito previsto nominando un Comitato di Gestione e avviando
una serie di iniziative
- Nel 2017 la Regione prende atto della volontà del Comune di Roseto di
riacquisire pienamente e integralmente la Riserva, chiude la fase
commissariale e riaffida la Riserva naturale all’Ente locale
- A garantire cura, visite guidate, iniziative ci sono i volontari delle Guide del
Borsacchio
- Bisogna arrivare al 2021, quattro anni dopo, per l’approvazione del PAN da
parte del Comune di Roseto con delibera di Consiglio Comunale N. 18 del
04.05.2021 e, quindi si apre la fase di consultazione con la presentazione di
decine di osservazioni che dopo una fase istruttoria condotta arriveranno in
Consiglio Comunale il 27 gennaio 2024.
- Il 29 dicembre 2023, come noto, con un emendamento alla Legge di Bilancio
si è intervenuti in Consiglio Regionale riducendo l’area da 1100 a 24,7 ettari;
in pratica resta la fascia costiera compresa tra la ferrovia e il mare
Tutto ciò premesso
Chiediamo al Presidente della Provincia di adoperarsi in nome degli interessi della
comunità provinciale e in particolare:
- sulla Regione Abruzzo e sugli Enti Locali coinvolti concordando le modifiche
che si vogliono apportare ripartendo dal Piano di Assetto Naturalistico
adottato dal Comune di Roseto che ha già valutato, con la partecipazione
degli esperti di Regione e Comune le decine di osservazioni presentate da
cittadini, associazioni, rappresentanti di categoria.
- sul Consiglio Regionale affinché, attraverso il lavoro delle Commissioni si arrivi
ad una proposta condivisa per evitare che gli inevitabili e annunciati ricorsi
aprano un’altra lunga stagione di incertezza.
- alla Commissione consiliare regionale competente che potrà ascoltare in
audizione le parti coinvolte: associazioni ambientaliste, associazioni di
categoria degli agricoltori, portatori di interesse, perché riaprire ora un
processo partecipativo, dopo il lavoro fatto sul PAN con le centinaia di
osservazioni già valutate, avrebbe solo l’effetto di prolungare i tempi di
risoluzione.
- sugli organismi competenti affinché vengano attenzionate quelle norme
poste in via transitoria e rimaste in vigore per decenni che hanno creato un
limbo giuridico e certamente un aggravamento delle procedure
amministrative e burocratiche per chi svolge un’attività nella Riserva. Un simile
provvedimento avrebbe il vantaggio di stringere i tempi della revisione, e
costringerebbe tutti a superare steccati per trovare un terreno d’incontro sul
piano operativo e giuridico.
Adriani Pietro
Cardinale Lanfranco
Cianella Maria Cristina
Giansante Luciano
Scordella Andrea