S'infiamma lo scontro su "politica e sanità" o meglio: su "sanità e campagna elettorale", innescato dal Senatore D'Alfonso, il quale ha appena inviato questa lettera al Sindaco di San Valentino in Abruzzo Citeriore, e per conoscenza al Prefetto di Pescara, al Comanante dei Carabinieri e al direttore generale della Asl
Illustre Signor Sindaco,
facendo seguito alla corrispondenza pregressa, ormai consistente, Le confermo che domani 5 marzo 2024 porterò anche la mia persona in agro di San Valentino in A.C., per situarmi nelle vicinanze del problematico Presidio Ospedaliero, entrato suo malgrado in campagna elettorale.
Trasporterò con me il patrimonio di consapevolezza, per l'occasione nutrito anche da tutti gli strumenti che la mia esperienza e la mia fantasia mi hanno suggerito molto concretamente.
Voglio evitare ulteriore sofferenza all'Ospedale e all'intera comunità di San Valentino in A.C. dedicando il mio tempo, non solo mattutino, per la difesa delle ragioni del Presidio da una strumentalizzazione elettorale di cui incredibilmente ho nvuto contezza leggendo alcuni fogli messi in circolazione da candidati improbabili della coalizione in uscita dalla Regione Abruzzo.
Ho ritenuto importante farlo sapere, poiché immagino anche la Sua delusione imbarazzante soprattutto per la Sua personalità giuridica e la Sua necessaria correttezza, sempre manifesto.
Mi risulta che San Valentino non sia una Zona Franca, così come non è zona franca lo spazio terriero sul quale insiste ed opera la Direzione Generale della ASL di Pescara, istituzione
sanitaria competente. Infatti, la legge della Repubblica Italiana, nello specifico la 11. 28 del 2000 con l'articolo 9, vieta questo tipo di carnevalate elettorali.
Immagino anche l'attuale irrisolvibile sofferenza del vertice della ASL di Pescara, strapponato per ogni questione nelle ultime scottanti settimane.
In sostanza, vengo per evitare che possa andare in onda il carico di diseducazione che sregolatezze e irregolarità in evidente rischio di illegalità portano con sé.
Sono convinto che apprezzerà le iniziative che vedrà messe in campo e all'opera, grazie alla mia fantasia e, ripeto, alla mia conoscenza dell'Ordinamento e alla mia consapevolezza della storia amministrativa degli ultimi lunghissimi anni.
Con i saluti più sentiti e riconoscenti per la capacità di sopportazione e per la evidente indignazione che riesce a contenere.
Luciano D'Alfonso
E, restando in tema, il senaore PD scrive anche alla presidente della Camera di Commercio, Antonella Ballone, sulla visita della Meloni:
"La presidente della Camera di commercio “Gran Sasso” di L’Aquila e Teramo, Antonella Ballone, ha invitato nella sede teramana dell’associazione la premier Giorgia Meloni domani, martedì 5 marzo, per un incontro con gli imprenditori locali. Come noto, la Meloni sarà in Abruzzo a fare campagna elettorale per il candidato del centrodestra, mancando 5 giorni alle elezioni regionali. Alla presidente Ballone va ricordato che:
-
1) a norma dell’articolo 3 del Regolamento della Camera di commercio da lei presieduta, le sale dell’associazione “non potranno essere concesse in uso a partiti e organismi politici”;
-
2) è scorretto strumentalizzare l’organizzazione in quanto tra gli imprenditori vi sono sensibilità politiche di vario genere;
-
3) la stessa Ballone ha annunciato di volersi candidare alle elezioni europee di giugno con Forza Italia; prassi e correttezza vorrebbero che si dimettesse o, quantomeno, si autosospendesse.
E’ sconsolante assistere all’arroganza e al menefrghismo con cui il centrodestra abruzzese approfitta di ogni occasione pur di poter fare campagna elettorale. Questo episodio fornisce un elemento ulteriore per votare Patto per l’Abruzzo: con Luciano D’Amico presidente, una cosa del genere non sarebbe mai accaduta, poiché egli osserva il rispetto delle regole come fondamento di convivenza civile".