Dopo aver risposto sui dubbi e sulle gentili interrogazioni di varia natura per le case Ater di via Balzarini e via Adamoli, ai candidati di Azione per il tramite dell'ex Ministro e fondatore del partito, Carlo Calenda; ai candidati del Movimento Cinque Stelle, per il tramite dell'ex Premier Giuseppe Conte; ai rappresentanti del Partito Democratico, siamo nuovamente chiamati in causa per il secondo giro di tavolo politico, dopo pochi giorni dall'ex Ministro, Carlo Calenda per Azione. Delusi per la mancata telefonata che abbiamo apprezzato nella prima interlocuzione, ci sostituiamo ai suoi interlocutori per quegli aggiornamenti che avrebbero evitato a Calenda, ulteriori perdite di energia durante questa estenuante campagna elettorale. L'Ater ha effettuato un sopralluogo congiunto con gli inquilini, il direttore dei Lavori, il responsabile del cantiere e l'impresa edile. Sono stati convenuti dei lavori da effettuare con un preciso cronoprogramma. I lavori sono iniziati immediatamente nella giornata di Venerdì 1 Marzo. Non dobbiamo ricordare all'ex Ministro Calenda che la volontà della Azienda Territoriale per l'edilizia residenziale è stata sintetizzata durante l'incontro in Prefettura, dove siamo stati parte attiva nel mediare con l'impresa edile per evitare ogni ritardo nell'esecuzione dei lavori e qualsiasi rischio di contenzioso. Sicuri che le nostre specifiche siano utili per scongiurare il secondo giro di comunicati a quattro giorni dal voto da parte del Movimento Cinque Stelle e il Partito Democratico; sicuri che la volontà dell'Ater sia stata chiarita e compresa per aver espresso la volontà aziendale nella stessa direzione delle parti attive istituzionali ovvero cercare di far rientrare le famiglie nelle loro case. Rimaniamo a disposizione degli attenti rappresentanti politici per evitare insieme, qualsivoglia speculazione elettorale che a nostro avviso non appartiene a nessuno degli attori.
QUI DI SEGUITO IL COMUNICATO DI AZIONE DI OGGI
Sono stato a Teramo per constatare da vicino le condizioni delle case popolari di via Gelasio Adamoli e le ho trovate in uno stato fatiscente. A quanto ci risulta sembrerebbe che sia il direttore tecnico dell'ATER che la presidente si rifiutino di certificare la non vivibilità di quelle case. È questo sarebbe inaccettabile perché quelle case sono invivibili" Lo ha detto Carlo Calenda, segretario di Azione, in un video, insieme al segretario provinciale di Teramo e consigliere comunale di Teramo, Alessio D’Egidio e al segretario regionale di Azione, Giulio Sottanelli.
“Intendiamo presentare a breve - ha continuato il senatore - un'interrogazione parlamentare, dopodiché andremo, anche a spese nostre, a verificare se ci sono gli estremi per sporgere una denuncia perché non si può pensare che dei condomini rientrino in appartamenti con il loro mobilio distrutto e le crepe nei muri. Tra l'altro bisogna verificare come è stato fatto il collaudo”.
“Questa vicenda - ha concluso Calenda - non la molliamo perché questo è un sopruso; classica cosa che succede quando l'ATER invece di riconoscere le proprie responsabilità, che magari non sono neanche dirette perché è colpa dell'azienda, le scarica sui condomini”.