"Non siamo riusciti a convincere i giovani e gli abruzzesi. L'ente Regione impatta sulla vita dei cittadini ma gli abruzzesi non lo hanno capito. Faremo una opposizione decisa e ferma. Il risultato sull'Aquila tutto a destra era atteso ma non in queste proporzioni, non avevamo messo in conto questo risultato del 61,31%. Il campo largo? Auspico che si possa replicare perchè ha consentito alle forze politiche di condividere il programma elettorale. L'esperimento del campo largo l'ho trovato straordinario. Non siamo riusciti a spiegare bene il nostro progetto. Due abruzzesi su 4 non sono andati a votare. "L'esperienza del campo largo è stata straordinaria per Abruzzo perché ha consentito di condividere programma davvero straordinario. Auspico che possa essere riproposto in altri contesti. Al di là del risultato elettorale, trovo l'esperimento del campo largo davvero straordinario. Se credevo nella possibilità di vincere? Assolutamente sì. Credo che sia mancata questa capacità di comunicare agli abruzzesi, di spiegare, me ne assumo personalmente tutta la responsabilità. Lo stato d'animo è quello di aver fatto un primo passo e di avere fi fronte una lunga marcia che cercheremo di realizzare nel più breve tempo possibile".
"Se vai da solo alle regionali prendi l'1% e non costruisci una classe dirigente locale che, soprattutto al Sud, è fondamentale. È un lavoro indispensabile per le regionali e per tutte le altre elezioni". Lo scrive su X Carlo Calenda rispondendo a un follower che invitava Azione a correre da sola.
"Per capire quanto conta il voto territoriale - spiega Calenda - basta guardare i risultati di Azione: 7% a Teramo dove abbiamo un parlamentare e 3% dove non abbiamo consiglieri regionali o deputati. Funziona così. Non mi piace affatto, ma stare alla finestra, soprattutto quando c'è un candidato capace, è sbagliato e controproducente. Aggiungo che questo risultato dimostra che a livello territoriale nell'area liberale Azione è l'unico partito che esiste".