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giovannimattucci

981A3C62 BDE6 4C0A 8210 36D7CE13EE2FMi capita spesso di incontrare contribuenti che hanno ricevuto, dall’Agenzia delle Entrate, un accertamento dovuto ad un’errata attribuzione delle detrazioni per figli a carico; l’errore è abbastanza frequente, soprattutto in caso di genitori separati.

Provo a fare un po' di chiarezza …

Le detrazioni per i figli a carico, che determinano di fatto una riduzione delle imposte da pagare all’interno di determinati limiti di reddito, possono erogate direttamente in busta paga al lavoratore dipendente, dietro espressa richiesta dello stesso,oppure possono essere richieste dal contribuente in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi. 

Il limite di reddito annuo che i figli non devono superare per poter essere considerati a carico dai propri genitori è di € 2.840,51 (tale limite vale in linea generale per tutti i familiari a carico); a partire dal 1 gennaio 2019, per i figli fino a 24 anni, il limite di reddito per essere considerati a carico sale ad € 4.000,00.

Possono beneficiare delle detrazioni per figli a carico tutti i contribuenti, italiani e stranieri, non soltanto per i figli naturali ma anche per quelli adottivi o affidati, minorenni o maggiorenni senza limiti di età, anche se non conviventi.

Poiché il reddito complessivamente percepito dai figli può essere esattamente conosciuto, nel suo ammontare totale, solo alla fine dell’anno, nel dubbio, per i lavoratori dipendenti, può essere opportuno richiedere la detrazione direttamente in sede di dichiarazione dei redditi; e questo per evitare, a causa del superamento del limite di reddito percepito dai figli, di dover restituire, in un’unica soluzione, l’importo delle detrazioni riconosciute mensilmente dal datore di lavoro.

L’importo base della detrazione per ciascun figlio a carico è pari ad € 950,00 ma, al corretto calcolo dell’importo di cui si può effettivamente usufruire, concorrono diversi elementi relativi alla specifica situazione del dichiarante e del nucleo familiare, con regole di maggior vantaggio per i portatori di handicap o per le famiglie numerose.

Non mi soffermo sull’illustrazione analitica delle tabelle per ilcalcolo, poiché a questo provvedono i vari software di compilazione delle dichiarazioni dei redditi in commercio; riassumo, invece, le regole da seguire per ripartire correttamente le detrazioni fra i due genitori e… per evitare che il postino ci recapiti quelle tanto temute “buste verdi” dal contenuto “inquietante”…

Le detrazioni fiscali per figli a carico vengono di norma ripartite nella misura del 50% fra entrambi i coniugi; sono diverse tuttavia le variabili possibili, soprattutto in caso di divorzio, separazione o accordo:

• genitori non separati: la detrazione va ripartita al 50% tra i due genitori, salvo accordi a favore del genitore con un reddito maggiore, che può usufruire - lui e solo lui - della detrazione al 100%;
• genitori separati o divorziati: la ripartizione della detrazione varia a seconda dell’affidamento dei figli: se affidati ad un solo genitore le detrazioni spetteranno al 100% al genitore affidatario, in caso di affidamento congiunto al 50% ai due genitori, salvo accordi a favore del genitore con reddito più alto. Nel caso particolare di genitore incapiente, quest’ultimo può devolvere la propria detrazione all’altro;
• genitori non coniugati: se sono previsti provvedimenti di affido valgono le medesime indicazioni fornite per i genitori separati; in caso, invece, non esistano tali provvedimenti, ci si comporta come nell’ipotesi di genitori coniugati.
Giovanni Mattucci