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rescupE’ davvero un piacere chiudere in bellezza questa carrellata di assaggi panettonici, che ha accompagnato di fatto tutte le nostre feste. E’ un piacere perché lo faccio, quasi simbolicamente, con una pennellata di ufficialità, quasi notarile. E capirete perché. Il nostro ultimo panettone (da domani ci dedichiamo al salato, non è più tempo di dolci, semmai se ne riparla a carnevale e Pasqua), è quello alla Ratafià che il già incontrato maestro Merlini ha realizzato in nome e per conto di Scuppoz.
E qui, cominciano le spiegazioni.
Cos’è Scuppoz? La risposta è sul bel sito dell’azienda: "Scuppoz è una parola popolare nata a Valle Castellana in Abruzzo, usata per indicare lo “schioppare dei bicchieri” come invito a brindare e festeggiare. Con il tempo questa parola dialettale caduta in disuso tra il popolo è passata ad indicare i prodotti e la famiglia che sono attualmente dietro questo marchio. Il progetto artigianale “Scuppoz” parte alla fine degli anni 70’ da un’idea di Benito Cicconi, appassionato di erbe ed infusi. L’azienda nasce poi ufficialmente nel 1982 a Valle Castellana, Frazione Colle, da un piccolo magazzino di pochi metri quadrati, con laboratorio ed annesso punto vendita. Il testimone passa poi al figlio che seguendo il trend del settore inizi a produrre la Genziana, tipico liquore abruzzese.
Poi, il figlio si sposa.
E si sposa con quella forza della natura che è Anna Iannetti, vera e propria costruttrice di emozioni, che ha portato la piccola azienda familiare al rango di un brand dell’alta qualità, fino ad arrivare alla corte dei più grandi, compreso quel tal Bottura di Modena, che non disdegna il sapore della genziana di Scuppoz e delle ineguagliabili suggestioni della Ratafià.
Già, la Ratafià. Torniamo a leggere sul sito: “Una storia che rimanda ai tempi in cui la parola data valeva più di un contratto. In passato infatti, era usanza bere ratafià subito dopo la ratifica di un contratto notarile, a sancirne il patto. Il particolare nome deriva proprio dall’espressione latina “ut rata fiat”: sia ratificato l’atto. Il liquore fatto dalle donne ma bevuto dagli uomini, aveva una connotazione fortemente legata al territorio. Le amarene di collina ed il vino rosso abruzzese conferiscono a questo liquore una struttura potente. La Ratafià Scuppoz è una miscela a base vino rosso con amarene. La dolcezza del vino conferisce un giusto equilibrio di sapori con le amarene. Tutto il processo per la preparazione del liquore Ratafià avviene artigianalmente, attraverso un costante lavoro di infusione che mira a garantire la miglior qualità possibile del prodotto finale”.
E se adesso vi starete chiedendo che fine facciano le amarene, dopo sul loro matrimonio vinoso, la risposta è: vanno a finire nel panettone alla Ratafià.
Con una scelta di grande efficacia, Anna Iannetti ha preteso che il sapore della Ratafià non si perdesse nella massa glutinica, perché i residui d’alcol non contrastassero il magnifico lavoro dei lieviti, ma arrivasse a bagnare l’impasto solo in un secondo momento, quando anche il profumo diventa dono da cedere.
Il risultato è un capolavoro, di sapore e di sapere, di umidità e di piacere per ogni gusto, finanche quello della vista al solo comparire della confezione, con un packaging in cui nulla è lasciato al caso.
Non era facile la prova del panettone alla ratafià. Del panettone “Scuppoz”, perché l’azienda ha talmente alzato l’asticella della qualità, che sarebbe stato molto più facile sbagliare che riuscire.
Il panettone alla ratafià è un capolavoro.
Se consumato col bicchiere d’accompagno pieno di ratafià, allora è estasi.
 
Il Re Censore
 
 
PRODOTTO: Panettone alla Ratafià
MARCHIO: SCUPPOZ
PREZZO: 30 euro (1 kg)
PROVATO: il 5 gennaio 2021
VOTO: 9
 
 
ATTENZIONE: TUTTI I GIUDIZI DEL RE - CENSORE SONO LIBERI E INDIPENDENTI, LE AZIENDE CHE VOLESSERO SOTTOPORRE AL GIUDIZIO UN LORO PRODOTTO DOVRANNO INVIARLO A : CERTASTAMPA, VIA MICOZZI 55 - 64100 TERAMO

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