Non ho scelto Teramo perché ci sono nato. Non ho scelto Teramo per studiare perché avevo voglio di grandi città, e per fortuna mi sono mescolato con Roma. Ma ho scelto Teramo per amarla. Come l’uomo che sceglie la donna della sua vita: l’ho scelta per il mio impegno politico, sociale e civile. Per quello che mi è stato possibile organizzando le energie positive e vivendo in essa esperienze, relazioni e progetti sempre nuovi.
Ho scelto Teramo mille volte per ciò che un tempo è stata e per ciò che ancora potrebbe essere. Perché so di doverle molto. E so che merita di più.
Per questo ho deciso di partecipare al percorso democratico per la scelta del candidato sindaco che rappresenterà nelle elezioni amministrative di giugno, le persone e le storie che si sono intrecciate per Teramo. Vorrei, insomma, mettermi fino in fondo a disposizione di un’avventura inedita e avvincente.
Perché? Per fare di Teramo la città meno diseguale d’Italia. Per renderla più libera, più giusta, più unita, capace, cioè, di saldare le fratture che la crisi ha approfondito; quelle tra centro e periferia, tra giovani e anziani, tra i dipendenti pubblici e le cooperative sociali, tra gli imprenditori e la loro amministrazione. Per fare di Teramo una città che pensa e guarda al futuro, con i piedi per terra, ben piantati nelle ragioni della nostra parte: quella che deve lavorare per vivere, che manda i figli nei nidi e nelle scuole pubbliche e ha bisogno di servizi di qualità. Una città capace di ricucire lo strappo che si è consumato tra commercianti e Municipio, Quella tra le imprese culturali. Quella tra chi ha tanto e chi manca dell’essenziale per vivere. Una città libera e a discriminazioni zero, grazie a una permanente educazione sentimentale alle differenze. Una città con strane idee per la testa: se un progetto è sbagliato, inutile, dannoso, lo si può cambiare. Lo si deve cambiare.
Vorrei per Teramo un progetto e un programma amministrativo che non fosse un punto di arrivo, non è un documento fine a se stesso, cioè scritto per le elezioni e poi destinato a finire rapidamente in un cassetto. Al contrario vorrei solo un punto di partenza. Una base da sviluppare assieme e con tutti i Cittadini . Una vera sintesi di tante riunioni ed incontri di confronto sui Beni Comuni e sulle proposte concrete da realizzare nell’interesse della collettività. Non quattro righe scritte dal portaborse del capobastone che quattro coglioni imparano a memoria come fanno quelli più scemi a scuola. Che comunque è meglio di chi non sa neppure leggere nghe nghè celloduro nghù .
Se i cittadini ci daranno la maggioranza dei consensi, questo programma diventerà il programma del Sindaco per i prossimi 5 anni e sarà obbligatorio per noi integrarlo con le proposte e le esigenze segnalate dai cittadini.
Da tutti i cittadini, senza distinzione di appartenenza politica, senza privilegio di ceto sociale o potere economico. Perché un sindaco è sindaco di tutti e non solo di una parte. Per fare questo si utilizzerà unicamente il criterio della democrazia diretta e della assoluta trasparenza delle procedure in modo che i cittadini siano chiamati direttamente – cioè in prima persona – a fare le scelte più importanti per il destino della nostra città.
Un Cittadino libero non esprime SOLO il proprio voto . Un cittadino che partecipa non sceglie SOLO una volta la propria città. Un cittadino che ama non se ne ricorda SOLO ogni 5 anni in occasione delle elezioni.
La comunità “Scelgo Teramo” non deve necessariamente essere in competizione elettorale, ma può essere viva, attiva, positiva e partecipare alla vita della propria città.
La comunità “Scelgo Teramo” invita e inviterà i Cittadini a partecipare ed integrare questo programma comunicando idee, proposte, critiche e suggerimenti direttamente, in occasione delle riunioni di ogni partito sul territorio, sceglierà quali opere pubbliche fare e dove spendere i soldi del bilancio del Comune attraverso specifiche consultazioni e referendum.
La comunità umana e politica “Scelgo Teramo” VA A VOTARE E SCEGLIE. Non seguendo false promesse. Non crede a chi ha già fallito e ha già dimostrato di essere incapace. Che scegli di amare Teramo non vota chi ha distrutto la città, chi ha stuprata il bene comune ogni giorno per anni, per il proprio tornaconto, chi ha violentato ciò che amiamo per andare a Roma, NON VOTANDO per le truppe cammellate.
La comunità umana e politica “Scelgo Teramo” VA A VOTARE E SCEGLIE persone serie, motivate che possono portare contributi fattivi alla città.
La comunità umana e politica “Scelgo Teramo” pensa che per essere buon cittadino, per essere buon elettore prima che buon amministratore occorra essere preparati, informati e poi scegliere per il BENE COMUNE e NON per il BENE PERSONALE .
Per questo saremo presenti. Diremo la nostra. Inviteremo alla libertà di pensiero. Cercheremo di stimolare un voto libero dai portatori di voti e di interessi che hanno distrutto la nostra città.
Sarà utile ? Forse no . Ma è quello che possiamo fare ed è quello che faremo. Da uomini liberi. Che bello!
Liberi di prendere per il culo gli ignoranti , liberi di sputtanare i cocainomani e gli ubriaconi che si presentano per rappresentare la città, che la città conosce bene e che tollera per un timore mafioso intollerabile. Liberi di dire alle pecore che sono delle pecore. Liberi di ridere di quello che si sente già eletto ma non prenderà un voto. Liberi di sfanculare chi conta sui voti di papà. Liberi di mandare a fanculo i fascisti comunisti, i civici partitici, i servi nel dna, quelli con la lingua creata per leccare, e quelli che si fanno pecora e il lupo giustamente se li incula.
La comunità umana e politica “Scelgo Teramo” insomma ci sarà. Perchè, come qualcuno disse giustamente negli anni della febbre del fare, “non vogliamo programmare in base a quello che abbiamo, ma in base a quello che vogliamo”. Non è forse questo la politica?
È il tempo delle scelte. È il nostro tempo. Paratevi il culo teste di cazzo perché stiamo arrivando.
Leo Nodari