Il mio voto vale e Domenica tornerò a Teramo per esercitarlo. Il mio voto è un diritto ma anche un dovere. Mi assumerò la responsabilità e acquisterò con esso il giusto diritto di critica. Chi non vota invece lascia ad altri questo diritto conquistato con il sangue. Ma chi non vota si astenga, per favore, anche dal commentare e dal maledire inutilmente i tempi in cui viviamo.
Il mio voto vale. Anche se una politica fatta da arroganti, incapaci e ruffiani, grazie all’indifferenza di tanti, ha logorato sé stessa, ha dimostrato di essere inefficace per il bene comune diventando solo un possibile trampolino di lancio di corrotti e corruttori, di affaristi senza scrupoli, lontana dall’esigenza naturale, diciamo pure “costituzionale”, di essere l’espressione massima invece del sentire, dei bisogni singoli e collettivi.
Il mio voto vale. Può contribuire a realizzare anche a Teramo maggiori diritti sociali e civili, ad emancipare la nostra società, ad aiutare le persone più deboli.
Il mio voto vale. E non è vero che “Sono tutti uguali”. “Rubano tutti”. “Non cambierà mai niente”. Queste nenie ossessive del qualunquismo che scivola tra le vie fino nei computer dei più giovani mi ricorda: “No, non dite che non ne volete più sapere. Ricordatevi che tutto è cominciato proprio perché non ne avete più voluto sapere.”.
Chi non vota si assume questa responsabilità più che davanti alla storia, davanti a sé stesso.
Il mio voto vale, NON LO DARO’ a chi intende sostituire le idee, i valori, i progetti con i panini con la porchetta.
Io NON voterò parenti, indagati, raccomandati, nullafacenti, voltagabbana, furbastri, portaborse nel dna, noti leccaculi, chi ha già tradito, chi ha già sbagliato, chi non mi rappresenta nella mia voglia di cambiamento.
IO NON VOTO quelli del Museo del gatto, quelli dell’Ipogeo allagato, quelli del Corso, quelli della città della scienza, quelli di capodanno, quelli della città sporca, quelli delle pozze con strada.
IO NON VOTO quelli a destra poi a sinistra, civici e partitici, di qui di là qui quo qua.
IO NON VOTO quelli che domani si accorderanno con chi non ho scelto io per un posticino in più.
Il mio voto vale. Lo consegnerò ad una persona competente e indipendente, che non sia in lista per compiacere il capobastone, che non sia un servo, e soprattutto che abbia una storia di impegno sociale, civile, culturale, solidale nato ieri e non scoperto oggi per ragioni poco nobili.
Il mio voto vale. Voglio usarlo per realizzare una città diversa, senza più dilettantismo o improvvisazioni antistoriche, all’interno di un grande progetto che parta dalla lotta alle nuovea povertà, passi dall’efficienza dei servizi pubblici e arrivi allo sviluppo, commercio, lavoro, turismo e cultura.
Il mio voto è per sostenere l'eroica resistenza dei tanti piccoli artigiani e commercianti che, nonostante la crisi economica e la pressione fiscale folle, riescono ancora a tenere aperte le proprie attività e viva la città.
Il mio voto vale. Voglio darlo a chi intende creare un ufficio Europa che abbia la possibilità di intercettare fondi europei ma, soprattutto, di seguire poi i bandi con progettazione, rendicontazione ed esecuzione.
Il mio voto vale. Voglio usarlo per dire basta ai raccomandati, agli incapaci, ai diritti scambiati per favori, agli edifici abbandonati, alle strade dissestate e servizi pubblici non funzionanti: criticità in altre realtà superate semplicemente con l’attenzione, la dedizione e la cura dell’interesse pubblico
Voglio regalarlo a chi abbia l’autorevolezza per dire i no necessari ma anche l’intelligenza e la competenza di comprendere che se non risolviamo i problemi di grande disagio sociale, dei giovani, dei commercianti, questa città non sopravviverà.
Leo Nodari