Nelle elezioni o si vince o si perde. Tertium non datur. Per alcuni consiglieri traduco “Non ci sono altre possibilità eccetto queste due”. Morra lo sa e nolente e dolente ha offerto due assessori a Mauro Hood. Ma per Mauro vice sindaco Gatti ha detto no. In realtà ha risposto “stò cazzo” al mediatore Chiodi (mi scusi Luca Pilotti de Torquemada). Eppure “l’assolto” era disposto anche a garantire con la sua parola di “assolto” per le noti e possibili intemperanze e oscillazioni di Hood sempre ballerino tra sinistra e destra. Ma basteranno due posti minori per saziare la famelica fame di quelli della foresta abituati ai festini con la porchetta. E non solo ?
Ma la vera notizia è che Morra ha inviato degli emissari anche da Cavallari. Due posti anche per lui per assicurarsi la vittoria. In omaggio un barattolino di vasellina per Mariani e il Pd teramano dove da anni brillano gli strateghi. Della sventura.
E questo gentile omaggio della ditta Gatti&Morra a Cavallari è piaciuto molto. Ma il rischio di perdere la causa con chi gli avrebbe potuto rimproverare la “faccia come il culo” , il rischio grande di perdere due sfegatate fans come le girl L&L, Lidia e Lucy, ma soprattutto la sua riconosciuta serietà, da persona perbene, gli hanno fatto rifiutare l’offerta.
Ma fino a domenica ne vedremo altre. Perché le elezioni non finiscono fino alle 23 di domenica 24 Giugno. Il turno delle elezioni amministrative è tutt'altro che concluso. Nel ballottaggio si ricomincia da capo. Il vecchio risultato non conta. E’ solo un dato. Il ballottaggio è un turno elettorale a parte. Ricordate il gran recupero di Manola nonostante una squadra sgangherata?
Per Giandonato c’è il rischio forte di assimilazione con Homer il barbaro. Lui lo sa e da furbo lo glissa, non risponde, minimizza, gira attorno, e attàkkè u ciùccie a ‘ndo vole u padrùn. Ma troppi lanzichenecchi sono tornati alle porte del Comune. Molti di loro non parlano l’italiano corrente e litigano con il congiuntivo sei volte ad intervista. E passi. Ma che decantino gli anni del disastro è veramente troppo. Poi è tornato a girare attorno al Municipio anche l’ingegnere delle discariche e Morra sa bene che quel signore - oggi amico di D’Alfonso - di voti dei professionisti veri gliene fa perdere parecchi. Per Gianguido c’è il rischio che doppia chiappa passi da Teramo a fargli perdere voti. Per Giuandonato c’è il rischio di un’altra intervista sogghignante di Paolo Gatti a Teleponte e che, chi lo vede, si prenda le ferie per andargli a votare contro. Per Gianguido c’è chi teme che non riesca a governare alcuni del suo gruppo dall’isteria incontenibile, odiati dai più, che con lui ri-entrerebbero in consiglio nonostante il flop elettorale. Per Giandonato c’è il rischio che la maggioranza possa pensare che il vero Sindaco diventi nuovamente Paolo Gatti, con le sue logiche diciamo eufemisticamente “pro domo sua”, che la città ben conosce. Capace certamente, amato da qualcuno certamente. Ma anche molto odiato. E sarebbero in molti quelli felici se perdendo Morra perdesse anche lui. Per Gianguido c’è il rischio che una parte della città possa pensare che la sua maggioranza è troppo poco omogenea e troppo divisa. Civica ma con gli uomini migliori tutti del Pd. E questo non piace a molti. Anche all’interno del suo gruppo.
Poi nel ballottaggio non ci sono candidati che corrono a prendere consensi (se non quei pochi interessati), c’è sempre il forte rischio astensione, c’è sempre qualcuno che vuole togliersi il sassolino. E ci sono le naturali antipatie, che giocano un ruolo importantissimo.
E’ dunque necessario apparentarsi. E’ necessario chiedere i voti a quanti sono più prossimi per idee e per stima reciproca. Lasciamo perdere la storia dei programmi notoriamente una scusa. Per questo c’è tempo fino a domenica. Ma comunque c’è sempre la possibilità per i partiti esclusi dal secondo turno di dare indicazioni di voto senza una formale alleanza. In questo vedo avvantaggiato Morra .
Anche perché nel gruppo di D’Alberto vedo teste basse, volti tirati, sorrisi spenti. Il silenzio impersona piuttosto bene il comune sentire di molti ammutoliti di centrosinistra. E non è un bel segno. Un silenzio depresso. Un complessivo allargare le braccia, come quando capitano disgrazie soverchianti le possibilità di difesa. C’è un vasto strato della sinistra che va coinvolto. E’ necessario lottare a fronte alta e voce possente. E’ necessario farsi sentire. Gli argomenti ci sono, le ragioni pure. Che altro doveva fare Homer il barbaro perché la gente oggi voti per il cambiamento e, non dico con i forconi, ma con il voto cacci via per sempre quelli del Museo del Gatto, di capodanno in piazza, dell’Ipogeo allagato, del Museo della scienza tradito, delle pozze con strada, della sporcizia dovunque, del corso infangato, del commercio annichilito, del turismo azzerato, dei raccomandati incapaci e manco fedeli.
E’ necessario per D’Alberto apparentarsi con Cavallari dandogli il giusto riconoscimento e le giuste responsabilità. Vedo bene Cavallari vice Sindaco di Teramo. Una bella coppia, di persone perbene, a capo di una giunta di persone preparate, motivate, per guidare il riscatto della città.
Sarebbe un grave errore, forse un errore fatale, se D’Alberto si lasciasse sfuggire questa opportunità per vincere.
Leo Nodari