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abruzzologoE’ fatta. Siamo a Turismo 4.0. E’ fatta. Ieri in città si parlavano tutte le lingue del mondo. E’ fatta. Altro che Coppa Interamnia, ieri Teramo era veramente multirazziale e multiculturale. Oramai per l’Abruzzo è fatta, la crisi è superata, il passato è dimenticato. Prati di Tivo risorge, gli impianti riaprono oggi, Fano Adriano ha già finanziamenti per nuovi hotel, le iniziative per de stagionalizzare sulla costa sono già in atto, specialmente nelle attivissime Giulianova, Pineto e Tortoreto che vedono un fiorire di iniziative sbrilluccicanti che accendono le città facendone le nuove tappe del turismo europeo. Oramai facciamo scuola e da tutto il mondo vengono per il “nuovo Sistema di Informazione Turistica Regionale”. Grazie a questo sistema, le attività di informazione e accoglienza turistica niente poppò dimeno saranno gestite direttamente dai Comuni. Del Rio ‘mpara e porta a casa. Per scoprire chi ha avuto ‘sto colpo di genio erano a Teramo il Sindaco di Abu Dhabi Nabir Albar, il petroliere di Dubai Alì Mortacc, la regina ed ex modella saudita Kebel Zizz. L'incontro, che è svolto nella sala di lettura della Biblioteca Delfico, ha confermato le potenzialità proprie di un territorio per il quale in tale settore deve assolutamente aprirsi una nuova e felice stagione. Posizione questa condivisa dal Ministro giapponese Nakapito Nocazo presente con la segretaria Lafika Mefuma e la stagista Sukio Laminkia. Con loro diversi Sindaci abruzzesi che, oltre a fare passerella sembravano tutti molto poco interessati visto che i Sindaci sanno già molto bene che poi, alla sintesi, nel momento delle scelte, nei momenti di difficoltà la Regione non c’è, e non c’è perché non ha una cultura del turismo. Ce l’hanno alcuni microcosmi. Eccezioni che confermano la regola. Eppure i turisti arrivano (anche se meno). Perché l’Abruzzo è meraviglioso, ed è più sicura di altrove. Ma il metodo con cui vengono accolti resta il mordi e fuggi, anziché l’accoglienza che investe sul futuro. Soprattutto, noi abbiamo del turismo una visione riduttiva. Come se fosse solo questione di alberghi e ristoranti.  Certo il turismo ha bisogno di cuochi e camerieri (reclutati ormai quasi solo tra gli immigrati). Ma ha bisogno anche di infrastrutture, restauri, investimenti in cultura; e quindi di ingegneri, architetti, artigiani, artisti, storici dell’arte. Il turismo dovrebbe alimentare l’industria dello spettacolo: abbiamo attori e cantanti bravissimi e non li facciamo lavorare. 
Ma soprattutto i Sindaci conoscono molto bene i fattori attrattivi dei loroi territori del piccolo grande Abruzzo: sicurezza, controllo e coesione sociale, salubrità, qualità e fruibilità dell’ambiente, autenticità delle relazioni umane, cibo buono e genuino, tanto che molti di questi territori ospitano ormai comunità di “nuovi cittadini”, soprattutto europei ed americani, che sono diventati proprietari e anche produttori di beni. I Sindaci abruzzesi sanno che l’Italia ha tutte le condizioni di base per competere, a patto che operi veramente un grande investimento in innovazione e servizi per rafforzare il ruolo della rete dei piccoli comuni. Per questo è necessario che nella prossima legislatura - dove non ci sarà il compagno super assessore Giorgione Guevara - venga ripresa ed approvata una legge organica e specifica per i comuni sotto i 5.000 abitanti, con la quale prevedere un sistema integrato di finanziamenti, di incentivazioni, di defiscalizzazioni e di semplificazioni burocratico amministrative per mettere questi territori in grado di competere e di cogliere le occasioni che paradossalmente proprio la globalizzazione ha aperto. Altro che chiacchiere. Partendo dai punti di forza e dalle tante esperienze positive abruzzesi, individuando alcune , poche, pochissime ma reali, azioni strategiche che permettano di sviluppare una politica turistica seria per i nostri piccoli meravigliosi Comuni e per le nostre 4 città capoluogo. Avast’ a chiacchierà…l’Abruzzo ha bisogno di azioni concrete.
Leo Nodari

leonodari