Il 10 febbraio è vicino: tutte le attenzioni adesso sono rivolte ai candidati e ai sondaggi che immancabilmente andranno ad accompagnare questo voto per eleggere il prossimo governatore. Ricordiamo che quello abruzzese è un sistema elettorale proporzionale, con soglia di sbarramento al 4% per le liste non coalizzate e del 2% per quelle invece inserite all’interno di una coalizione. Non è previsto il ballottaggio e alle prossime elezioni regionali verrà eletto chi, tra i candidati, riuscirà a prendere anche un solo voto in più degli altri. In base al numero dei voti ottenuti, al governatore eletto verranno attribuiti tra il 60% e il 65% del numero dei seggi.
Come leggiamo online un sondaggio è stato realizzato dall’istituto Tecné il 26 e 27 settembre commissionato da Forza Italia con questi risultati:
Centrodestra 36,5% - 42,5%
Movimento 5 Stelle 34,5% - 40,5%
Centrosinistra 20,0% - 26,0%
Altri 2,5% - 4,5%
Come avrete letto dal 21 al 22 novembre poi l’istituto Quorum ha realizzato per Il Messaggero un altro sondaggio in merito alle elezioni regionali in Abruzzo. Quello che emergerebbe sarebbe un sostanziale testa a testa tra centrodestra e Movimento 5 Stelle, con il centrosinistra più staccato:
Centrodestra 34,5% - 40,5%
Movimento 5 Stelle 32,5% - 38,5%
Centrosinistra 24,0% - 30,0%
Altri 0,5% - 1,5%
Girano poi altre rilevazioni. Ognuno fa le sue. Noi ci soffermiamo sui risultati che sarebbero essere emersi da una indagine telefonica mirata svolta il 7 e 8 gennaio da un altro istituto nazionale per un Partito. Preciso che riporto dati a me semplicemente mostrati in una agenzia di comunicazione romana, senza volergli dare carettere di scientificità e non considerabili affatto un sondaggio, ma solo una semplice rilevazione empirica, che ho potuto leggere solo in quanto abruzzese. Ve li riporto perché mi sembrano importanti perché sono i primi in cui si è chiesto un gradimento sul nome del candidato Presidente. Altri è Casa Pound, anche se ancora mancano le liste. I risultati, da considerare ripeto non un sondaggio, ma una sorta di rilevazione empirica sarebbero questi:
Centrodestra 38,5%
Movimento 5 Stelle 28,5%
Centrosinistra 32,00%
Altri 1,00%
Questi ultimi dati raccontano di un centrosinistra "tornato in partita" e dei Cinque stelle in caduta libera, come del resto per i sondaggi Ghisleri sulle europee - pubblicati ieri sul sito politico.eu e ripresi da tutti i quotidiani - che danno i 5S al 27,00. In parecchi hanno notato, che nella recente visita in Abruzzo il leader della Lega – attento a prosciugare il centro destra - a stento ha nominato “il romano” Marco Marsilio. Così come sono state notate da tutti le risatine ripetute del vero e unico boss della Lega abruzzese Bellachiona, detto “Toro seduto”, vero soldato e vero azionista di maggioranza della coalizione, sulle poche parole del “romano” come a dirgli “A Meloni… non conti un cazzo”.
Ora in questo mese i cittadini dovranno fare una valutazione sui candidati. Li conosciamo: c'è la destra con il “gabbiano” Marco Meloni, romano de roma, pure laziale, camerata dell’ala più estrema della destra romana, non radicato sul territorio, che non mangia neppure gli arrosticini, come da lui ammesso non conosce ne Pescara ne Teramo. E’ sostenuto dalla Lega. E da una coalizione frantumata, con grande malessere dentro Forza Italia dove è in atto un disimpegno silenzioso, Fratelli d’Italia a cui, in caso di vittoria del loro Presidente, non verrà riconosciuto nessun assessore, e altri trattati come rifiuti umani costretti a rimangiarsi il nome della madre e i fratelli di sangue facendo una figura di merda storica, che dovranno fare tutta la campagna elettorale muti, a coccia bassa, con il cilicio e la cenere in testa. Su questo poi Toro Seduto - con il suo strapon modello Cuba 36 - è un maestro.
C’è la giovane ragazza Sara Marcozzi che ha vinto le regionarie, ma solo per il ritiro e l’appoggio di Pettinari (volontario o forzato? Le voci sono molto discordanti e sembra molto forte la frangia contraria nel suo movimento). E’ forte solo del simbolo e dell’appoggio di Di Maio. Guida liste debolissime con candidati pressoché sconosciuti. Molti sostengono che questi candidati così deboli sono stati voluti così perché nessuno possa fare ombra e diventare riferimento sui territori. Molto discusse e forse controproducenti le sue apparizioni in Tv pensate da un ufficio comunicazione che ha lasciato molti interdetti. Non essendo il ruolo da “starlette” molto gradito a quelli di Grillo duri e puri. Come dice il mio barista grillino vero, di quando in pochi lo erano “m’ sazzat’ la pell’…ecc’ ciarvò li vaffancul’ no la Gruber”.
E c'è, invece, un “Cantiere Civico”, una nuova coalizione di centrosinistra, larga, civica, giovane, fatta largamente di professionisti nuovi della politica, liste in netta discontinuità col centrosinistra che ha governato finora in Abruzzo. Un “cantiere civico” creato da Giovanni Legnini, ex vicepresidente del Csm, riformista mite che ha chiesto ed ottenuto una rivoluzione copernicana nella coalizione.
Proprio questo civismo, la qualità delle persone coinvolte in Abruzzo è la novità. Ed è chiaro che la riuscita o meno dell'esperimento rappresenterà l'indicazione politica nazionale per il centro sinistra.
Leo Nodari