Mannaggia al Papa mannaggia. La colpa è del Papa, di Baglioni, di Renzi, del Pd, della Protezione civile, dei politici in genere, dei buonisti. Come dice Giuseppe “Adesso che i buonisti sono felici x l’approdo e il salvataggio di 49 sconosciuti che non sono morti in mare … adesso che non schiumano più rabbia questi comunisti … ditegli che ci sono dei nostri fratelli sotto la neve, in casette fornite dai governi precedenti che cadono a pezzi … fratelli che sono nati qua. Di quaraquaqua ne abbiamo già avuti abbastanza. #primagliitaliani #primalanostragente”.
Più di 100mila cittadini hanno condiviso questo post. Con questo testo. Un post che in questi giorni sta circolando sui social riportando una foto che con Amatrice e con le zone terremotate del centro Italia, alle quali si fa riferimento, non c’entra assolutamente nulla. Si tratta, invece, di un campo di profughi siriani in Libano, travolto dalla tempesta di neve “Norma“. Un post che dimostra non solo che chi lo ha condiviso non ha mai visto Amatrice e le sue montagne - veramente nostre sorelle - ma soprattutto che non gliene frega niente di Amatrice. Un post che sta facendo registrare appunto migliaia di condivisioni pur essendo una palese fake news. Una delle tante fake news di questo genere. Non è possibile sapere, almeno per il momento, da quale profilo sia partita quella immagine delle tende innevate; ciò che si sa con certezza è che sono state condivise migliaia di volte per denunciare la situazione svantaggiata dei terremotati Amatrice. Peccato che quella foto sia un campo profughi in Libano e che, quindi, non abbia nulla a che vedere con la cittadina laziale. E chi l’ha pubblicata si sta prodigando ora a cancellare tutti i commenti che spiegano in realtà come stanno le cose, lasciando a corredo della foto solo frasi di apprezzamento. Per portare acqua al mulino della propaganda non si ha vergogna nemmeno di strumentalizzare la tragedia di Amatrice per screditare i migranti che cercano una vita migliore in Italia.
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Si tratta di un nuovo esempio di quanto possano essere semplice, per i mascalzoni del web, diffondere da account non verificati o sconosciuti informazioni o notizie inesatte che trovano poi ampia condivisione. Ma si tratta soprattutto di un nuovo, e non meno preoccupante, segnale di mancanza di rispetto sia nei confronti dei migranti che rischiano la vita nella ricerca di un approdo in Europa, sia nei confronti dei terremotati che ad oltre due anni dal sisma non hanno ancora una sistemazione adeguata.
La foto è stata postata anche dal direttore del Tg La7 Enrico Mentana: “Le bufale su Amatrice e dintorno continuano…”, si è rammaricato il direttore. Tanti, tantissimi i problemi di Amatrice, da oltre due anni: non ultima la neve e i disagi che sta provocando in queste settimane e ultimi giorni. Ma servirebbe più serietà e un minimo di lucidità in più. Che la situazione nel centro Italia sia ancora eccessivamente e colpevolmente precaria è fuori da ogni dubbio, ma a risolvere i problemi non saranno di certo le fake news e l’odio, ingredienti perfetti di una ‘guerra tra poveri’ che può solo portare verso il declino sociale.
Certamente chi avrebbe dovuto fare di più, nel vecchio governo e in questo, non lo ha fatto. Uno dei pochi che ha fatto, e che ha dimostrato che volendo di poteva fare, è stato Brignano che con i soldi dell’incasso di una serata speciale all’auditorium Conciliazione di Roma, senza tanto clamore, ha ricostruito una scuola e polo multifunzionale nella piazza Don Minozzi di Amatrice. E io, per dimostrare soprattutto a me stesso di essere ancora umano, ho dato una mano per le mie competenze.
Di certo nei territori colpiti dal terremoto, mentre scrivo, sta nevicando ed effettivamente la situazione nelle casette non è la più rosea, visto il clima e i disagi ( certo non ai livelli libanesi) ma perché c’è stata la necessità di utilizzare una foto palesemente falsa? Forse la realtà, postata da tanti utenti che nelle casette ci vivono davvero, non è abbastanza drammatica o forse era troppo dignitosa? Che tipo di persona è chi utilizza il dolore e la speranza per alimentare odio e rancore? Leggere i commenti sotto questo tipo di post che spaziano dall’immancabile “E allora il Pd?” a “…e i migranti al caldo pagati dagli italiani” ci dovrebbero far fermare a riflettere. Appunto si tirano dentro tutti, dal Papa a Baglioni, la Protezione civile i vigili del fuoco, e anche Di Maio. Praticamente tutti.
Non è la prima volta che succede (probabilmente non sarà neanche l’ultima) e non è un caso che questo tipo di falsa notizia sia tornata alla ribalta proprio nei giorni del caso Sea Watch, momento politico critico per il ministro Salvini che ha dovuto abbassare la testa e accettare “ben 10 migranti” sul suolo italiano. Se dal punto di vista della diffusione dell’odio in rete la strategia è chiara, si capisce molto meno la consecutio logica che lega i terremotati di Amatrice con i migranti in mare. Davvero si può credere che aiutare ed integrare uomini e donne che fuggono, possa minare la ricostruzione di Amatrice o possa impedire ai terremotati di tornare a vivere nelle proprie case? C’è davvero chi crede che per stare bene, qualcun altro deve stare peggio?
Aveva proprio ragione Martin Luther King: non ho paura dei malvagi ma del silenzio degli indifferenti.
Leo Nodari