Dai, forza, firma anche tu il referendum. 1 milione di firme perchè in Abruzzo si torni a votare ogni anno. Così l’Abruzzo sarà finalmente al centro delle politiche del Governo. Ecco la famiglia Addams al gran completo: arrivano a tre più tre ministri, sottosegretari, cialtroni di ogni risma, figli di Odino, schizoidi che cambiano anno ogni ora, bibbitari mancati trasformati in filosofi, Tonijella & la “spara palloni band”, uno che vuol fare un ponte, uno ci prega di fare l’autostrada nuova, uno vuole rifare il porto, uno farà la nuova università e mi chiedo perché non due, uno rifarà l’arenile della nostra costa, l’altro si impegna con la forza del pensiero a fermare le onde e il maltempo, arriva Storace “io sono il nuovo Mosè, e fermerò le acque”, un altro vuole valorizzare il turismo, una invece è venuta per fare due, non uno, ma due ospedali. Tutti in un giorno. E non siamo su lercio.it, è tutto vero. E’ la famiglia Addams. Tutti ieri e tutti insieme, troppa grazia Sant’Antòòò. Prima era uno, il proconsole mandatoci da Roma per governare la Regione, ora sono tutti qui.. Deve essersi sparsa la voce che si mangia bene, il freddo è secco e ci sono belle donne. Ora sono tutti qui. E non finisce qua. C’è il gran finale, un vero bracco baldo show che ci appassiona tutti. Arriva Silvio che passeggerà sul Corso. Pare che verrà vestito da arrosticino, del resto lui è sempre stato abruzzese. Ci sarà certamente anche Mario Rozzi, che non dorme più da quando ha conosciuto la scienziata Stella Gelmini. Di notte, in quel de le campagne, pare che si oda uno sbandato che strilla “Stella mia te lo faccio io il tunnel tra il Cern e il Gran Sasso mò che faccio l’assessore alla fisica nucleare”. Problemi seri, invece, per il povero Giandonato Morra costretto a organizzare una nuova visita in Abruzzo della Meloni che, preoccupata da una possibile quanto clamorosa figuraccia del suo pupillo proconsole, Marco tulio ostilio e numa pompilio Marsilio, ha proprio affittato una casa a Teramo: “Mò j’ venut’ scurnacchà, mo ch’ turn’ affà? l’anim’ d’ ch’ te muort, esss’ na fèmmene, nu att’, na pàbbere e nu puèrche fàscene reveldà nu paìse”. Ora il problema sarà trovare 50 persone che vadano a sentirla. L’aperitivo già fatto, il panino con la porchetta già dato, la cena con buffet tutto pagato (da noi) come ce la porti la gente a sentire na lamentosa del genere?
Per fortuna aiuta l’avversario: loro “gli eleganti”, giacca buona misto lana e seta taglio Armano, fular Santo Laurenzi, scarpe Tols, tutto by marocco style. Loro, i miracolati, 5 giacche al prezzo di 6, ma solo sulla piattaforma Rousseau, praticamente la bibbia. Loro, gli onesti dei condoni fiscali e edilizi; loro quelli dell’immunità no, si, forse dipende; loro quelli alcuni per gli immigrati altri per la loro morte; loro ex contro Euro ora a favore, contro l’Europa ma oggi non più; contro i salvataggi delle banche fino a giugno 2018 che ora salvano CariGe; quelli dell’impeachment a Mattarella ora viva pure il Re; contro la Tap una volta; contro la Tav che però il loro governo farà; contro l’Ilva che ora non inquina più; per le chiusure domenicali ma non nei centri urbani e commerciali (???), contro il voto di fiducia che campano sul voto di fiducia. Come dice la piattaforma Henri Rousseau vogliono la ricostruzione veloce, non come gli altri che vogliono che la gente soffra. Come dice la piattaforma Henri Rousseau tra estetica, etica e politica loro vogliono la sicurezza non come gli altri che non la vogliono … questo è il loro programma, un elenco di niente, tanto poi alla fine l’unica cosa che conta è dire “cinque stelle”, ancora per poco qualche incazzato ignorante ci cascherà.
Poi c’è la tribù di Matteo Talarico accampàta da settimane a piane tordino. Lui è sempre li, vestito da poliziotto. E’ furbo, se dovessero venire i poliziotti veri, quelli che non abbracciano i pregiudicati, quelli che non hanno in lista i condannati, quelli che vanno a cercare i 49 milioni scomparsi della Lega, potrebbe confondersi e dileguarsi. Al suo fianco ci sono i fidi Odoacre Bellabarba, Brenno e Teodoracre. Ci sarà un gran consumo di sintassi, uova, promesse, mazzarelle, grammatica e porchetta. Toni il longobardo, detto “gunghunghu” per le sue doti di articolazione del verbo, è accampàto davanti al tribunale per essere il primo, all’alba del regno di padania, a far abbeverare il suo cavallo nella fontana de le piccine. Emiliano detto “micetto nibelungo”, finita la sua festa con una folla oceanica dentro la una panda bianca con le gonne forate, compie il suo rito al sole del nord gridando “Paolino salvami tu che sto nella merda”.
Ma ci fosse uno tra questi Addams che parli di Abruzzo. Ci fosse uno tra questi che parli di Regione autorevole, con strutture amministrative efficienti, semplificazione amministrativa, di fiducia dei cittadini abruzzesi verso l’istituzione regionale, avvicinandola ai bisogni di ognuno e alle esigenze dei territori. Ci fosse almeno un Addams che abbia parlato di coesione economica, sociale e territoriale, di crescita sostenibile, lavoro, formazione e inclusione sociale, nessuno di questi che abbia detto una parola sulla cultura, la tutela e la valorizzazione dell’ambiente naturale. Nessuno che abbia almeno accennato al loro progetto per prendersi cura delle persone e rendere effettivo il diritto alla salute e all’assistenza.
Non mi chiedo se questi figuri riappariranno dopo il 10 febbraio. Non mi chiedo se questi mediocri, che nulla hanno portato oltre le chiacchiere, torneranno. La risposta la conosco. Come la conoscete voi. Non mi chiedo perché siano venuti (tutti a spese nostre). Se contassero sui loro candidati non si sarebbero sprecati così tanto. Evidentemente sanno che sono solo una banda di modesti. Una povera famiglia Addams. Mi chiedo solo se gli abruzzesi onesti gli daranno retta. Mi chiedo se gli abruzzesi che amano la loro terra si alzeranno finalmente in piedi e a fronte alta gli daranno la risposta che meritano.
Leo Nodari