Il “ruggito elettorale” si ferma qui. Grazie ai tanti che hanno avuto la pazienza, il gusto, la voglia di leggermi ogni giorno in questi 40 giorni. Non è stato semplice. Incoraggiato dai 1750 like del mio ultimo articolo, dalla media sempre altissima dei lettori, lusingato dai commenti positivi e divertito da quelli negativi che, come dicono i ragazzini sotto casa mia a ponte Milvio, “me rimbalzano”. Grazie al più affezionato lettore, puntuale, mattiniero, critico, il caro avvocato Vincenzo Di Gianluca cui sono debitore per avermi fatto conoscere e provare il mio primo grande amore, la Honda four 750. Un amore mai finito. Parliamo dei primi anni ’70. Ora, stile Verdone, ne ho una parcheggiata in garage ma non ho più il coraggio di dare gas e non la uso più. E così ancora ricordo i giri con la sua o con quella del dottor Marco De Siati. Grazie a Antonio e Elisabetta, compagni di viaggio, che mi hanno concesso questo spazio di libertà senza mai interferire. Quindi se dovete odiare qualcuno prendetevela con me… che me rimbalza. Come, del resto, feci un anno fa per le comunali ho fatto questo cammino con passione e amore per la mia terra. Ho sentito di doverlo fare. Perché era doveroso farlo. E comunque perché era giusto farlo. Ho fatto quello che potevo fare, tra serate in teatro già programmate, concerti che partono, Sanremo in corso e le mie tante altre cose. Credo di essere stato sempre equilibrato e di aver esposto sempre il mio pensiero in modo chiaro, e mai di parte. Anche se la passione è sempre di parte. Riprenderò il mio cammino con voi, con calma, dopo i risultati e le necessarie riflessioni. Abbiamo ancora tante cose da dirci.
Intanto ieri sera al teatro Comunale di Teramo ho rivisto una bella Teramo. Bella gente, tanti sorrisi. Il freddo pungente non ha impedito l’afflusso. La gente sa riconoscere le persone perbene, di qualità, educate, disponibili, giustamente ambiziose, che possono dare qualcosa alla comunità. Come il Professor Luciano D’Amico a cui Legnini – in caso di vittoria – ha riservato il posto di assessore alle finanze e bilancio. L’assessorato più importante in Regione. E del resto a chi se non a lui ? Potrà fare bene per Teramo. Per questo è il candidato che voterò.
Ha fatto bene il Sindaco D’Alberto ad organizzare questo incontro: una prova di forza e un successo. Molto bene. Scegliendo uno schieramento, da sempre il suo, che si riconosce nei principi della Costituzione Italiana ha ribadito con nettezza che la politica deve essere al servizio di tutte le cittadine e cittadini, si fonda su valori condivisi e agisce con responsabilità operando scelte per il bene comune coniugando la visione ideale con il mondo del realizzabile.
Ha fatto bene il Sindaco a schierarsi, perché ieri sera a Teramo abbiamo assistito a questo incontro di idee e culture differenti, a una cittadinanza attiva, libera e partecipe, finalizzata al perseguimento del bene comune.
Dopo di lui Legnini. Preciso nell’affrontare i temi è stato convincente nel delineare le tre sfide cruciali: il lavoro; il rischio ambientale; uno scenario turistico / culturale del tutto nuovo per un reale rilancio della Regione. Ottimo l’intervento di un candidato determinato, preparato, consapevole del nostro patrimonio culturale costituito dalla sua storia, dai suoi borghi, dalla qualità paesaggistica, dalle sue numerose ed eterogenee eccellenze territoriali, dai beni materiali e immateriali che fanno dell’ Abruzzo una terra di bellezza e di cultura.
Un intervento appassionato di un candidato autorevole, consapevole che sarà importante il voto di Teramo perché la nostra Provincia è da sempre l’ago della bilancia nella politica regionale, per dare una risposta chiara a quanti vogliono consolidare solo un clima di regressione e paura.
Una serata quella di ieri a Teramo che ha dissipato questo brutto clima nel Paese che non serve per lo sviluppo dell’Italia e dell’Abruzzo, non aiuta la crescita degli investimenti, non incoraggia chi lavora ogni giorno tra tante difficoltà, non garantisce un futuro prospero ai giovani, non offre opportunità di lavoro. Al vento di odio leghista e fascista Legnini ha contrapposto un vento di positività.
Salvini vuole costruire un Paese infelice e rancoroso, senza futuro. Ma c’è chi vuole provare a costruire una comunità in cui possa prevalere l’umanità. La storia è adesso: sta ad ognuna ed ognuno decidere che strada intraprendere, da che parte stare.
Efficace anche l’appello finale alle forze sociali e civile da mobilitare per la costruzione della nuova Regione che sono quelle del progresso, delle competenze, della cultura, della scienza, del volontariato, del lavoro e della produzione.
Ma basterà questo enorme divario di qualità e concretezza politica a colmare il gap tra Legnini e Salvini ? Difficile da dire. Il tempo ancora c’è. Se i “liberi e forti” si alzassero in piedi per fermare il pericolo di una deriva barbarica. Se le elìte culturali dalla puzzetta sotto il naso, capaci solo di lamentarsi, per una volta scendessero decise in campo. Se i presunti intellettuali con i piedi eternamente su due carri provassero a dare un contributo alla comunità invece che sempre solo alla loro tasca, la vittoria sul filo di lana sarebbe ancora possibile. Ieri sera i tanti sorrisi, complimenti e strette di mano ricevute mi hanno lasciato sperare. E comunque sia, sempre e per sempre viva la democrazia. Il popolo non sbaglia mai.
Leo Nodari