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traforogransassoL’annunciata chiusura del traforo del Gran Sasso, dal 19 maggio, non va giù a nessuno. Decine le dure prese di posizione. Ma Strada dei Parchi Spa, concessionaria delle autostrade A24 e A25, va avanti con l’intento di chiudere il traforo, sull’A24, nel tratto fra Assergi e Colledara-San Gabriele, in entrambe le direzioni, a partire dalla mezzanotte del 19 maggio.
In una riunione svoltasi ieri in Prefettura a Teramo, la società ha presentato un piano che prevede l’utilizzo della viabilità ordinaria, vale a dire la Ss 80 con il Passo delle Capannelle. Cioè dirottare 11 mila (undicimila) auto ogni giorno su una strada praticamente in disuso da anni. Se non è generare caos questo cos’è? Se non è procurare allarme questo cos’è? Scusate se chiedo ma allora perché la Procura non provvede ed interviene? Il Sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, ha definito la chiusura del traforo “un atto irresponsabile lesivo della normativa e degli interessi dei cittadini". E certamente ha ragione. Dunque perché le forze DELL’ORDINE non intervengono contro queste palesi minacce ? Per evitare un processo c’è chi invoca la crisi di Governo e chi minaccia di interrompere un servizio pubblico. Scusate se chiedo ma, visto che il reato è annunciato perché chi di dovere non interviene ? Se la scelta di chiudere il traforo nasce dalla necessità di evitare ulteriori situazioni pregiudizievoli in sede penale sia per i singoli amministratori sia per la società, se SdP rigetta le responsabilità perché, come ha confermato il ministero dei Trasporti, l’infrastruttura è proprietà dello Stato, SdP può chiudere una cosa che non è sua ? Che gioco è questo?
Se tutti ritengono la chiusura un atto illegittimo oltre che sconsiderato perché non si ha il coraggio di dare alla Società Autostrada dei Parchi la giusta risposta. Quanti morti dobbiamo contare prima di intervenire. Cosa c’è dietro questa titubanza che lascia interdetti. Se SdP è costretta a chiudere l’autostrada che gestisce ciò non mette in clamorosa evidenza il fallimento della stessa società concessionaria delle autostrade A24 e A25. E allora cosa serve di più per la revoca della concessione ? Perché Toninelli non provvede d’urgenza ?
In quale Paese non dico civile ma ragionevole si è mai visto che un soggetto posto sotto accusa da una Procura per fatti specifici gravi, relativi alla normali precauzioni – a partire dai lavori di manutenzione – che avrebbe dovuto gestire il tunnel nel rispetto della qualità dell’acqua, utilizzi ora proprio questo bene pubblico, l’autostrada (gestito a prezzo carissimo per gli utenti) nella propria strategia processuale di autodifesa scaricando tutte le conseguenze sui cittadini e sull’economia del paese? Se la Magistratura non ha posto sotto sequestro l’autostrada, né imposto altre misure cautelari, come si fa a parlare di “reiterazione del reato”? A che gioco gioca SdP ? Perché le si consente di giocare sulla pelle dell’Abruzzo? Perché, oggi che non c’è più D'Alfonso che è amoo di Toto, oggi che di D'Alfonso a Roma è svanito anche il ricordo, perché la politica resta ancora ostaggio dei voleri del privato e non alza la testa, considerato anche lo stato generale pessimo della manutenzione dell’infrastruttura affidata al privato?
Scusate se chiedo, ma veramente chi ha il dovere di difendere la comunità abruzzese ritiene sia sufficiente una diffida a non interrompere un pubblico servizio. Questi signori ministri & co che vengono a rompere i coglioni per il si e per il no non vengono ora in Abruzzo per revocare immediatamente la concessione a Strada dei Parchi, vista la condotta della società che è certamente una giusta causa di risoluzione per inadempimento.
Scusate se chiedo ma se nel giugno del 2010 l’occupazione pacifica dell’autostrada da parte degli aquilani, per una legittima rivendicazione legata al post sisma, diede vita all’apertura di un fascicolo per il reato di interruzione di pubblico servizio, a maggior ragione il blocco del transito nella galleria non comporta un pregiudizio irreparabile e un grave danno per diverse categorie: dai pendolari agli studenti, passando per coloro che hanno bisogno di recarsi presso i presìdi ospedalieri fino alle attività legate al turismo montano e balneare
Scusate se chiedo: chiudere il traforo del Gran Sasso dal 19 maggio non significherebbe recare un danno gravissimo ad un territorio già duramente colpito dai terremoti e isolarlo dal resto d'Italia. Allora perché non si interviene per impedirlo.
Scusate se chiedo: il traforo è un'arteria di comunicazione fondamentale per l'Abruzzo? E allora non può essere chiusa. Non è concepibile che si penalizzino i cittadini che si spostano lungo la direttrice Tirreno-Adriatica, decidendo di chiudere in entrambi i sensi di marcia il tratto tra gli svincoli di Assergi e Colledara. 
Il ministro Toninelli deve dire esplicitamente da che parte sta e deve impedire al concessionario di chiudere l'autostrada, che è di proprietà dello Stato e quindi appartiene ai cittadini.
La politica non resti ostaggio dei voleri del privato ma alzi la testa, richiamandolo alle proprie responsabilità. La sicurezza di acqua, tunnel e laboratori si ottiene ripartendo dai 10 punti elencati dalla Provincia di Teramo e dall'assemblea dei sindaci del teramano. Tra questi: tavolo di coordinamento nazionale con il Governo, reperimento dei 172 milioni di euro per i lavori, allontanamento delle 2.300 tonnellate di sostanze pericolose dai Laboratori, nessuna deroga alle norme poste a tutela di salute e ambiente. Con decisione, senza ulteriori indugi. Se occorre con la forza motivata dagli interessi dei cittadini
Leo Nodari

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