Dopo l’esperienza modesta e deludente dello scorso anno, di tutt’altro spessore è il convegno organizzato quest’anno dalla Diocesi di Teramo. Comunicato male, il Forum Internazionale del Gran Sasso in corso di svolgimento presso l’Università di Teramo è certamente il convegno più grande, più importante, più qualificato che si sia mai svolto in città. Nessuno lo sa ma è veramente di alto livello. Molti nomi importanti, alcuni importantissimi, molti ospiti di università straniere. Poi ovviamente quelli inseriti a forza completamente fuori contesto. Ma ci sta. Organizzare un incontro dì questo livello, così qualificato e costoso, non è semplice, prevede tanto lavoro, contatti e relazioni, ideazione e programmazione, ritardi e adeguamenti. E qualche sbavatura ci sta. E’ consentita e, forse, pure lecita. E comunque la nota solo chi le cose le fa. Quindi pochi.
Ciliegina sulla torta, anche qui comunicata male, perché ha cancellato de facto tutto il resto dell’ottimo programma, la presenza del Ministro Giuseppe Conte. Risultandomi nel team organizzativo esperti del mondo della comunicazione di grande valore, con riconoscimenti in ambito nazionale, mi appare ovvio che le modalità comunicative tardive e grossolane le debba aver dettate il tuttologo di turno, senza consultarsi con chi avrebbe saputo valorizzare meglio, molto meglio, scopi, valori di tutta la rassegna e questa significativa presenza .
Visto che il tema del Forum 2019 è quello della prevenzione, visto che oltre alle parole “Prevenire, Investire, Costruire” - che saranno state pure usate dall’evangelista Matteo nel capitolo 25 del suo Vangelo, solo che io non sono stato in grado di trovarle -; visto che invece in quel capitolo troverei di certo scritto “ ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e non mi avete visitato… ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me” non chiederò al Vescovo perché non abbiamo avuto il piacere di vederlo nella giornata del rifugiato, ne perché a Teramo non si sia svolta sabato scorso la “tavolata senza muri” - che si è svolta in tutte le altre diocesi d’Abruzzo e in 74 diocesi d’Italia-. Perché bisognava fare il convegno ? E ci sta. Solo che mi permetto di consigliare umilmente di lasciare in pace il povero evangelista Matteo, perché interpellato ci ricorderebbe - nella parabola dello stesso capitolo - che i “talenti” non si seppelliscono e non si dovrebbe parlare di Africa dei Rettori senza parlare dell’Africa delle missioni, perché dietro quei Rettori ci sono 600 milioni di poveri che a quelle università, solo per ricchi, non potranno mai avere accesso. E non per volontà divina ma per delle precise scelte economiche e politiche capitalistiche di sfruttamento. Di cui molti dirigenti africani sono complici. Allora dico grazie al Vescovo che ha innestato queste relazioni, grazie a chi darà seguito, grazie a chi ha permesso tutto questo. Poi però mi sarei aspettato che qualcuno dicesse “non ci limitiamo a parlare ma 60 ragazzi africani , due per ogni università, da domani saranno a Teramo a studiare gratis per laurearsi e portare competenze e saperi a casa”. Se è avvenuto io non l’ho sentito dire. Se non è avvenuto è stata una occasione persa.
Visto infine che, oggi torna a trovarci il presidente Conte - che pure se non conta niente e pur sempre presidente - nel dargli il mio insignificante benvenuto, vorrei rivolgergli una domanda artificiosa ? Ovvio che lui non la leggerà ne la sentirà, ma qualcuno (pochi) del convegno invece si.
Caro Presidente, certamente Lei è venuto a trovarci per le bellezza dei nostri luoghi. Ma , diciamocelo, Lei è venuto anche perché aveva la certezza che in questo contesto nessuno le avrebbe fatto presente che, mentre siete tutti presi dai litigi di governo, rimpasti, poltrone, chi ce l’ha più lungo, lettere – solo in italiano altrimenti i suoi due vice non la capiscono - con uno zero più o uno meno, immigrati da cacciare, Ue cattivi o buoni, il tentativo di avere un ruolo a Bruxelles, in realtà i problemi seri, quelli che interessano gli italiani, giovani e adulti, sono altri: il lavoro, la sicurezza, l’istruzione, la crescita economica, specie al sud.
Lei già lo sa ma Le ricordo che dopo un anno di governo e a pochi mesi dal suo ritorno all’avvocatura, ancora manca un vero progetto per l’Italia e per gli italiani, capace di assicurare sviluppo, crescita e prosperità sotto tutti i punti di vista. Caro Presidente non me ne vorrà se le dico che il governo è assente sulla politica industriale e nella gestione dei tavoli di crisi, che si moltiplicano anche nella nostra regione. I sindacati e i lavoratori ci dicono che sulle politiche del lavoro Lei non sta facendo nulla di nuovo
Giusto “Prevenire”. Che ne pensa di cominciare dalla povertà in Italia che è fortemente aumentata dall'inizio della crisi nel 2008, e non accenna a diminuire, stante la difficile ripresa in termini occupazionali, che colpisce soprattutto i più giovani, e il danno che ciò ha comportato sul capitale umano e le possibilità di vita di intere coorti di giovani. Questo danno è particolarmente evidente in Abruzzo e nel Mezzogiorno, che, già in partenza ha un'economia più fragile, ha perso la maggioranza dei posti di lavoro distrutti dalla crisi ed ha visto una forte ripresa della emigrazione dei suoi abitanti più giovani e più istruiti.
Bene “Investire”: Che ne pensa di cominciare dalla sanità visto che aumentano le distanze tra gli ospedali del Nord, che funzionano bene, e quelli del sud, da dove i pazienti fuggono. E intanto il servizio sanitario costa più di 2mila euro a cittadino.
Ottimo “costruire” , ma la prego, parta dalla povertà, dalla accoglienza negata, dalla possibile rivalsa degli ultimi del mondo, da chi è respinto da tutti. Dia una nuova possibilità a qualcuno, anche pochi, degli ultimi della Terra, abruzzesi, italiani, o a qualcuno di quelli che fuggono dalla povertà di tutti i sud del mondo.
Almeno Lei non si limiti a parlare, parlare, parlare. Dia costrutto, carne e sangue alla sua visita. Lo so che Lei viene a fare il buono, a fare il compitino e prendere gli applausi. E ci sta. Ma non si limiti alle parole. Renda importante per tutti questa sua presenza non solo per chi si accontenterà di un selfie con Lei perché ha già tutto. Lei sa meglio di me che il Vangelo – e non solo quello di Matteo - a cui dice di ispirarsi - e non solo lei lo dice - come lo giri e come lo volti, è esattamente la difesa strenua, l’ultima barriera, di quello che questa società e questo modello di sviluppo sta penalizzando. In Italia come nel mondo. Ora decida Lei cosa vuol essere: un altro momentaneo passeggero ipocrita che Gesù avrebbe cacciato dal tempio, o un convinto assertore della vita. Scelga Lei da che parte stare. E comunque penso che Lei abbia già scelto. E neppure Lei è dalla parte di Cristo .
Leo Nodari