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autogrillleoIl caldo è quello che è. Il traffico è quello che è. La fila per uscire da Roma è quella che è. Un momento di ristoro per chi è in viaggio è assai gradito. Sarà per questo che la puzza di piscio che ti attanaglia quando mi fermo nell’autogrill A24 / Colletasso è insopportabile. Sarà per questo che, ogni volta che sulla autostrada Roma/Teramo ho bisogno di fermarmi o andare al bagno, da molti anni, mi faccio la stessa domanda: “perché nei tre autogrill della A24 Roma/Teramo i bagni fanno schifo, sono indecenti per una paese civile”. Ma perché? Quanto ci vorrà per pulire o rifare un bagno, mentre i panini sono arrivati a 5 euro e la selezione per chi è più cafone e scostumato e menefreghista tra i lavoratori ha trovato testimonial di grande rilevanza. Veramente non capisco. Mettere l’ingresso a offerta con base minima di 1 euro (come fanno a nord sulla A14) dove il panino al bagno te lo puoi pure mangiare. Ma per forza uno deve vomitare ? Per forza uno deve evitare di fermarsi o scappare di gran corsa? Va bene il tour consumistico tra salami insapori, conserve improbabili, biscotti cinesi, giocattoli di marche strane, e altre centinaia di cose di cui mai avrai bisogno in macchina e che puoi trovare a un qualsiasi negozio alla metà del prezzo. Va bene la fiera dei prodotti inutili, ma qualche servizio si può chiedere? Certo , a volte, l’essenza dell’Italia peggiore, e il modo in cui noi cittadini siamo maltrattati, viene fuori in maniera emblematica da piccoli esempi. Viaggiare sulla A24 è uno di quelli. E non parliamo solo dei vergognosi  costi, sempre crescenti del pedaggio, di alcuni tratti dell’asfalto sventrato dalle crepe, da una percorribilità minacciata a ogni cavalcavia, alla genialata del traforo (PERICOLOSISSIMO) con un ministro incapace come Toninelli che parla parla parla ma sempre a vanvera, con governanti c consenzienti che dovevano togliere le concessioni e ora gli regalano Alitalia, che invece di tutelare i viaggiatori favoriscono gli azionisti. Parlo della filosofia di viaggio che le società di gestione tipo Toto esprimono, anzi impongono, a chi si mette in strada.
Non cercare piacevoli piazzole di sosta attrezzate, stile Francia, che abbiano semplicemente un tavolo di legno, un po’ d’ombra e non troppa immondizia intorno. Gli unici spazi di sosta, segnalati da una P, erano appunto o nella piazzola del benzinaio/sarni de l’Aquila, o subito prima del traforo: entrambe piazzole desolate, esposte ai raggi violenti del sole, oltre che sporchissime. In breve, Autostrade ci sta dicendo in maniera eloquente che , o ci rassegnavamo a mangiare i panini dentro la macchina, sotto il sole cocente, oppure dovevamo forzatamente entrare in un Autogrill. Perché – come sa bene chiunque è andato all’estero in auto - su tutte le autostrade svizzere, tedesche, spagnole, e così via, di piazzole se ne trovano a iosa. Alcune persino attrezzate con giochi per bambini, punti ricariche phone, distributori bevande.
Certo, tra ferie, disoccupazione, cambiamenti climatici e siccità, politici inetti, crisi economica, la questione del bagno negli Autogrill può sembrare secondaria. Ma a guardarla bene, in fondo è una delle sottili forme di violenza alle quali siamo costantemente esposti senza accorgercene. Perché ?
Leo Nodari

leonodari