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TERAMOSANTIAGO OK“Il cammino è ovunque, è dentro di noi, non finisce mai, ma bisogna decidere di partire veramente…”
In pochi sanno che tra motivi che rendono l’Abruzzo una regione unica in Italia e nel mondo c’è anche quella di essere una sorprendente “Terra di Cammini”, una intricata, quanto interessante, ragnatela di percorsi spirituali, storici, religiosi e culturali, che con fatica e tanti sacrifici sono animati da persone e soprattutto associazioni a cui va riconosciuto l’incredibile merito di far conoscere questa regione nel modo più esperienziale e profondo possibile: camminando.
Sarà per questo che un gruppo di 16 ragazzi e ragazze di Teramo hanno deciso di affrontare ogni sabato e domenica “Il Cammino nella Valle delle Abbazie”, un itinerario di circa 60 km in provincia di Teramo che sviluppa nell’incantevole Valle del Medio Vomano, tra il Santuario di San Gabriele a Isola del Gran Sasso e la Chiesa di Santa Maria di Propezzano, nel comune di Morro d’Oro. Camminando, zaino in spalla, su suggestivi sentieri di campagna, si scoprono lo stupendo ciclo di affreschi di Santa Maria di Ronzano, il più antico ciborio d’Abruzzo conservato in San Clemente al Vomano, la maestosa architettura di Santa Maria di Propezzano e, inoltre, la singolare Torre Triangolare di Montegualtieri e altri piccoli borghi medievali. Per provare un’esperienza di viaggio breve, ma intensa, dormire in tenda, provare il rapporto con il “gruppo”, per mettere alla prova loro stessi, capire quali sono i limiti, e quali tra loro saranno in grado di superare l’impresa alla quale si stanno preparando dopo l’incontro con lo scrittore – camminatore Giuseppe Leonelli in una scuola e in una libreria di Roseto degli Abruzzi: il cammino di Santiago . Dal 6 al 13 agosto 2019 con il gruppo dei padri guanellisni https://www.guanellianisantiago.it/prossimo-cammino-santiago-giovani/971-il-cammino-di-santiago-per-giovani-2019
All’incontro di presentazione del libro avevano partecipato diversi teramani che hanno “camminato” verso Santiago. Il dott. Villani e il dott. Minuti della asl di Teramo, l’ing. Di Nicola, Don Giovanni di Bellante, tanta gente e tanti giovani. E la cosa mi sorprese non poco. Oggi mi sorprenderei meno. Ho capito che camminare ma il gesto più naturale e antico del mondo viene riscoperto da una fetta sempre più grande di persone che hanno deciso di iniziare da loro, senza attendere, il lungo ed affascinante sentiero che non chiede l’ennesima rivoluzione dentro la storia ma un inedito capovolgimento del nostro modo di pensare che giunga ad un nuovo umanesimo.
Oggi ci sono tantissime persone che sperimentano nuove strade, individualmente, con piccoli gruppi o creando reti di condivisione. Un nuovo mondo si affaccia lentamente ed è fatto di scelte concrete e durature perché non ha la presunzione di cambiare tutto e subito ma vive consapevolmente la testimonianza che un mondo diverso e migliore è possibile. Queste isole di un nuovo umanesimo non vivono la frustrazione del non vedere oggi realizzato il mondo che vorrebbero, operano ogni giorno nel pieno di una transizione che è insopprimibile perché la crisi non è solo economica ma sociale, culturale e soprattutto ambientale.
Il Cammino è fatto di natura incontaminata, selvaggia, non addomesticata.
Non aspettatevi di fare una camminata leggera e trovare hotel o grandi strutture a ospitarvi. Confort e lusso dimenticateli a casa. Attraverserete sottoboschi impervi, a volte scivolosi, salendo verso le cime di alcune montagne svetterete osservando panorami mozzafiato delle vallate, per poi ridiscendere verso il paese successivo.
Devierete il percorso previsto per trovare una fontana attiva dove rifornire le vostre borracce.
Percorrerete sterrati, mulattiere, attraversando prati e vallate incontaminate.
Incontrerete vacche al pascolo e greggi di pecore. Cavalli liberi nelle praterie e se siete fortunati cervi e caprioli. Ammirerete i grifoni girare, maestosi, liberi. Verrete ammaliati dalla grande ospitalità, loquacità e disponibilità della gente locale, che vi offrirà senza esitare una seduta all’ombra, un po’ d’acqua e qualcosa per rifocillarvi. All’occorrenza ci sono anche strutture ricettive a conduzione familiare. Privati che aprono le loro case, affittano stanze e preparano pasti completi per poche decine di euro.
Per chi invece decidesse di fare il Cammino in tenda, il bivacco è consentito dal tramonto all’alba come in tutta Italia. Nessuno vi dirà niente, se avrete rispetto del luogo dove monterete la tenda e di come lo lascerete alla vostra ripartenza. Considero l’avventura in tenda l’esperienza che più completa il Cammino. Sdraiarsi sulla terra, diventarne parte. L’odore dei prati, della rugiada, dei boschi. I rumori dei suoi abitanti nella notte. Addormentarsi cullati dal frinire dei grilli. Svegliarsi col bosco, con la natura: un qualcosa di primordiale e complementare. Riprendere il Cammino fermandosi a parlare con la gente al bar del paese, con le persone che lungo la strada vi sorrideranno incrociando il vostro sguardo perso e affaticato, augurandovi “Buona strada!”.
Leo Nodari

leonodari