Chiudere l’autostrada ?Eddai su. Spianare le dune ?Ma quando mai. Rispettare il fratino che potrebbe morire.Vabbè. Quanti giovani cadranno nel fosso della morte ? Non ho capito, scusi ?E per finire:a Vasto non ci siete mai andati. Vorrei dire. Ma che vuoi dire ? Gli imprenditori che vogliono uccidere il fratino, e vogliono seppellire i giovani in una fossa comune, per qualche sporco euro in più, non hanno diritto di replica. A questi spandi merda vorrei solo dire di smetterla con le puttanate, che magari uno potrebbe anche accorgersene. E qualche giornalista fare qualche domanda. Ma occorre prevenire la mattanza. E soprattutto il 17 agosto è necessario il riposo. Chi vuole sentire Jovanotti andasse a rompere da un’altra parte. Del resto lo sappiamo bene, quando le puttanate dei culi parati si accumulano, diventano un refren. Che oggi mi fa dire: “Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e succhiare tutto il midollo di essa, per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto. Volevo vivere profondamente, falciare ampio e raso terra”.
Seduto fronte spiaggia a pensare quanto possa essere coglione uno che, in Italia, pretende di far lavorare lo “Stato”, poi il 17 agosto, mi giunge la bella telefonata di un vecchio e caro amico, e tutto scompare. Al telefono è una persona perbene, l’ultimo romantico, camerata nell’animo, Giandonato Morra .Ha in animo di creare il gruppo “Io sto con l’Orso”. Anzi “Io sono l’Orso”. Ecco già mi proietto, sorrido, sono già nel bosco. Ma andate a fanculo, voi, merde, culi parati, incapaci, raccomandati, voi con le vostre cravatte sudate, voi servi, voi massoni e mafiosi nel cuore, voi che mi fate vomitare con le vostre circolari unte e bisunte, che per il lavoro di 400 persone non rischiate neppure le lamentele di un ragazzo che potrebbe slogarsiuna caviglia nella sabbia. E voi merde che vivete in silenzio e in ginocchio, voi col cazzo moscio e capaci di godere solo con una palletta e una bottiglia. Andate a fanculo. Jovanotti andate a vedervelo nelle Marche. “Io sto con l’Orso”. Anzi “Io sono l’Orso”.M49,è il Frank Morris dei plantigradi. Come fece Frank AZ1441nel 1962, ha ideato e portato a termine una fuga che fino al giorno prima sembrava impossibile. E, proprio come lui, è scomparso scatenando una caccia senza precedenti. Frank era ad Alcatraz. Io sto con l’Orso M49. Anzi come dice Giandò “io sono l’orso”.
Fuggire era impossibile. Per questo è fuggito. Quattro diverse linee di recinzione lo privavano della libertà? Per questo si è ripreso la libertà.
Lo avevano catturato e rinchiuso in un campo di prigionia. Pure il nome, da deportato, gli han dato: M49. Sedicenti capi di imputazione: “danneggiamenti al patrimonio zootecnico e tre tentativi di intrusione in locali produttivi”. Cioè, la colpa di aver fame, e di aver cercato di procurarsi cibo. Seguendo l’istinto, le dinamiche della natura. Gli animali non sono mai cattivi. Gli uomini invece spesso, molto spesso, inutilmente, criminalmente, sì.Dopo una permanenza di un paio d’ore ha deciso di averne già abbastanza di quel posto. E pazienza se per uscire c’erano da affrontare le scosse della doppia recinzione elettrica e c’era da scavalcare una barriera di metallo alta quattro metri. Se la motivazione è la libertà la scossa elettrica aiuta. Fuggire dalla «prigione» di Casteller, era ritenuto impensabile. E invece no. M49 lo ha fatto e ha fatto tutto da solo . All’alba, quando le scimmie umane, quelle mute, sorde e cieche dormono, lui è fuggito. Prima che sorgesse il sole lui è scappato. Io sto con l’Orso, è scappato dalla cella in cui lo tenevano perché questo è nel suo istito, e quindi nel suo diritto. Ce l’ha fatta. Affamato, probabilmente intontito, ma libero, ora M49 sta correndo fra i suoi boschi e le sue montagne. Nordsudovestest, importa poco, purchècorra…. “Dai galoppa più che puoi. Corri vai non ti fermare. Che di strada ce n’è ancora tanta sai…” . Una notte ancora col sapore della libertà, per M49. Domani sarà un altro giorno, con la lotta per la sopravvivenza che ricomincia, contro le difficoltà della vita che ci sono per tutti i viventi, ma per lui pure contro quelle che portano in soprannumero le malvagità e la voglia di vendetta degli esseri umani.
Non è il finale di un romanzo d’avventura: un orso in libertà riapre in poche ore una tensione sociale e politica. L’Orso è libero. Per questo è razza rara. L’Orso ama la libertà, per questo è pericoloso. L’Orso va abbattuto. E tutti gli orsi vanno abbattuti. Tutti gli uomini liberi sono pericolosi.
Chissà. Magari come Frank Morris anche M49 befferà tutti e sparirà nel nulla.
Leo Nodari