La cena in cabinovia non mi sembra una grande idea. Diciamo che Antonio Riccioni ne ha avute di migliori. E comunque spero di sbagliarmi. Intanto la scuola di mountain bike Prati di Tivo dalla Federazione Ciclistica Italiana, ha ottenuto il riconoscimento come “Scuola di Ciclismo” nazionale. La maglietta è brutta forte. Ma non importa. Una scuola nata nel 2007 che non fa attività solo a Prati di Tivo, nel periodo estivo, ma anche a Teramo presso il parco fluviale della Cona, dove ha un’area dedicata per svolgere diverse attività. 5 maestri con 30 allievi, Bravi. Bravi. Bravi. Il cicloturismo, la bicicletta e la mountain bike sono una parte importante della frequentazione del nostro territorio. Quindi questa scuola aiuta a creare non solo nuovi atleti, ma nuovi appassionati che potranno fruire del nostro territorio. E’ un segnale netto, di una volontà precisa, per ipotizzare la candidatura ad una tappa del Giro D’Italia nel 2021. Prati di Tivo deve essere attrattiva turistica 360 giorni l’anno!. Nei giorni scorsi il consigliere regionale Quaresimale ha addirittura usatouna parola dimenticata dai più. Desueta in Provincia in questi anni. A molti sconosciuta. Quaresimale ha detto finalmente “programmare”. Cioè ideare, pianificare, per poi organizzare . Dare attuazione alle scelte strategiche e tattiche studiate per tempo e non rincorrere l’emergenza. Che danneggia il territorio e favorisce solo gli amici degli amici. Gestire i rapporti con i fornitori dei servizi turistici che muovono migliaia di persone, utilizzando le tecniche contrattuali prestabilite. Cosa assolutamente sconosciuta ai Prati e nella straordinaria montagna teramana. Quaresimale ha detto “programmare”. Benissimo. Ora dovrà iniziare dalla Regione dove non hanno la più pallida idea di cosa sia seguire le indicazioni fornite dal responsabile del marketing circa le esigenze qualitative che devono essere soddisfatte nel confezionamento dei pacchetti o nell’erogazione degli altri servizi ed in seguito controllare la conformità dei servizi erogati dai fornitori e assemblati nelle offerte programmate, agli accordi previamente sottoscritti. Il concerto dedicato ad Ivan Graziani ai Preti, e tutta la catastrofe di quell’iniziativa è appunto un chiaro esempio di mancata programmazione. Di cui è responsabile il signor Luciano Monticelli. Mentre il turismo è in aumento in tutto il mondo e i tecnici parlano di terza rivoluzione, caratterizzata dal fatto che i turisti scelgono ogni anno posti diversi, i più importanti elementi sono : le risorse (bellezze dei paesaggi) e su questo la nostra montagna è imbattibile. Le infrastrutture, le strade, e ora quasi ci siamo. Le strutture, gli hotel e campeggi, e su questo c’è molto da fare, ma fino a quando non aumentano i turisti non si farà. Certo la risposta ai pochi turisti non è il concerto woodrock. Diciamo che paga le bollette per un giorno. Tutto qui.
Per far vivere e prosperare un posto così non basta parlare. Non bastano le pur meritevoli iniziative della “Bottega” di Erminio, Antonio, Mauro & co. Per un luogo così bello, così malato, così preservato, così malmesso, così romantico, così osteggiato non servono e non bastano gli eroi che si battono con le unghie e con i denti per riempire quel piazzale ancora, sempre troppo grande, perché troppo vuoto, e certo non servono le iniziative spot, non basta il bel “Park adventure” , non bastano i volontari e purtroppo non bastano neppure le buone idee di pochi.
Per far vivere e prosperare un posto così occorre “programmare” , mettere insieme l’amore di tanti per questi luoghi incantati, è necessario sfidare il piccolo potere di chi minaccia di chiudere, di chi sa solo porre vincoli e ostacoli perché è incapace di sognare. Occorre il volere e la presenza della folla, occorre testimoniare con i fatti la volontà di migliorare le condizioni di fruibilità dei Prati, per chi è rimasto con coraggio a guadagnarsi condizioni di vita dignitose, e tiene aperto.
Per far vivere e prosperare un posto così occorre che chi si batte non rimanga solo. Occorrono tanti attivisti in prima linea per i diritti di quel territorio. Servi tu e serviamo noi tutti. Solo così si potrà avere un rilancio, quindi più gente e più lavoro, più gente e più attrattive, più gente e più ristoro, nuovi hoteI o rinnovati e così ancora più gente e più lavoro e più attrattive, un sito web che funziona e viene aggiornato (o è meglio metterlo in pausa) , strade sempre pulite, maggiore turismo, più sicurezza, più benessere.
I Prati di Tivo hanno bisogno adesso, non domani, di me, di te, di noi, di tutti coloro che li amano. Adesso non domani. Hanno bisogno di un nuovo punto di partenza, una concreta speranza. Pensare di programmare oggi la stagione sciistica ed estiva. Può essere un punto di partenza.
LEO NODARI