Il cucchiaio teramano conquista l’omino francesce
Con una storia ultracentenaria, la Guida Michelin è rinomata a livello mondiale per il suo sistema stellato. Entrare nella Guida è un grande riconoscimento per un locale . Dopo quasi venti anni un ristorante di Teramo torna nella Guida Michelin. Si tratta di Spoondi Marco Cozzi e Felice Cioci, allievi di Niko Romito, con un piccolo e grazioso ristorante in via Capuani a Teramo, che risulta vincitore del premio Bib Gourmand, la faccina sorridente dell'omino Michelin che si lecca i baffi, che gratifica un ristorante che “propone una piacevole esperienza gastronomica, con un menu completo a meno di 35 euro”. Teramo è certamentela città dell’enogastronomia, è la città delle eccellenze, è la citta degli antichi sapori. Ma Teramo fino ad oggi non aveva il suo ristorante con stelle Michelin. Chi vuole si faccia due domande. Nella cucina e nell’alta ristorazione, certo, per fortuna, non ci mancano le giuste carte. Sia per la “Bibbia” della ristorazione sia per altreguide, vedi le guide di Espresso e di Gambero Rosso, l’Abruzzoriesce a stare nelle parti alte della classifica italiana. Ma, nonostante l’estro, la creatività, la fantasia dei nostri grandi chef , non siamo finora riusciti a raggiungere il vertice assoluto se non con punte isolate che non creano movimento. Perché? C’è da premettere che, quando si parla della Guida Michelin, si parla di una guida ineccepibile, dalla grande correttezza e dunque se ne deve parlare con assoluto rispetto. Avere “la stella” non è certamente facile perché ci sono criteri molto rigorosi, così come sono rigorosi gli ispettori della guida che girano i ristoranti e che danno i propri giudizi. Sperimentazione, fantasia, creatività, energia nei piatti contano, come il modo di proporre i piatti, una giusta attenzione agli ingredienti, attenzione al territorio . Tutto questo gli ispettori della Michelin hanno trovato nel ristorante teramano SPOON. E grande festa sia. Spoon è tra i 25 nuovi ristoranti Bib Gourmand, sui circa 266 totali di fascia media schedati e contrassegnati dall'Omino. In Francia quando uno chef prende la stella Michelin, l’intera città gli organizza una festa. A Teramo non succederà. Anzi ai due ragazzi che hanno lavorato per questo risultato con dedizione, passione, professionalità e costanza – pur tra qualche errore di gioventù - dovrò regalare uno dei miei potentissimi e imbattibili cornetti napoletani. Questo perché a differenza della percezione che si ha ancora oggi in molte parti d’Italia, all’estero si ha la consapevolezza di quanto sia importante, dal punto di vista dell’economia locale, poter contare su ristoranti stellati. E’ importantissimo sapere di poter fare un viaggio in cui, oltre a trovare il gran sasso, il mare, l’ambiente di questa nostra terra magnifica, trovare anche una cucina di qualità. E quando ci sono ristoranti stellati, tutto l’indotto ne beneficia, perché significa più turisti, più strutture ricettive piene, più shopping. Succederà da domani ? Certamente no ma la strada è tracciata. Anche perché prendere una stella a Teramo non è come prenderla nella piazza principale di Pescara, una città accogliente, di passaggio, con grandi flussi di turisti e di appassionati gourmet, con aeroporto e grandi centri commerciali che muovono economia . E’ ovvio che, quello dei due ragazzi teramani èun progetto di vita che non deve fermarsi qui e che non si devono accontentare .Ora ci sono le due stelle da prendere. Poi quando serve una mano, chiamatemi.
Leo Nodari