Camminare in montagna è il modo migliore per scoprirla e per amarla. Durante le uscite ci si sente padroni del proprio tempo e di come impiegarlo, anche se in comitiva si dialoga meglio con se stessi e ogni sensazione viene amplificata al massimo. Il silenzio a volte è talmente forte che fa quasi rumore. Può dar fastidio il silenzio se non ci si è abituati, soprattutto le prime volte. Sono momenti preziosi, occasioni per guardarsi dentro o almeno di tentare di farlo. E’ ilpiacere di andare in montagna, di andarci a piedi, di andarci insieme, di andarci in tanti ma non troppi per vivere una esperienza nel modo più gradevole possibile. Non solo Trekking, ma molto di più: guide preparate, percorsi più o meno impegnativi in base all’ allenamento, informazioni generali, e una descrizione dettagliata che i comprensori possono offrire. E’ la bella proposta della “Compagnia delle guide del Gran Sasso”. Bravi, bravi. Si parte sabato una suggestiva escursione da Prato Selva a Colle delle Monache (1942 m.), alle pendici del Monte Corvo. Il percorso, di bassa difficoltà, si snoderà tra i boschi di Prato Selva, la piana di San Pietro, lungo il versante nord ovest del monte Corvo. Una delle zone più selvagge del Gran Sasso, caratterizzata da una varietà di panorami unici e dal silenzio d'alta quota. Dunque una bellissima passeggiata Non trascurando, al termine, un buon bicchiere di vino novello e un sacchetto di vere castagne per l’immancabile San Martino. Certo meglio stare con loro piuttosto che con me chiuso dentro un palasport. E tra un bicchiere e l’altro ecco che arriva domenica 10 novembre con un’altra bella proposta: una suggestiva escursione sui Monti della Laga, partendo dal borgo di Cesacastina (1140 m.s.l.m.) per arrivare alla Sorgente Pane e Cacio (1900 m.s.l.m.) e a Cima della Laghetta (2309 m.s.l.m). Un cammino che darà modo di ammirare la Laga nei suoi molteplici aspetti: dalle faggete, alle cascate su pietra arenaria, dalle praterie d'alta quota ai panoramici percorsi in cresta. E per i veri intenditori, a conclusione della camminata, chi vorrà potrà fermarsi con noi, per un "terzo tempo", alla trattoria "Zi Marì" di Cesacastina. E qui la guida la farò io: tagliatella ai funghi, braciole di pecora, pecora alla callara, arrosticini, pancetta, salsicce vino a volontà, di ottima qualità. A seguire i borghi abbandonati della Laga, le pendici del corno grande, Campotosto e Macchia da sole, da Pizzo moscio al Colle degli abeti. A chiusura della rassegna di aspetto che l’assessore al turismo della Regione Abruzzo mandi a chiamare questi titani e gli faccia i complimenti con un bel contributo di 100 mila euro per la migliore e più efficace campagna di promozione del territorio montano teramano degli ultimi anni. Un progetto ottimo nato da una idea semplice e vincente: offrire itinerari di scoperta del patrimonio naturale della montagna, valorizzare i percorsi storici ed i sentieri tematici alla scoperta dei sapori della tradizione locale coinvolgendo le attività locali, per promuovere la montagna attraverso uno sviluppo turistico rispettoso dell’ambiente e contrastare iniziative che danneggino l’ecosistema naturale. Offrire proposte per un turismo della montagna nelle quattro stagioni, che porti a conoscere la montagna, ad apprezzarla, e quindi ad amare la montagna, creando così un movimento positivo, fatto di bella gente, che di riflesso porta benessere e occupazione alla gente di montagna senza distruggere il patrimonio naturale. Il futuro del turismo montano non è la solo nella monocultura dello sci, non è solo nella discoteca e nelle cene sotto le stelle, non è solo nelle biciclette ne solo in qualcosa più azzeccata dell’altra, ma è in una serie di progetti come questo della “Compagnia delle guide del Gran Sasso” che garantiscano presenze turistiche dodici mesi all’anno. Ognuno faccia e faccia bene la propria parte, e il territorio montano più bello d’Italia non dovrà temere nulla. Neppure l’ignoranza (o la stupidità) del politicante temporaneo. Voi della montagna portate pazienza, non è cattivo, è solo che non capisce. Voi continuare così portando gente in montagna in tutte le stagioni – anche sfidando il freddo e rischiando per la neve - favorendo il turismo intelligente e diffondendo il patrimonio culturale fatto di usi, costumi e valori della nostra montagna, creando sempre più sensibilità alle tematiche ambientali, con particolare attenzione alla tutela degli ambienti montani e delle loro risorse naturali. Voi, amici della montagna, continuate così, perché la difesa dell'ambiente costituisce oggigiorno una priorità non più derogabile ed una responsabilità cui tutti siamo chiamati. E prima poi il miracolo avverrà, e con voi verrò anch’io. Lasciatemi questa speranza: la mia montagna ci sarà ancora e voi ci sarete ancora quando io potrò tornare in montagna.
Leo Nodari