Ora è ovvio che non ci sono solo dei cretini. Ci sono anche dei provocatori che seminano di trappole il sentiero già arduo di Gianguido D’Alberto. Che, certo, è uno che se le cerca (ma ne parliamo lunedi). Però è anche un ragazzo di cuore . Che ci mette passione e coraggio. Poi ci sono i tafazzi, e allora tutto è perduto.
Dunque, ricapitoliamo, per il 90% dei cittadini che beatamente se ne sbattono alla grande di queste cose: il Sindaco di Teramo, con la scusa delle dimissioni del consiglio di amministrazione del Ruzzo aveva rilanciato la giusta battaglia sull’occupazione della politica del vertice del Ruzzo e altri enti. E aveva dato dignità alla sua battaglia con slogan efficaci. Evidentemente per una volta si era consultato con persone competenti. “Basta balletti e giochi delle tre carte”. “Vogliamo la competenza”. “Apriamo una fase nuova con il ricambio delle figure apicali, con il coinvolgimento dei rappresentanti degli altri comuni soci e delle forze politiche”. Non solo, il Sindaco era riuscito a conquistare attenzione su temi cari alla gente: “come essere realmente soddisfatti di una classe dirigente che ha comeprevalente qualità solo quella di essere strettamente fedele? Come accontentarsi solo di personaggettilocali che vivono in ginocchio, lingua lunga e ben distesa ?”Bravo Sindaco. E aveva continuato con forza ed efficacia: “siamo concretamente interessati a cambiare il metodo politico con cui si vuole rinnovare, imprimendo una svolta capace di garantire risanamento e crescita, i cui beneficiari siano tutti i cittadini della provincia di Teramo e non solo alcuni, quellibaciati dall’accordo politico del momento?”. Grande Sindaco, evvaiiii. “Io”, ha detto il Sindaco D’Alberto in piena trance prestazionale “dico di andare oltre gli steccati della politica perché c’è la necessità di rinsaldare un collante mellifluo che naviga tra il centrosinistra e il centrodestra. Sostengo che sia necessario un cambiamento che rispetti i criteri giuridici necessari a legittimare la guida di questa grande azienda pubblica“. Affermo. Sostengo. Decido. Deciso, Autorevole. Impettito. Ecco, è questa dunque la fase 2 del Sindaco di Teramo ? Dentro persone capaci e autorevoli, in grado di cambiare, dare uno svolta. Bravo. Bene. Ecco la fase 2. Molto bene. E deve valere per ogni ente. Talmente bene che il capo dalle isole Mauritius dove vive lontano dalla politica, ha sentito il bisogno di chiamare i suoi tutti pronti a miagolare a comando, per dirsi sconcertati da tanta determinazione. “Vuoi dei tecnici e soprattutto vuoi mettere i politici in un angolo ???” E non va bene, e poi noi i voti come li prendiamo ??. Una frotta di miagolii di gente che non sa dove sta di casa la “comunicazione” , si è rovesciata su D’Alberto. Tanti miagolii , ma talmente tanti, uguali, inutili e a tratti penosi, che hanno dato molta maggiore forza e determinazione al Sindaco e maggiore valore alle sue esternazioni che hanno cominciato ad interessare il pubblico. “Cosa avrà detto mai D’Alberto per avere così tanti miagolii ???”. Addirittura una levata di scudi anche del mite Sindaco di Bellante Giovanni Melchiorre“Mi sembra di assistere ad una di quelle scene raccapriccianti in cui un cagnolino resta solo e indifeso all’interno di un recinto e i gatti fanno gruppo e lo aggrediscono. A me viene di stare dalla parte del cagnolino solo”.Ed ecco che d’improvviso, nell’immaginario di chi sta seguendo la Durso o Maria i gatti diventano violenti, aggressivi, e passano dalla parte del torto .Ecco che attorno a D’Alberto si alza la solidarietà. Ecco che si sente “Se j’ da turt’ t’è rraggiòn” La gente comincia a capire. A parlarne. Ecco la fase 2: un Sindaco che parla e dice dalla parte della gente, quello che vuole la gente. E’ molto semplice: “Fuori la politica dai ruoli tecnici, fuori la politica dalla sanità, fuori dai consigli di amministrazione”. Ecco che prende posizione su questi temi anche il Movimento 5 stellle, con Bernardini che se si sforzasse un pòdi non essere antipatico, non è per niente stupido. E naturalmente, attesa, per difendere D’Albertoecco scendere in campola presidente del PD Manola “cuor di leone”, “la pulzella d'Terams” la Giovanna D’Arco teramana tutta cuore e coraggio, che ci mette sempre la faccia anche quando prende gli schiaffi, e solo per questo ha tutta la mia stima e simpatia.
Diciamolo chiaro: se nessuno avesse parlato, non sarebbe cambiato nulla. Chi deve votare voterà. Chi deve essere rinominato verrà rinominato. Chi deve essere accontentato per servitù servente sarà nominato. Però , questa è la novità, importante, il Sindaco D’Alberto l’avrebbe vinta. A mani basse. Le battaglie non si fanno sempre per vincere. Ci sono valori, ideali, aspettative che è giusto portare avanti. Sempre, comunque. Mica D’Alberto credeva di cambiare il mondo. Mica voleva cambiare i Sindaci , tutti a comando come soldatini, senza tante discussioni. Mica D’Alberto voleva ergersi a guida suprema dei Sindaci. Voleva fare una battaglia di civiltà, voleva fare una battaglia di principio. Voleva ridare dignità a dei ruoli. E ci sarebbe riuscito. Più forte, con un clima di maggiore solidarietà e considerazione attorno.
Se, all’improvviso,come un tuono , non fosse uscito fuori il PD teramano. Più emblematico di Tafazzi. Con l’intelligenza di un topo schizofrenico, in questa battaglia si è inserito con grande acume e rara tempestività “Si. Certo. Giusto. Bene. Fuori la politica dal Ruzzo e bla bla bla. Però se ci date un posto, un posticino, anche piccolo, nell’angolo ? per terra ? allora va bene. Noi non siamo come voi, sempre gli stessi, noi vogliamo mettere uno nuovo, lanciare giovane, facciamo crescere una speranza, proponiamo Renzo Di Sabatino”. No, non è un omonimo. Si, è proprio quel Domenico Renzo Di Sabatinodel Guinnes World di Giulianova. Uno bravissimo. Solo che lo ricordo capogruppo a Bellante, in un mio convegno di almeno 20 anni fa. Ora è ovvio che, chi ha fatto una proposta così stupida è un provocatore. Mica l’ha fattaperché venisse accettata. E’ ovvio che uno così è contro la battaglia di rinnovamento di D’Alberto. Chi dice una cosa del genere sa bene che , ovviamente, tutte le simpatie conquistate da D’Alberto vanno a zampe all’aria. E’ ovvio che si voleva sminuire un’azione politica positiva del primo cittadino di Teramo. “Dov’ arport’ tutt’ stùdiscors’ “ diceva suor Marta dell’asilo piccola casa .Lo vedremo lunedi.
Leo Nodari