Nel calendario giuliese c’è una nuova data da segnare in rosso. E’ quella del Carnevale. Per molti è stata la festa della liberazione. Dopo anni bui, tristi, grigi, dopo il terrore delle ritorsioni pinocchiesche. Dopo il silenzio complice di pochi smidollati che hanno sorretto il governo instaurato a Giulianova negli ultimi anni per salvare il salvabile, quando non c’era più niente da salvare, dopo che per anni Carnevale ha significato due mascherine e stelle filanti penose come i pochi coriandoli per terra, che rimanevano per terra a lungo. Dopo una estate che ha segnato la differenza ma con tante incognite. Dopo un Natale importante, finalmente vivo, ma ricco di errori organizzativi , ecco il botto. Ecco l’esplosione - oltre le aspettative- del popolo giuliese. Questa è stata proprio un segno di liberazione. Non c’è altra spiegazione per il fiume di gente che ha invaso viale orsini prima, e il belvedere dopo. Nonostante il coronavirus che pure ha pesato. A Giulianova l’unico contagio è stata l’allegria. Senza eccessi. Uno spettacolo di folla suggestivo, una giornata largamente positiva, con importanti numeri in fatto di presenze. La risposta del pubblico è stata il segnale più forte, quella che si auspicava l’amministrazione, e forse oltre, e per il quale si è iniziato a lavorare per tempo in fase organizzativa coinvolgendo le zone. Ma ad impegnarsi non è stato solo il Comune, si è aggiunta la spinta propositiva che ha animato le scolaresche e associazioni del territorio. Tanto da poter dire “buona la prima” per questa manifestazione che si è ricavata un posto tra le principali della nostra regione. Non che Paolo Giorgini si fosse sbattuto più di tanto. Non che il Sindaco avesse slacciato più di tanto il cordone della borsa. Non che i bravi Melisando facciano questi numeri d’estate. Non che ci fosse la mega attrazione, la supercocca, il tronista, (che servono soli ai furboni per pappare sui cachet). Non c’è il volo dell’angelo. Ma c’era tutta, bella, sana, contagiosa la voglia di uscire, mascherarsi, divertirsi, di ballare, di stare con gli altri, di fare gruppo. Ho visto il video di un gruppo di bambini, ragazze e ragazzi vestiti con similpelle di giaguaro, che scendevano dalSantuario Maria Ss.ma dello Splendore verso il belvedere, che cantavano, battevano tamburi, mani e ogni cosa, che andavano ognuno per conto suo, per fortuna, e si divertivano. Ecco, si divertivano. E’ tutto qui il successo. Si divertivano. E mi hanno commosso. Ho visto mia cugina vestita da non so cosa. E un gruppo di ragazzi mascherati da qualcosa, non importa cosa. Ho visto tanti bambini vivere, forse per la prima volta, la magia di un vero carnevale. Ragazze come libellule. Il marinaretto. Il gorilla. Il pirata. Non c’è Arlecchino. E manca a strega. Ma non poteva mancare il genio del male, il tizio che si è bardato da medico della peste, la maschera con il becco ricurvo: appropriato ma agghiacciante, ma del resto si sa che le maschere hanno sempre qualcosa di sinistro. Dopo anni di oscurantismo Perché hanno dimostrato che se si hanno idee e volontà è possibile per un Comune far divertire con poco. Quindi significa spesso. Spesso significa creare clima. E clima significa portare gente. E gente significa portare soldi per le attività. Il Comune parla di 25mila persone. Significa 10mila. Un risultato straordinario. Ancor di più se paragonato alla tristezza di Teramo, alla quaresima di Roseto dove sono andati in scena i soliti, con tutta la gioiosa, travolgente, coinvolgente allegria degli amministratori. Per non parlare di Campli che forse aspetta Jennifer Lopez per festeggiare. Ora a Gigli gli manca di trovare lo sponsor nazionale, e il 1 agosto Giulianova avrà anche il Carnevale estivo, con buona pace di Alba Adriatica dove il Comune è costretto a pagare anche la gente che fa finta di ridere.In compenso per Alba è stata contattata la nota star Francesca Cipriani, che dovrebbe essere pagata con soldi buoni delle tasse della gente. Ma questo Giorgini non lo sa fare, perché fino ad oggi non ha avuto bisogno di farlo. Ma se ci dovesse riuscire ad Agosto il Carnevale estivo della Provincia di Teramo ce lo andreamo a vedere sul lungomare zara. E così il mio balcone sul Palmizio diventerà inutile. Come finirà lo vedremo tra poco. Per il momento brava Giulianova. Che i tuoi comitati di liberazione diventino i vostri quartieri.
Leo Nodari