“Io so io e voi non siete…”: praticamente comincia così una simpatica lettera della signora Maria Mattucci. Pur nella situazione data, questa " wonder woman" una risata è riuscita a strapparmela. Scelta dalla politica, evidentemente incompresa, forse un pò stanca, certamente odiata, con una percezione distorta della realtà, si identifica in Mr Wolf: solo Wolf è simpatico. Le sfugge un dato fondamentale constatato personalmente: con lei non ci vuole parlare nessuno. E questo non è un bene. Quando - in questi giorni - alla Asl, o con persone con cui parlo, fai il suo nome, la migliore delle ipotesi è di non poter riportare il commento/giudizio, per evitare una querela. E perché una signora anziana non va offesa. A lei si attribuiscono errori e incapacità che sono riassunti nella lista lunga dei malati covid-19 a Teramo .A Lei si devono ritardi gravi. Sarà vero ? Lo dirà l’inchiesta, che certamente sarà aperta dalla magistratura, dopo la tormenta. Anche perché esistono delle lettere di accusa precise, circostanziate. Eppure nonostante i morti, ancora che replica “a questo punto io”. Qualcuno Le spieghi che l’Albertone nazionale lo abbiamo già avuto, di sti saputi tutto io non ne sentiamo la necessità. Dice di avere rapporti con tutti …ma non con i due Sindaci principali della Provincia: svejatelaaa ! E lo dice pure. Dice che ha fatto blindare la Valfino. Ma a me risulta che non sia vero e che anzi il suo ruolo è stato marginale a quello dei Sindaci e della stampa locale. Ci scrive tutte le cose che ha fatto “personalmente”: ma se andiamo a stringere non ha fatto niente che non fosse nel suo ruolo. Niente di speciale. Tutta semplice quasi di routine. Ho fatto questo, ho fatto quello, e sono brava e sono forte. Ma con i Sindaci non ci parla ? “Non lavoro come una sciocca senza organizzazione” Ci scrive. Ma allora signora Mattucci come mai medici e infermieri non lo sentono?. Perché si dice che ogni giorno …”ci si sveglia e si lavora in modo complicato?”…perché ci sono persone che sostengono che lei ”è presuntuosa , arrogante, non si può parlare” eppure dicono che lei ha buoni rapporti con l’assessore Verì, oggi Marsilio. Eppure, succede di cambiare amicizie, del resto in quanto a cambia casacche, tra gli ex che adoravano Lucky Luciano in ginocchio, oggi la Lega con immaginetta di Matteo sul tavolo, a quelli ex in ginocchio da Salini, poi sdraiati a faccia in giù per Luciano, oggi … viva la spagna purchè se magna, nella sanità ci sono specialisti. Invece, che male ci sarebbe stato, ad ammettere che siamo stati travolti, perché impreparati, di fronte all’emergenza coronavirus. Ma ora TUTTI UNITI ci batteremo come leoni. Invece li, signora Maria Mattucci, con il suo modo di fare fuori misura, rompe questa necessaria unione. Invoca la protezione del direttore generale. Mentre con pacatezza e la saggezza dell’età avrebbe dovuto placare gli animi. Al solo fine di aiutare la gente: non il suo posto. Non ci sarebbe niente di male ad ammettere gli errori, invece di raccontarci che lei è bella, brava, perfetta, ha fatto questo e quello. Bastava dire: stiamo pagando le conseguenze di anni di politiche che hanno indebolito il sistema sanitario. Il peso delle decisioni in questi momenti si fa sentire. Ci accorgiamo solo ora che lacompetenza viene prima di tutto. CE LA METTERO’ TUTTA. E tutti l’avrebbero abbracciata. E comunque un dato è a tutti evidente: qui, ora, subito, servono donne e uomini che abbiano la conoscenza profonda delle materie sulle quali si devono mettere a punto strategie e provvedimenti. Servono le persone giuste al posto giusto. Diamo atto ancora una volta che i medici e infermieri degli ospedali della nostra città e provincia stanno svolgendo un lavoro eccezionale, così come i loro colleghi medici sul territorio. Di loro siamo orgogliosi. Ma non basta. Occorre un commissario “ad hoc” per coordinare gli interventi in questo settore. I Sindaci lo vogliono. I sanitari lo vogliono. I cittadini lo vogliono. Occorrono scelte forti e giuste. Ci vogliono i fatti. E’ il tempo delle decisioni e dell’azione. estremamente importante, in un momento così difficile della vita del Paese. E’ necessario che le istituzioni parlino con una voce unica, autorevole, capace di dare indicazioni coerenti e competenti e quindi di infondere fiducia nei cittadini. E’ necessario essere uniti. Chi rompe questa unità deve essere isolato e rimosso per privilegiare la professionalitàe l’esperienza, in una situazione già così complessa e confusa. L’Italia, e Teramo, e tutti,possiamo farcela, ma dobbiamoaffidarci alle persone giuste.La prima decisione, irrevocabile, è tutelare la salute della nostra città preservando l’ospedale Mazzini . Cosa non è chiaro nella testa vuota di qualcuno ? Cosa c’è da capire ? Cosa vogliamo aggiungere ad un fatto triste, grave, inconfutabile: l’ospedale Mazzini , e gli altri presidi ospedalieri, stanno diventano i punti di principale concentrazione di casi positivi che stanno crescendo in maniera esponenziale e in modo gravemente diffuso. E’ necessario prendere delle misure urgenti per tutelare il personale sanitario, e i pazienti, nell’interesse della loro salute e di tutto il sistema sanitario della nostra provincia. Non dovrebbe essere necessario scrivere, e ricordare, che è d’obbligo avere dei luoghi di lavoro sicuri. Ma , a Teramo, i primi pesantissimi riscontri impongono una immediata accelerazione e, soprattutto, una programmazione sanitaria emergenziale immediata. Il Sindaco, il nostro Sindaco, il nostro primo cittadino ha chiesto ai vertici della ASL dei puntuali riscontri, sul personale e sui pazienti. E lo ha chiesto per nostro conto. Per tutelare noi. E noi dobbiamo stringerci, tutti, al suo fianco. Noi tutti dobbiamo essere dietro di lui. Fargli sapere e sentire che noi ci siamo. Perché non è ammissibile continuare ad affrontare una situazione straordinaria nelle forme di una gestione ordinaria, scegliendo gli amici che ci insegnano a lavarci le mani invece di comprare le mascherine, con gli arroganti, con la prosopopea, con l’ira, esponendo sanitari e pazienti ad un rischio non concepibile, puntando solo sulla responsabilità e abnegazione di tutti questi professionisti. Non è ammissibile tergiversare, invece di mettere in sicurezza quello che è il fronte oltre che il baluardo fondamentale di questa guerra: gli ospedali. Anzi, non è il tempo delle polemiche, anche se ci sarebbero tante cose da dire. Chi dovrà pagare davanti ad un tribunale per gli errori fatti, pagherà. Dunque nessuna polemica,ma un intento costruttivo. Per il momento, in questo momento, nessuna ricerca di responsabilità per eventuali ritardi od omissioni, anche se responsabilità e omissioni ci sono state. Ci sarà tempo. Come ha scritto il Sindaco D’Alberto “la nostra è una chiamata ad una maggiore responsabilità da parte di tutti, perché questo è ciò di cui abbiamo bisogno. Va preservata la vocazione multi specialistica dell’Ospedale Mazzini di Teramo, a garanzia delle patologie maggiori, urgenti o emergenti, che si verificano in questa fase. Pertanto a tutela generale della salute dei pazienti covid e no-covid. Il principale ospedale della Provincia, deve essere “sanificato e blindato” se vogliamo tutelare la salute della nostra popolazione. A nessuno può sfuggire come, al di là dell’emergenza, vi sia una normalità sanitaria. Game over : si recuperi il terreno perso fino a questo momento. Di fronte ad una guida sanitaria in palese difficoltà nel fornire risposte adeguate ad affrontare l’emergenza. Game over: è necessario e urgente la nomina di una struttura commissariale straordinaria per l’emergenza sanitaria che coadiuvi la Direzione generale. Game over : ogni tempo richiede figure adeguate alle situazioni che si vivono, c’è bisogno di una figura accreditata, capace, a prescindere da qualsiasi valutazione o vicinanza politica, considerata la drammaticità della situazione che non può essere affrontata con modalità di gestione ordinaria. Ora, prima che sia troppo tardi. Game over : ogni tempo richiede una presa di coscienza dei cittadini. Questo è il tempo che i cittadini comincino a far sentire la loro voce contro chi, chiuso in una stanza dei bottoni, vuol continuare a giocare da solo. Le loro medaglie non potranno essere affisse sulla pelle dei nostri morti. Game over.
Leo Nodari