La telefonata di un consiglieri regionale me lo aveva preannunciato. Le telefonate di alcuni sanitari lo facevano presagire. Del resto non poteva fare altro. E, alla fine, come nei cartoni animati, il cane grande corre a difendere il cane piccolo. Del resto ce l’ha messa lei e non poteva fare altro. Ma nella sostanza la Mattucci è stata scaricata. Alla Regione oramai tutti sanno che il direttore sanitario della Asl di Teramo, Maria Mattucci, è indifendibile. E il lungo comunicato di Maurizio “Vietcong” Di Giosia lo conferma. Il comunicato che il Direttore effeeffe ha fatto scrivere ieri al suo ghostwriter, lungo, con stile anni ’70, a tratti sgrammaticato, in sostanza dice questo e conferma quanto già si prevedeva. Ok, la Mattucci ha sbagliato, torniamo amici, 1) “seguiamo le sollecitazioni degli Enti Locali e quindi i Sindaci ; 2) adesso salvaguardiamo la salute dei cittadini e proteggere i sanitari poi vediamo; 3) apprezziamo le critiche; 4) lavoriamo tutti insieme; 5) siamo vicini ai cittadini. Esattamente ciò che cittadini e amministratori volevano sentirsi dire. Tutto il resto è fuffa. Esattamente il contrario di “so tutto io, faccio tutto io” scritto da wonder woman. Il discorso – condiviso e condivisibile - che fa lo scaltro vietcong è: in questo momento non è possibile mandarla via senza far perdere la faccia alla asl e all’assessore; per il momento, non è possibile sostituirla; vista la sua arroganza non è neppure possibile immaginare una equa soluzione tramite le dimissioni. Però augurarsele e favorirle si. Ma le persone scaltre sanno che I SANITARI hanno parlato. Nessuno, in nessun comune, sopporta più “so tutto io”. A parte i servi - che conosciamo bene – quelli disposti a servire in ginocchio mille bandiere, e mille imperatori (tutti pro tempore) presi a calci in culo dal popolo, o per ragioni di manette, o per l’incapacità testata nei giorni del terremoto. Ma tutti, sempre, presi a calci, dopo essere stati venerati. Come storia vuole da Barabba in poi. Di Giosia parla con i consiglieri regionali, ha capito che, soprattutto, IL POPOLO ha parlato. E non vuole andare a fondo con la Mattucci. Del resto, si dice che ieri, all’ora di pranzo, l’assessore Verì, dopo aver visto sui social centinaia di commenti della gente (che vota), della gente semplice, che esprime paure, sentimenti, incredulità contro la Mattucci, abbia sbroccato dicendo “ora basta se ne deve andare, così ci massacra…e dopo un pò …non ci può distruggere”. Secondo un consigliere regionale la decisione è presa: se non la salverà il presidente Marsilio – visto che ora che la Mattucci ha abbondonato La lega ed è passata con Fratelli d’Italia - la nostra “Wonder Woman" a inizio estate sarà detronizzata, prima affiancata da un super visore “commissario”, poi resterà a occupare un ruolo senza poteri. La politica da, la politica toglie: la nostra direttrice che si identificava in Miss Wolf oramai è sola. In regione non poteva sfuggire il fatto che, e Di Giosia ce lo conferma, con lei, non ci vuole parlare nessuno. La politica da, la politica toglie . E questo non è un bene. Come dice Di Giosia “bisogna restare uniti”. A Lei si attribuiscono errori, che sono riassunti nella lista lunga dei malati covid-19 a Teramo. A Lei si attribuiscono ritardi gravi nei provvedimenti. A Lei si attribuisce la incapacità di aver intessuto i normali rapporti con Enti, Amministrazioni e volontari, necessari per affrontare l’emergenza. E, inoltre, come ho già scritto sabato, esistono delle lettere di accusa precise, circostanziate. E ora, sui social, con insistenza più persone stanno invocando l’intervento della magistratura, ventilandosi la configurabilità della condotta delittuosa “idonea ad integrare la fattispecie di cui all’art. 438 c.p., a seguito di comportamenti agevolatori del contagio”. E’ giusto ? E’ sbagliato ? Non lo so. Non spetta a me dirlo. Certo è che, da cassazione, “la responsabilità penale del medico che non impedisce un evento, che aveva l’obbligo giuridico di impedire, o agisce per colpa o imperizia, o di chi aveva un obbligo giuridico di impedire l’evento e non si è immediatamente attivato in tal senso, prevedono fattispecie di reati contro la vita o l’incolumità individuale”. Quello che so è che la direttrice Mattucci, oramai isolata, invece di lavorare sui problemi, chiedere aiuto, consultare esperti, creare unione e concordia tra gli Enti, con uno stile mussoliniano – evidentemente gradito al presidente Marsilio - continua a gridare, spargere lezioni morali, scrivere, giurare e spergiurare. Ma la verità è una. Una sola. E la verità è inconfutabile. Le parole di questa signora contano come il cinque a briscola: all'Ospedale di Teramo, sono troppi i reparti costretti alla chiusura (inconfutabile); un gran numero di medici e infermieri sono contagiati, e non sappiamo ancora quanti (inconfutabile), i cittadini della asl di Teramo hanno la sensazione di mancanza di una governance locale dell’ospedale (inconfutabile) e della stessa Asl (inconfutabile). La verità è una. Una sola. L’idea generalizzata che, dispositivi di sicurezza, iniziative necessarie a impedire l’emergenza, attività di urgenza, non sono state messe in campo in modo tempestivo ed efficace (inconfutabile). Alla signora “io so tutto“ sarebbe bastato ascoltare gli infermieri, in prima linea con abnegazione, che non sono stati messi lì dalla politica (inconfutabile); alla signora “so tutto io” sarebbe bastato ascoltare i medici – che non devono trovare voti ma salvare vite (inconfutabile). Sarebbe bastato ascoltare quelli che sono vicini ai malati, e non hanno il tempo da perdere per scrivere papiri, e andare in Tv. Sarebbe bastato incontrare dei familiari, dei volontari, invece di perdere il tempo a chiamare in giro, per scrivere attacchi ai Sindaci. Sarebbe bastato dare voce e ascolto ai suoi stretti collaboratori, e ce ne sono di validissimi. Tutti (almeno tutti quelli da me ascoltati) raccontano di non aver ricevuto risposte alle domande, attenzione e tutela (inconfutabile). Avrà fatto la morale sulla coscienza pulita anche a loro ? Questa situazione va sanata, in tempi brevissimi ritrovando l’unità, la concordia. Come fa scrivere, Di Giosia “con procedure e protocolli uniformi”; “sanificando subito gli ambienti”; “predisponendo strutture apposite per le quarantene”. Esattamente , niente di più, di quello che i Sindaci chiedevano. Cioè quei soggetti che, con i medici e infermieri degli ospedali della nostra città e provincia, sono in prima fila, e stanno svolgendo un lavoro eccezionale. Di loro siamo orgogliosi. Ma non basta. Occorre un commissario “ad hoc” per coordinare gli interventi in questo settore. Lo vuole la gente. I Sindaci lo vogliono. I sanitari lo vogliono. I cittadini lo vogliono. . A voi, forti coi i bisognosi e striscianti come vermi davanti ai forti, chiedo: la storia non vi insegna nulla ? Non vi parlo di Dio, del “servire”, non vi annoio con parole come “onestà”, “professionalità”. Figuriamoci. Eppure, tra un paio di mesi, gli stessi che vi hanno nominato vi manderanno a fanculo e, non vi saluterà più neppure il cane. Non potreste cogliere l’occasione per essere utili, per una volta, al vostro prossimo ? Un po’ di dignità ? E’ quasi Pasqua. Alzate la testa. Mettetevi al servizio della gente. Di chi ha bisogno. Di chi soffre. Occorrono scelte forti e giuste. Ci vogliono i fatti. E’ il tempo delle decisioni e dell’azione. estremamente importante, in un momento così difficile della vita di Teramo e del Paese. Qui non c’è uno che vince e uno che perde. Non c’è la coppa del nonno in palio. Qui si vince o su perde la vita. Per questo, di fronte ad una guida sanitaria in palese difficoltà nel fornire risposte adeguate ad affrontare l’emergenza, è necessario e urgente la nomina di una struttura commissariale straordinaria per l’emergenza sanitaria che coadiuvi la Direzione generale. C’è bisogno di una figura accreditata, capace, a prescindere da qualsiasi valutazione o vicinanza politica, considerata la drammaticità della situazione che non può essere affrontata con modalità di gestione ordinaria. Ora, prima che sia troppo tardi.
Leo Nodari