Che città di merda ! Così non si può andare avanti. Questa è pure follia. Ma pensate voi le cose che succedono .Ma non è giusto. Pura follia. Mentre mi faccio una passeggiata al parco fluviale. Mentre, insomma, mi faccio i cazzi miei. Mentre, che è vietato me ne sbatto i coglioni, che io so io e voi non siete un cazzo. Mentre, in pratica, violo la legge. Mentre tradisco i più elementari canonidel rispetto, educazione civica, convivenza civile, tradendo il comune patto che si chiama civiltà…una cosa folla mi accade. Un tipo in divisa, uno di quelli che passano la vita a rompere il cazzo al prossimo. Un tipo in divisa, uno di quelli che mi fanno la multa se parcheggio dove non si può. Uno di quelli che chiamo se mi succede qualcosa. Un tipo in divisa che preferisce andare in giro in tempi di virus, invece di stare a casa con i figli e la famiglia. Un tipo in divisa, insomma, uno di quelli in divisa, stronzi, sono prepotenti, ignoranti quando non li chiamo io per qualche urgenza, insomma , uno di quelli come i medici e gli infermieri, quando non salvano la mia vita. Uno di quelli tipo i vigili del fuoco, che non serve a niente, tranne quando serve a me. Uno di quelli tipo carabinieri, che non serve a niente, tranne quando mi viene a salvare . Uno di quelli sotto l’acqua quando ci sono gli incidenti, sotto la neve a Rigopiano, sotto le case nei terremoti, uno di quelli presenti sotto il sole e di notte. Pensate. Ma pensa tu. Ma che assurdo. Ma questa è follia. Uno di questi mi ha richiamato. Ha osato dirmi “Tu lì non ci puoi stare” Edai su. Non si dice. Mi stava provocando. No, non mi ha fatto la multa . No. Avrebbe potuto. Forse non sa scrivere oppure voleva umiliarmi. No, non mi ha fermato per chiedermi i documenti e denunciarmi. No. Avrebbe potuto. Si è vero, è andato via, ha lasciato perdere. E, però ha detto “Tu lì non ci puoi stare” . Ha esagerato. Mi ha fatto un rimprovero. Intollerabile. Follia. Pensate ?Un rimprovero. A me. Minimo che potessi fare era mandarlo all’ospedale con calci e pugni. Adesso voglio andare sulla stampa a raccontare che, mentre l’aggredivo, il vigile haanche provato a difendersi, e mi si sono rotti gli occhiali. Minimo me li deve ripagare. E che davero davero, picchi uno minimo ti deve ripagare gli occhiali. Ora voglio andare anche in Tv. Tutti devono sapere che sono io il picchiatore. Io sono come Joker. Vuoi vedere che non trovo qualcuno che mi dice che sono fregno. Un vero fregno. Talmente fregno che gira voce che sono un fregnone. Adesso che ho scritto ai giornali e messa la foto, per vantarmi di aver picchiato uno in divisa, un vero colpo di genio, mi inviterà anche la Rai. Io sono come Joker. Del resto non volevo che qualcun altro si potesse prendere il merito. Vero è che la Polizia già mi conosce. Ma tutti devono saperlo. Nà genialata. Vero è che è da tempo che le regole mi stanno un pò strettine. Vero è che si farà un processo e avrò modo di farmi notare. Folle di fans affolleranno il mio processo. Dajè compà”, “Mena compà” “Si furt’ compà” . Rai, Mediaset, ci saranno tutti. Io sono come Joker. E forse andrò anche dalla mia diva, zia Mara, che io la guardo sempre. E anche da Bruno Vespa. Del resto ha invitato il figlio di Totò Riina perché a me no ? Io sono come Joker. Meno, spacco, poi vado in Tv. Vero è che Riina i poliziotti li uccideva, invece io semplicemente l’ho picchiati. Ma che differenza c’è. Non c’è differenza tra chi le regole se le mette sotto i piedi. Non c’è differenza tra chi gli uomini in divisa non li rispetta. Del resto la mia storia è credibile. Tutti tutti ci credono. Come no. Venendo da San Nicolò, per andare a via Crucioli, mi hanno beccato zona cine Smeraldo. Tutto sanno che per andare da san Nicolò a via Crucioli (ex Università) si passa dal parco fluviale. Tutto coerente. Tutto liscio. Niente da dire. Niente da temere. Quando tra un anno andrò davanti al giudice - un altro vestito con una divisa, un altro che io lo odio, tranne quando mi serve per darmi ragione – vedrete che mi darà ragione. Il decreto ha leso la mia libertà individuale. Il poliziotto non aveva diritto di rimproverarmi. La mia persona non sopporta il disagio delle restrizioni. Il poliziotto avrebbe dovuto capirlo. Il blocco mortifica la mia voglia di muovermi. Dovevo prenderlo a calci per sfogare la mia rabbia contro il sistema oppressivo. Il poliziotto non ha voluto comprenderlo. Dovevo prenderlo a pugni per fargli capire, per educarlo. Come dite ? Le leggi ? Le regole ? Come dite ? Educazione di base ? Senso di comunità ? Elementare rispetto delle leggi ? Spirito civico ?Parvenza d’interesse generale ? Che cazzo sono queste cose ? A scuola non me l’hanno insegnate, è colpa della società. Come ? Che dite ? La mia libertà si arresta dove inizia e viola quella degli altri. Ma andate a fanculo. Vi prendo a pugni , voglio andare in Tv. Io sono come Joker. Volete condannare me ? Per un paio di pugni e qualche calcio a uno in divisa. Per qualche pugno dato senza fare male. Solo 7 giorni di prognosi. Praticamente niente. Ma figuriamoci. Al massimo mi faranno una multa. Come ? Che dite ? Se lo avessi fatto in America, o in un altro Stato,mi mettevano al gabbio invece che in Tv , e ci vedevamo nel 2025 . Ma siamo in Italia. Un Paese dove chi picchia un poliziotto , invece di chiedere scusa , invece di essere pronto a pagare la colpa e chiedere scusa, in silenzio, da uomo e chiedere scusa, scrive ai giornali. Tipico esempio di una società anarcoide,dove ognuno crede di poter fare il proprio comodo a discapito degli altri. E va quasi sempre bene. Fino a quando la vittima non divento io.
Leo Nodari