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TERAMOVUOTA

Abbiamo vissuto tutti una Pasqua diversa, chiusi in casa e qualcuno in solitudine, e una pasquetta chiusi in casa, senza gita, senza coperte stese sull’erba, senza le prime passeggiate al mare. Tante storie spezzate . Tanta forzata solitudine. Tante aspirazioni interrotte. Tanti progetti saltati. Nella nostra piccola città tante famiglie che si ritrovano nell’incertezza. Tante lacrime lontani da figli e genitori. Una email di un quartiere, dopo il mio ruggito di ieri, mi dice che “In alcuni angoli la fame comincia a mordere”. Tanti malati e molti medici e infermieri che si adoperano per la loro guarigione con generosità, mettendo a rischio se stessi. E’ stata diversa per tutti. E, i teramani, sono stati bravissimi. Domenica solo poche le persone multate dai Vigili urbani di Teramo, che hanno presidiato la città con particolare attenzione e con senso del dovere a cominciare dai due mezzi a Piazza Garibaldi (angolo via Crucioli e angolo viale Bovio) che altri operatori hanno abbandonato in questi mesi alla teppaglia dei violente e degli spacciatori. Quando succede diciamolo con orgoglio e con la stessa forza di quando i fatti ci costringono alla denuncia: il giorno di pasquetta pur tra numerosi fermati nessuna multa è stata elevata. Tra i fermati dalla Polizia urbana di Teramo nessun furbetto, nessuno che è venuto meno alla regole, nessuno più fregno degli altri. Solo lavoratori o persone con relativo permesso previsto dal decreto. Bravi noi, bravi tutti. Nell’Abruzzo numero uno per il rispetto delle regole, Teramo è stata la più virtuosa. E molto virtuosa è stata la nostra città anche nell’ambito della solidarietà. E questo è molto importante perché l’emergenza legata alla diffusione del COVID-19 oltre che sanitaria, sta diventando sempre più sociale. Colpisce soprattutto chi già viveva situazioni di difficoltà o di fragilità, creando nuove situazioni di povertà. E i numeri di chi è in difficoltà, sono purtroppo destinati a crescere.
Tantissimi, infatti, sono state le iniziative a sostegno delle persone in difficoltà nelle giornate di Pasqua e Pasquetta. Ottima l’idea e l’attività della “spesa sospesa” dell’Assessorato al sociale dei Comuni di Teramo e Roseto. Tante le associazioni cittadine che si sono attivate anche se in "versione sicurezza". O altre che si sono organizzate con la "solidarietà a domicilio" Tra i tanti – privati e aziende - segnaliamo la Protezione Civile CIVES Teramo particolarmente attiva nelle consegne , il Supermercato COAL di Via Pannella che ha donato uova e 150 colombe, le Guide del Borsacchio di Roseto che hanno lavorato senza sosta sulla costa e il Banco Alimentare dell’Abruzzo che ha consegnato a famiglie, agli enti caritatevoli della rete e ai Comuni con cui sta collaborando ben 7 mila uova di Pasqua donate dalla Nestlè. Oltre alle uova, sono in consegna anche 2000 kg di pasticcini e biscotti dell’azienda dolciaria Sapori Veri di Notaresco, che ha donato al Banco Alimentare un totale di undici pedane di prodotti, destinati sia ai sempre più numerosi bisognosi, sia a chi si trova in una condizione di particolare difficoltà. I produttori del mercato di Campagna Amica di Teramo hanno donato alla sezione di Atri della Protezione civile pacchi dispense e buste della spesa da consegnare alle famiglie più bisognose. Il loro sostegno si unisce a quanti in questi giorni stanno contribuendo a dare una mano a chi sta attraversando un momento particolare. Bravi i teramani, perché in questa fase quale non può mancare la solidarietà, fino a forse arrivare a dire : accettiamo, facciamo nostro, viviamo con intensità il contagio della solidarietà. Bravi i teramani perché non è finita, ci apprestiamo a passare altri 20 giorni in piena emergenza coronavirus. Giorni diversi dal consueto – caratterizzati da storie spezzate, affetti strappati, da medici e infermieri che mettono a rischio se stessi – che però lasciano intravedere la concreta possibilità di superare questa emergenza. Ora, quindi è indispensabile mantenere con rigore il rispetto delle misure di comportamento: stiamo per vincere la lotta contro il virus o, quanto meno, quella per ridurne al massimo la pericolosità. Intravediamo, tuttavia, anche la concreta possibilità di superare questa emergenza. I sacrifici che stiamo facendo da oltre un mese stanno producendo i risultati sperati e non possiamo fermarci proprio adesso che si comincia a vedere l’obiettivo finale di una ritrovata normalità.
Leo Nodari